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Spagna, la Camera approva la legge sull’eutanasia

20 Dicembre 2020 6 min lettura

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Spagna, la Camera approva la legge sull’eutanasia

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La Spagna approva la legge sull'eutanasia. È il quinto paese al mondo a regolamentarla

Aggiornamento 18 marzo 2021: Con 202 voti a favore, 141 contrari e due astensioni il Congresso dei Deputati ha approvato in via definitiva la legge promossa dal Partito Socialista Spagnolo (Psoe) che regolamenta l’eutanasia e il suicidio assistito. La legge entrerà in vigore entro tre mesi. 

“Oggi siamo diventati un paese più umano, più giusto e più libero”, ha twittato il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez pochi minuti dopo il voto. “La legge sull'eutanasia, ampiamente richiesta dalla società, è finalmente diventata una realtà”. Poco più di un anno fa i parenti delle persone che hanno chiesto aiuto per morire avevano raccolto un milione di firme a favore della norma.


Secondo quanto stabilito dalla legge, i cittadini spagnoli (o “legalmente residenti in Spagna”) che soffrono di “malattie gravi e incurabili o di una condizione grave, cronica e invalidante” che provoca “sofferenze intollerabili” potranno ricorrere all’eutanasia (ovvero, la “somministrazione diretta di una sostanza al paziente da parte di un professionista sanitario competente”) o al suicidio medicalmente assistito (cioè la “prescrizione o la fornitura di una sostanza al paziente da parte di un professionista sanitario competente affinché possa autosomministrarla in modo da provocare la propria morte”).

La richiesta di usufruire dell’eutanasia o del suicidio medicalmente assistito dovrà essere presentata per iscritto a un medico due volte in quindici giorni specificando di “non aver ricevuto alcuna pressione esterna” e di essere a conoscenza “delle diverse alternative, incluse le cure palliative”. Il medico, che prenderà in cura la richiesta, presenterà la domanda a una commissione che incaricherà a sua volta due esperti esterni per esaminarla. Entro 19 giorni la commissione prenderà una decisione sulla base delle valutazioni dei due specialisti. Chi presenta la domanda potrà interrompere in qualsiasi momento la procedura.

Con l’approvazione della norma, la Spagna diventa il quinto paese – dopo i Paesi Bassi, il Belgio, il Lussemburgo e il Canada, a regolamentare l’eutanasia. In Portogallo, riporta El País, la Corte costituzionale si è opposta alla legge, la pratica è consentita in Australia e in alcuni Stati degli USA, è ammessa in Colombia sulla base di una sentenza della Corte costituzionale, ma non è regolamentata, mentre in Nuova Zelanda una legge dovrebbe entrare in vigore a novembre.

La norma ha già incontrato l’ostilità del Comitato di Bioetica spagnola, secondo il quale l’eutanasia non è un diritto. Il partito di estrema destra Vox ha annunciato che presenterà un ricorso alla Corte costituzionale e che è intenzionato ad abrogare la legge se salirà al potere.

Il lavoro non è ancora finito, ha commentato Asun Gómez, il compagno di Luis de Marcos, malato di sclerosi multipla deceduto nell'agosto 2017 dopo aver avviato una campagna pubblica per la depenalizzazione dell'eutanasia. Ora dovrà essere garantito che le persone possano accedere all’eutanasia in ugual misura in tutta la Spagna e che non ci siano disparità di giudizio a seconda delle commissioni regionali.

La legge “eviterà tanta sofferenza per molte persone”, ha dichiarato Javier Velasco, presidente dell'associazione Right to Die with dignity (DMD). “Le richiesta saranno poche, ma la legge andrà a beneficio di tutta la società”. Nei paesi in cui è legale, l'eutanasia rappresenta tra l'1% e il 4% di tutti i decessi annuali, riferisce DMD.

Giovedì in Spagna la Camera dei deputati ha approvato in prima lettura un disegno di legge che rende legale l’eutanasia per le persone che soffrono di malattie incurabili. Il testo è passato con un’ampia maggioranza: 198 voti favorevoli, 138 contrari e due astensioni. A votare contro sono stati la destra e l’estrema destra: il Partito Popolare, Vox e l’Union del Pueblo Navarro. Il partito d’opposizione di centrodestra Ciudadanos ha votato a favore della legge.

