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Giù la maschera, il programma su Rai Radio 1 che sdogana complottisimi e disinformazione

20 Settembre 2023 5 min lettura

Giù la maschera, il programma su Rai Radio 1 che sdogana complottisimi e disinformazione

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Ad appena una settimana dalla prima messa in onda, la nuova trasmissione radiofonica di Marcello Foa – l’ex presidente della Rai in quota leghista dal 2019 al 2021 – ha scatenato un autentico putiferio politico e mediatico.

Già la descrizione stessa di Giù la maschera, questo il nome del programma su Radio 1 che ha sostituito Forrest di Luca Bottura e Marianna Aprile, non prometteva bene: “persone, fatti, notizie alla ricerca della Verità […] attraverso una narrazione non ideologica che […] incoraggia la riflessione e la comprensione della nostra epoca”.

E già le prime puntate avevano sollevato non pochi dubbi, tra gli elogi al generale Roberto Vannacci (poi direttamente ospitato, alla faccia della “censura” a cui sarebbe sottoposto) e le solite lagne sugli “eccessi del politicamente corretto”.

Nella puntata del 19 settembre del 2023 Foa si è però superato, ospitando lo psicoterapeuta Massimo Citro della Riva. Per chi non lo conoscesse, si tratta di una delle figure più in voga nel mondo antivaccinista e complottista italiano.

Oltre a essere stato sospeso dall’ordine dei medici di Torino per non essersi vaccinato contro il Covid-19, secondo il sito Oggiscienza Citro della Riva si ispira anche alla Nuova Medicina Germanica – una pseudomedicina inventata da Geerd Hamer, un medico tedesco radiato dall’ordine e condannato per frode – e ha promosso (a pagamento) bislacche terapie omeopatiche.

Nel 2021 ha inoltre pubblicato un libro intitolato Eresia, edito da Byoblu (l’equivalente italiano di InfoWars) e zeppo di teorie cospirazioniste sulla pandemia. Riciclando il mito della “plandemia”, ossia l’emergenza pianificata a tavolino da Bill Gates e altri poteri forti, Citro della Riva sostiene che il Covid-19 faccia parte di un più ampio piano di riduzione della popolazione in cui rientrano anche la liberazione sessuale, la pornografia, l’omosessualità (equiparata alla pedofilia), il femminismo e le droghe.

E ancora: per lo psicoterapeuta il Covid si può curare solo con le vitamine (non si può); una sostanza pericolosa contenuta nei vaccini (il grafene, che nella realtà non c’è) si può trasmettere sessualmente (ovviamente no); e i vaccinati sarebbero più pericolosi dei non vaccinati poiché “spargono” inconsapevolmente il virus (non lo fanno).

 

Ma torniamo alla puntata di Giù la maschera. Senza incontrare la minima opposizione del conduttore, lo psicoterapeuta si è scagliato contro i vaccini anti-Covid: a suo dire, questi “non servono a nulla” e stanno producendo “tutti i danni che stiamo vedendo” – ossia reazioni avverse e morti “sospette”, visto che dietro alla somministrazione di massa c’è “la volontà di fare del male”.

Di fronte a parole del genere – che Citro della Riva ripete incessantemente da anni – la stessa Rai si è sentita in dovere di intervenire. In una nota ufficiale, ha infatti stigmatizzato le “affermazioni gravi” che possono “ingenerare confusione nell’opinione pubblica ed essere fuorvianti rispetto alla doverosa tutela della salute dei cittadini”.

L'azienda ha poi praticamente costretto Foa a fare una puntata "riparatrice", in cui il conduttore ha cercato di giustificarsi sostenendo che "il giornalismo plurale dà voce a tutti" - come se dar spazio alla disinformazione fosse giornalismo.

Su Twitter (ora X) il deputato del Partito Democratico Filippo Sensi si è chiesto “che idea di servizio pubblico ci sia dietro l’invito a Massimo Citro della Riva”. E qui, la risposta è piuttosto semplice: l’idea di Marcello Foa, uno che da anni rilancia teorie del complotto di ogni tipo.

Questa propensione alla condivisione compulsiva di bufale era già emersa nel 2018, ai tempi della sua nomina ai vertici della Rai. E in molti, tra giornalisti e utenti di Twitter, si erano messi a sfogliare i suoi profili sui social trovando letteralmente di tutto tra teorie di QAnon, elogi a Vladimir Putin, bufale sull’immigrazione, retweet compulsivi di account neofascisti – e così via.

Ma ecco qualche esempio, giusto per rinfrescare la memoria.

Foa ha rilanciato – prendendola dal sito di Maurizio Blondet, uno dei più sfrenati complottisti italiani – la notizia falsa delle “cene sataniche” a base di “mestruo, sperma e latte di donna” a cui avrebbe partecipato anche Hillary Clinton, che è uno dei pilastri della teoria del complotto di Pizzagate – poi confluito in QAnon.

 

Restando su teorie americane, il giornalista ha promosso la falsa notizia di un presunto “golpe” ai danni di Donald Trump scrivendo che era in atto un complotto delle “élite globaliste” (una parola in codice per dire “ebrei”) per convincere i grandi elettori a non confermare l’elezione di Trump.

Immancabili poi le bufale su George Soros. Nel suo blog su Il Giornale, ora non più raggiungibile, Foa sosteneva che il Partito Democratico sostenesse il disegno di legge sullo Ius Soli per compiacere il finanziere ungherese-americano, che del resto avrebbe pagato profumatamente alcuni deputati del PD (altra circostanza non vera).

Il giornalista aveva poi l'abitudine di retwittare notizie false sull’immigrazione, offese a giornaliste di sinistra (come Lilli Gruber) e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e bufale xenofobe sull’omicidio di Pamela Mastropietro.

Foa non disdegnava neppure sortite sulla cronaca. Nel settembre del 2017, ad esempio, accusava velatamente le due turiste americane stuprate da due carabinieri (poi condannati in Cassazione) di aver architettato la violenza sessuale per intascarsi “la polizza antistupro” – che le ragazze non avevano mai stipulato.  

E non è finita qui: il giornalista aveva anche espresso posizioni antivacciniste, dicendo che “iniettare 12 vaccini in un arco di tempo molto stretto nel corpo di un bambino” provoca “uno shock molto forte”; si tratta della fantomatica, e screditatissima, teoria del “sovraccarico immunologico”.

Più recentemente, invece, Foa sembra essere stato folgorato dalla candidatura presidenziale di Robert F. Kennedy Jr – Il nipote dell’ex presidente John F. Kennedy e il figlio di Robert F. Kennedy, che è uno dei più famosi antivaccinisti al mondo nonché un proficuo propugnatore di teorie del complotto e un negazionista climatico.

Insomma: considerato il passato recente, era palese che affidargli una trasmissione sarebbe stato rischioso, e che la probabilità di figuracce e situazioni imbarazzanti sarebbe stata piuttosto alta.

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Chi l'ha deciso non poteva non saperlo; ma evidentemente, è stato scelto proprio per quello.

Del resto, Marcello Foa è noto per aver divulgato notizie false e teorie cospirazioniste e si presenta come un pensatore “non conforme” e “contro il sistema” – quando in realtà è perfettamente conforme e allineato al potere politico che l’ha messo lì con un unico compito: fare propaganda.

Immagine in anteprima via Wikimedia Commons.

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