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L’accusa di genocidio a Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia

11 Gennaio 2024 4 min lettura

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L’accusa di genocidio a Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia

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di Andrew Stroehlein (Human Rights Watch)

Oggi è un giorno importante per il governo israeliano e per il popolo palestinese, oltre che per la storia della giustizia internazionale. Nella più alta corte del mondo iniziano infatti le udienze sulle accuse di genocidio a Gaza.

È fondamentale capire cosa sia questo caso - e cosa invece non è - per comprendere dove potrebbe portare, quale impatto potrebbe avere nelle settimane, nei mesi e negli anni a venire. Permettetemi perciò di ripercorrerne le basi, passo dopo passo.

Il 29 dicembre, il governo sudafricano ha presentato un'istanza alla Corte Internazionale di giustizia (CIG) sostenendo che, con le atrocità commesse contro il popolo palestinese dopo il 7 ottobre, Israele sta violando la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio del 1948. Il governo di Israele ha dichiarato che sarà rappresentato alla CIG per opporsi alle accuse.

La CIG è un tribunale indipendente con sede all'Aia, incaricato di risolvere le controversie legali internazionali tra gli Stati. Non si tratta della Corte Penale Internazionale (CPI, anch'essa con sede all'Aia), che può occuparsi della responsabilità individuale per le atrocità commesse. La CIG si occupa di questioni che riguardano uno Stato contro l'altro, e questo caso mira a determinare legalmente la responsabilità di uno Stato per genocidio.

La convenzione al centro del caso, spesso chiamata semplicemente "Convenzione sul genocidio", è un trattato internazionale che Israele, Sudafrica e la maggior parte degli altri paesi hanno adottato. Definisce il genocidio come atti "commessi con l'intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, in quanto tale".

Il Sudafrica sostiene che Israele ha violato la Convenzione commettendo un genocidio contro i palestinesi di Gaza e non riuscendo a prevenirlo. Questo, secondo il Sudafrica, include il non ritenere gli alti funzionari israeliani e altri responsabili per il loro incitamento diretto e pubblico al genocidio.

L'istanza sudafricana alla CIG afferma che Israele sta uccidendo i palestinesi di Gaza in gran numero, causando loro gravi danni fisici e mentali, imponendo misure volte a impedire le nascite e imponendo condizioni di vita mirate alla distruzione dei palestinesi come gruppo.

Il Sudafrica cita le espulsioni e gli sfollamenti di massa, l'aver impedito l'accesso a rifornimenti adeguati di cibo e acqua, a cure mediche, ripari, vestiti e servizi igienici; la distruzione del tessuto della vita palestinese a Gaza.

Il Sudafrica sostiene inoltre che gli "atti di genocidio" dovrebbero essere collocati nel "più ampio contesto della condotta di Israele nei confronti dei palestinesi durante i 75 anni di apartheid, i 56 anni di occupazione belligerante del territorio palestinese e i 16 anni di blocco di Gaza".

Si tratta ovviamente di una questione enorme e complessa, per cui non c'è da aspettarsi una decisione rapida. Il caso - e la decisione in un senso o nell'altro sul genocidio - potrebbe richiedere anni, prima che si arrivi a una sentenza definitiva.

Tuttavia, il Sudafrica ha chiesto alla Corte di ordinare con "estrema urgenze" delle "misure provvisorie" per proteggere la popolazione palestinese di Gaza da ulteriori danni, garantendo la conformità di Israele alla Convenzione sul genocidio. Il Sudafrica afferma che i palestinesi di Gaza hanno "urgente e grave bisogno della protezione della Corte".

È questa richiesta immediata di misure provvisorie che sarà oggetto delle udienze di oggi e domani. Le misure provvisorie richieste nello specifico dal Sudafrica includono l'immediata sospensione delle operazioni militari israeliane a Gaza, oltre a misure per garantire la conservazione delle prove relative al caso della Corte Internazionale di Giustizia, impedendone la distruzione. Ciò includerebbe l'accesso a Gaza per le missioni di accertamento dei fatti, i mandati internazionali e altri organismi.

Il Sudafrica ha anche chiesto alla Corte che Israele riferisca sulle misure adottate per eseguire qualsiasi ordine di misura provvisoria ed entro una settimana dalla sua emissione, e poi a intervalli regolari, fino a quando la Corte non emetterà la sua sentenza finale. Nel dibattimento che avrà luogo oggi, il Sudafrica potrebbe inoltre chiedere alla CIG di rendere pubblici i rapporti di Israele.

La decisione della CIG sulla richiesta urgente di misure provvisorie potrebbe arrivare in tempi relativamente brevi, forse tra una settimana o un mese.

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Tuttavia i governi non dovrebbero aspettare così a lungo. Attualmente i palestinesi a Gaza stanno affrontando condizioni di vita catastrofiche a causa dei crimini di guerra perpetrati dalle autorità israeliane. I leader di tutto il mondo possono e devono agire immediatamente.

Come domandato dal mio collega Balkees Jarrah, "Quanti altri campanelli d'allarme devono suonare e quanti altri civili devono soffrire illegalmente o essere uccisi prima che i governi agiscano?".

Immagine in anteprima: frame video Reuters via YouTube

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