L’ascesa dell’estrema destra globale
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Il coro, che sentite in apertura di questo podcast, è il coro che ha riempito le piazze di protesta in Germania, due settimane fa quando un milione e mezzo di persone ha manifestato contro l’estrema destra, dopo le rivelazioni del sito di giornalismo investigativo tedesco Correctiv.
Difendetevi! Resistete!
Contro il fascismo nel nostro paese!
Alle barricate, alle barricate!
Secondo l’inchiesta di Correctiv, lo scorso novembre si sarebbe tenuto un incontro segreto fra i leader di AfD, principale partito di estrema destra, diversi membri del Movimento identitario di Martin Sellner, movimento neonazista tedesco, e alcuni finanziatori del partito, per discutere un piano per deportare milioni di immigrati, anche quelli con cittadinanza tedesca, qualora l’ultradestra prendesse il potere.
Il piano definito di remigrazione prevedrebbe la deportazione in uno "Stato modello" del Nord Africa dove potrebbero vivere fino a due milioni di persone. Un progetto molto simile a una "vecchia idea": nel 1940 i nazionalsocialisti progettarono di deportare quattro milioni di ebrei nell'isola del Madagascar.
Ha scritto lo storico Gianluca Falanga su Valigia Blu:
"Oltre un milione di persone in piazza, manifestazioni organizzate nell’arco di poche ore in decine di città grandi e piccole, praticamente in ogni angolo del paese, comprese le regioni dell’est ex comunista, oggi roccaforti dell’ultradestra xenofoba. Una mobilitazione così vasta, spontanea, trasversale a partiti e territori, intergenerazionale, non si vedeva da un pezzo. Sul piano della forza delle immagini si è infranto il predominio mediatico delle livorose marce “antisistema” cui abbiamo assistito negli scorsi anni, i cortei del movimento anti-immigrazione Pegida, quelli dei cosiddetti Querdenker contro la “dittatura sanitaria”. Chi ha familiarità con i metodi e il lessico della comunicazione politica dell’AfD non può trovarci nulla di nuovo né di stupefacente nei fatti rivelati dall’agenzia di ricerca e investigazione giornalistica Correctiv, che hanno scatenato la reazione, questa sì inattesa e stupefacente, di una fetta sostanziosa della società civile tedesca".
Intanto Trump con le sue idee sovversive e autoritarie è in corsa come candidato repubblicano alla Casa Bianca per il 2024, elezioni che decideranno non solo il destino della democrazia americana ma anche quello di tutti noi sia per i conflitti in corso, in Ucraina e nel territorio palestinese, sia per la lotta al cambiamento climatico. Proprio in questi giorni stanno facendo discutere le sue parole sconcertanti sui paesi Nato che non pagano i conti: “La Russia - ha detto Trump raccontando di una discussione avvenuta durante una non meglio precisata riunione della Nato - dovrebbe attaccarli. E noi non li difenderemo”.
La Commissione Europea ha aperto una procedura di infrazione contro l’Ungheria a causa della legge cd sulla protezione della sovranità popolare. La legge approvata dalla maggioranza di governo, guidato da Viktor Orban, violerebbe principi fondamentali della democrazia: i diritti elettorali, il diritto alla protezione dei dati personali, la libertà di espressione e d'informazione, la libertà di associazione, il diritto a un ricorso effettivo e a un giusto processo. Orban tra l’altro per le sue posizioni sull’Ucraina sembra più vicino agli interessi di Putin che a quelli dell’Unione Europea. In Francia l’estrema destra, sempre più normalizzata, è sempre più forte. E in questa normalizzazione non si può non vedere la responsabilità dei media. Anche a causa di una copertura sensazionalistica.
Pensiamo alla vittoria di Javier Milei in Argentina o di Geert Wilders nei Paesi Bassi. Elezioni definite dai media shock. Milei e Wilders non sono uno "shock". La ricomparsa di politiche reazionarie è del tutto prevedibile ed è documentata da molto tempo. Eppure ogni vittoria o ascesa è analizzata come nuova e inaspettata, e non come parte di un processo più lungo e più ampio in cui siamo tutti coinvolti.
Di questo abbiamo parlato con Leonardo Bianchi, che da anni si occupa di estrema destra in Europa e negli Stati Uniti - anche su Valigia Blu -, cura la newsletter Complotti! e ha recentemente pubblicato per Solferino il saggio Le prime gocce della tempesta. Miti armi e terrore dell’estrema destra globale.
Regia: Vudio
Musica: Kiki Rockwell - Hejo, Spann Den Wagen An - [Il coro che ha riempito le piazze contro il partito di estrema destra in Germania dei giorni scorsi, che facciamo ascoltare in apertura, si ispira a questo antico canto contadino tedesco]
Nell'ambito dell'iniziativa Valigia Blu Live, Paolo Berizzi, Annalisa Camilli, Leonardo Bianchi e Jeff Sharlet (in collegamento dagli Stati Uniti) interverranno il 21 aprile al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia nell’evento “Il momento fascista globale”.
Immagine in anteprima generata da AI - Photoshop