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Da Galimberti a De Gregorio, la fantascuola dei media italiani

12 Gennaio 2022 4 min lettura

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Da Galimberti a De Gregorio, la fantascuola dei media italiani

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La scuola è una vera emergenza nazionale. A sentire infatti come ne parlano e la descrivono i mass media e i giornalisti nostrani, la scuola italiana è un disastro, uno sfacelo, una vera iattura per chi si ritrova a doverla frequentare. La colpa di questa debacle, beninteso, non è dei ministri che hanno affastellato riforme su riforme insensate, o dei politici (di ogni schieramento) che per anni hanno tagliato fondi sia per il personale che per le strutture, o più in generale di una società per cui la cultura e l’istruzione e persino il titolo di studio sono considerati nel migliore dei casi inutili vezzi da ricchi viziati. 

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No, i colpevoli sono gli insegnanti italici, un orrido grumo di scansafatiche che hanno troppe ferie, scarsissima formazione, poca voglia di fare, nessuna di aggiornarsi, ancora meno capacità di sacrificio, e sono per giunta sindacalizzati, pigri, senza alcuna vocazione, arroccati nei loro privilegi. Ora sono anche no-vax e responsabili di remare contro la riapertura delle scuole. 

Su La7 il 9 gennaio Concita de Gregorio e Umberto Galimberti sono protagonisti a In Onda di un siparietto sulla scuola. De Gregorio parte infatti affermando che «il grande non detto» della scuola è che in questi giorni molti insegnanti fingono di essere ammalati perché in realtà non vogliono fare il vaccino. Da dove la De Gregorio tragga questa granitica certezza non è chiaro: il giorno dopo, il 10 gennaio, gli insegnanti assenti (per altro, quasi tutti in malattia per aver contratto la COVID-19) sono il 6%. Non si capisce inoltre come potrebbero gli insegnanti aver simulato una malattia per evitare la vaccinazione, dato che quelli che non hanno accettato di vaccinarsi sono stati in realtà sospesi il 15 dicembre.

Ma non basta: quando la parola passa a Galimberti di nuovo gli insegnanti vengono attaccati. Il filosofo infatti dice che molti non vanno in cattedra «per vocazione» ma solo perché innamorati del loro stipendio. Cosa c’entri la «vocazione», termine religioso, con la capacità di svolgere una professione non è chiaro, e nemmeno il salto logico per cui chi non ha la «vocazione» debba per forza essere un pessimo docente. Ma soprattutto non è chiaro perché un lavoratore dovrebbe essere giudicato male se ama ricevere uno stipendio per il suo lavoro.

Non è davvero la prima volta che gli insegnanti sono nel mirino dei mass media. Ormai, come per i giovani che non vogliono lavorare o come i fannulloni che non si presentano ai colloqui con gli imprenditori alla disperata ricerca di personale, anche quello dell’insegnante che usa la scusa della pandemia per non fare nulla o peggio ancora è un convinto no vax è ormai un topos letterario del giornalismo nostrano.

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Sandra Zingaretti ha raccolto qualche giorno fa in un post su Facebook la cronistoria di questi attacchi agli insegnanti. Il 24 dicembre 2020 (smentendo l’idea che a Natale si sia tutti più buoni) un lettore invia una lettera al sito Tecnica della Scuola chiedendo che venga decurtato lo stipendio ai docenti in DaD perché tanto non fanno nulla.

A settembre però i docenti erano stati già attaccati perché secondo alcune voci uscite sui giornali la maggioranza di loro aveva rifiutato di fare il test sierologico. Ma si era poi scoperto che in realtà i dati erano ancora molto parziali, che l'indagine era appena iniziata, che erano state tratte conclusioni fidandosi di quanto dichiarato solo da alcuni studi medici del Veneto e che non si era tenuto conto del fatto che molti docenti non erano riusciti a prenotare il test perché i medici di famiglia si erano rifiutati di dare la disponibilità a farlo, per cui si era dovuto ripiegare sugli ospedali pubblici.

A maggio, sempre 2020, nuova tempesta sugli insegnanti: secondo la stampa moltissimi avrebbero rifiutato di fare gli esami di maturità in presenza accampando giustificazioni di medici compiacenti. Gli esami poi si sono svolti con assoluta regolarità e senza particolari picchi di assenze. Un allarme ritornato - ancora - alla riapertura delle scuole, quando i giornali assicurano che migliaia di docenti sono pronti a chiedere l’esonero a rientrare accampando pretese "fragilità". Nella realtà i docenti che hanno fatto ricorso all’esenzione sono stati pochissimi, gli altri sono andati regolarmente a scuola.

A marzo 2021 nuovo allarme: i docenti che non vogliono fare il vaccino sarebbero migliaia. Poi però invece i docenti si prenotano in massa. Nonostante ormai il personale scolastico sia vaccinato quasi al 98%, ancora adesso nei mass media gira la bufala degli insegnanti no vax (una esigua minoranza quindi) che creerebbero problemi e diffonderebbero il contagio.

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Insomma, qualsiasi cosa succeda a scuola, non avremo la soluzione ma almeno i media hanno trovato il colpevole: gli insegnanti. Se poi i dati non confermano questa idea, pazienza. In fondo nel giornalismo non si può mica lasciare che le opinioni siano influenzate dai fatti.

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