La legge, promossa dal Partito Socialista (PSOE), passerà poi all’esame del Senato, dove il governo ha la maggioranza assoluta. Una volta approvata, si prevede che entrerà ufficialmente in vigore tre mesi dopo essere stata pubblicata (presumibilmente ad aprile) sulla gazzetta ufficiale, scrive El Mundo. la Spagna sarà quindi uno dei sei paesi al mondo ad aver introdotto l’eutanasia.

A causa delle misure anti covid, le associazioni per il fine vita si sono radunate fuori dalla scalinata principale del palazzo e hanno atteso lì la votazione. Poche ore prima, nello stesso luogo si erano dati appuntamento alcune dozzine di oppositori della legge, brandendo immagini di teschi e bandiere della Spagna. Secondo un sondaggio del 2019, l'87% dei cittadini spagnoli è a favore di una legge sul fine vita.

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Erano 25 anni che in Spagna si dibatteva di una normativa sull'eutanasia. Il primo caso mediatico risale a metà degli anni '90. Ramón Sampedro, un pescatore galiziano, era rimasto paralizzato e intrappolato al letto per tutta la vita a causa di un incidente. Non potendo utilizzare le mani, scriveva poesie usando la bocca e aveva intrapreso una battaglia chiedendo di poter morire. Secondo El Pais, è stato in quel momento che è stato rotto il tabù del fine vita in Spagna. Il caso è finito alla Corte Suprema – che ha rigettato la sua richiesta – ed è diventato anche un film. Sampedro è morto nel 1998 per avvelenamento da cianuro di potassio. Dopo qualche tempo, una sua amica fu arrestata con l’accusa di averlo aiutato a suicidarsi, ma venne poi rilasciata per insufficienza di prove. La donna ha ammesso molti anni dopo di aver procurato a Sampedro il veleno e una cannuccia, e di essere rimasta con lui fino alla morte.

Come spiega eldiario.es, il testo approvato giovedì introduce nell’ordinamento giuridico “un nuovo diritto individuale”, quello all’eutanasia, che può essere richiesto in un contesto di sofferenza “che la persona vive come inaccettabile e che non è possibile mitigare in altro modo”. La legge tutela l’autonomia del malato, dal momento che “non esiste un dovere costituzionale di imporre o tutelare la vita a tutti i costi e contro la volontà della persona”.

Sostanzialmente, viene depenalizzato in determinate situazioni l'atto di fornire aiuto a morire, sia in modo attivo - cioè quando un medico pone fine alla vita del paziente su sua richiesta -, sia sotto forma di “suicidio assistito”, cioè quando il medico fornisce alla persona che li richiede i mezzi e l’assistenza necessaria durante il processo che porterà alla morte. Possono accedere all’eutanasia le persone maggiorenni con nazionalità spagnola (o un documento che dimostri almeno 12 mesi di residenza in Spagna) che soffrono di una malattia “grave e incurabile” oppure di una “condizione grave, cronica e invalidante” che causa “sofferenze fisiche e psichiche intollerabili”. La persona, inoltre, deve essere capace di agire e di decidere e di farlo in modo “autonomo, consapevole e informato”. Nella legge è prevista anche la possibilità di obiezione di coscienza per i medici.

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Secondo il disegno di legge, l’eutanasia potrà essere ottenuta in strutture pubbliche, private convenzionate e a domicilio. La richiesta potrà essere revocata in qualsiasi momento, e va autorizzata dopo le verifiche di almeno due medici diversi e di un’apposita commissione.

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María Luisa Carcedo, deputata del PSOE promotrice del disegno di legge, ha celebrato l’approvazione della norma parlando di una «legge di civiltà che ci rende liberi». Dal canto suo, l’estrema destra ha annunciato che si appellerà alla Corte Costituzionale, accusando i partiti a sostegno del disegno di legge di «introdurre l'industria della morte in Spagna».

Durante il dibattito parlamentare, Inés Arrimadas, leader del partito di centrodestra Ciudadanos, attualmente all’opposizione, ha affermato che questa legge è un «passo avanti per la libertà» dei cittadini: «Non si tratta di imporre credenze, ma di rispettare quelle degli altri», ha dichiarato, ricordando che la legge non rappresenta una perdita di diritti per nessuno e che, oltretutto, conta sul sostegno dell’80% dei cittadini. Arrimadas ha anche chiesto agli altri partiti dell’opposizione di non ridicolizzare la legge facendone una «caricatura». Ciudadanos ha proposto, inoltre, una legge sulle cure palliative come diritto complementare a quello dell’eutanasia.

Immagine anteprima alberto.biscalchin sotto licenza CC BY-SA 2.0

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