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Ucraina, i fatti contro la propaganda – Conversazione con Andrea Braschayko [podcast]

14 Luglio 2023 3 min lettura

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Ucraina, i fatti contro la propaganda – Conversazione con Andrea Braschayko [podcast]

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Da oltre nove anni, la propaganda russa si concentra sugli stessi elementi per screditare l’Ucraina e giustificare l'invasione criminale: l’artificialità dei confini statali ucraini, il complotto ordito da UE e NATO contro la Russia usando l’Ucraina come cavallo di Troia per distruggerla, la questione nazista e il colpo di Stato di Euromaidan, il genocidio dei russofoni del Donbas per mano dal governo di Kyiv, la mancanza di volontà dell’Ucraina di voler accettare una pace offerta da Mosca. 

Quante volte in questi mesi, da oltre un anno abbiamo sentito questi argomenti? E non solo da improvvisati esperti del conflitto, ospiti fissi in TV, che però non parlano una parola di russo o ucraino e non hanno mai pubblicato studi o ricerche su quei territori e la loro storia. Disgraziatamente questi argomenti, che sono fra i principali della propaganda putiniana, continuano a essere sostenuti ciclicamente anche da importanti firme del giornalismo italiano. 

È per questo che come Valigia Blu abbiamo deciso di dedicare due approfondimenti basati su fonti internazionali e letteratura revisionata, un lavoro necessario per decostruire la propaganda su vari livelli del Cremlino, dedita scientificamente sin dal 2014 alla colpevolizzazione dell’Ucraina nelle radici profonde del conflitto. Propaganda che ahimè nel nostro paese ha attecchito in modo abbastanza trasversale, senza risparmiare personaggi noti del mondo della cultura e dello spettacolo. 

Andrea Braschayko, che ha lavorato per Valigia Blu a questi approfondimenti, ha scritto: 

"Relativizzare le colpe fra Russia e Ucraina non significa, oggi, fare giornalismo oppure storiografia d’inchiesta. Si tratta invece di uno sviamento intellettualmente sleale rispetto a una situazione evidente, in un cui un aggressore criminale invade un paese sovrano, di per sé sommerso da numerosi problemi e sfide al progresso sociale e democratico, come può essere per altri paesi indipendenti - che tuttavia non hanno vicini scomodi lungo i loro confini.

Putin e l’apparato informativo del Cremlino hanno deciso a tavolino, artificialmente, oltre alla propaganda di basso livello (nazismo, genocidio in Donbas, biolaboratori), tutti quei problemi inevitabilmente “gonfiati” da uno stato di guerra quasi decennale: il ruolo dell’estrema destra, la protezione della lingua di uno Stato invasore, l’identità separatista o regionalista del Donbas. Nel confondere cause ed effetti, risultati e aspettative, il Cremlino ha scelto di manipolare il passato, il presente e il futuro.

Tramite i suoi propagandisti, e i più o meno indiretti emissari occidentali, il Cremlino ha tentato di sabotare la corretta comprensione delle cause del conflitto. In questa confusione, la Russia ha diffuso narrazioni a più livelli (geopolitico, bellico, etnico, linguistico, storico, per citare quelli più ricorrenti) nel quale la verità sulla guerra in Ucraina sembra diventare via via inarrivabile, riuscendo persino a confondere le acque su dati di fatto, come la presenza di un aggressore e un aggredito, nell’alveo di un relativismo estremo".

Con Andrea Braschayko abbiamo provato a ristabilire i fatti contro la propaganda, affrontando alcuni fra i principali talking points che ancora oggi non smettono di inquinare e intossicare la discussione pubblica nel nostro paese: la Nato è in guerra contro la Russia (un recente intervento di Alessandro Orsini a Carta Bianca non tanto sorprendentemente ripete quasi parola per parola una delle più note propagandiste putiniane, Margarita Simonyan, direttrice di Russia Today. Come ha fatto notare qualche utente su Twitter: Simonyan, alla TV russa: "Abbiamo sconfitto l'Ucraina nei primi 2-3 giorni. Poi è iniziata una guerra con la NATO", Orsini, TV italiana: "La guerra tra Russia e Ucraina è finita dopo 3 settimane, è stata vinta dalla Russia. Poi è iniziata un'altra guerra, tra la Russia e la NATO"]; la rivoluzione di Euromaidan è stato un colpo di Stato sostenuto dagli USA; nel Donbas c'è stata una guerra civile e si è consumato un genocidio contro i russofoni per mano degli ucraini; la questione nazista all'interno dell'esercito ucraino.

Ucraina, ristabilire i fatti contro la propaganda: la rivoluzione di Maidan e le sue conseguenze [I PARTE]

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