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Hong Kong, giro di vite sull’opposizione: arrestati in massa diversi esponenti pro-democrazia

6 Gennaio 2021 6 min lettura

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Hong Kong, giro di vite sull’opposizione: arrestati in massa diversi esponenti pro-democrazia

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Più di 50 persone, tra cui politici e attivisti pro-democrazia, sono state arrestate in raid mattutini in tutta Hong Kong in una repressione senza precedenti da parte delle autorità che è stata condannata come uno "spregevole" attacco alla libertà, riporta il Guardian.

Gli arresti sono avvenuti in base alla legge sulla sicurezza nazionale, sei persone sono state fermate con l'accusa di voler "sovvertire il potere statale" (reato che prevede la pena massima dell'ergastolo), per aver organizzato e programmato elezioni primarie pro-democrazia, tenutesi lo scorso luglio in vista delle consultazioni legislative di settembre, mentre i restanti 47 sono stati arrestati per la loro partecipazione all'evento.

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Le elezioni erano state alla fine rimandate a causa della pandemia di coronavirus, ma prima del rinvio molti candidati erano stati in ogni caso esclusi, e gli attivisti erano stati avvertiti che la partecipazione alle primarie sarebbe stata una violazione della legge sulla sicurezza.

La polizia di Hong Kong questa mattina ha dato seguito a quella minaccia, arrestando decine di candidati alle primarie, facendo irruzione nelle case in tutta la città, oltre che nella redazione di diversi media e in uno studio legale.

Tra gli arrestati, riporta la CNN, anche John Clancey, un avvocato statunitense dello studio legale Ho Tse Wai & Partners noto per occuparsi di casi di diritti umani, che aveva assistito alle primarie. Clancey potrebbe essere il primo cittadino straniero a essere arrestato ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale. Il suo arresto potrebbe rappresentare un importante problema diplomatico per Washington, in un rapporto già teso con la Cina.

Su Twitter, il candidato alla carica di Segretario di Stato del presidente eletto Joe Biden, Anthony Blinken, ha affermato che "gli arresti in massa di manifestanti pro-democrazia sono un attacco a coloro che difendono coraggiosamente i diritti universali".

"L'amministrazione Biden-Harris starà con il popolo di Hong Kong e contro il giro di vite di Pechino sulla democrazia", ​​ha aggiunto Blinken.

Parlando con i giornalisti, un portavoce della polizia ha detto che "l'indagine è in corso, non escludiamo l'arresto di altre persone", aggiungendo che più di 1.000 agenti erano stati coinvolti nell'operazione, che ha visto 72 luoghi perquisiti e più di 200.000 dollari in beni congelati.

Gli arresti di questa mattina, scrive sempre la CNN, segnano la più drammatica escalation ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale dalla sua introduzione lo scorso anno. La legge persegue la secessione, la sovversione, il terrorismo e la collusione con potenze straniere, e prevede pene fino all'ergastolo.

Il capo esecutivo di Hong Kong Carrie Lam aveva assicurato che la legge avrebbe avuto effetti limitati e avrebbe riguardato solo un ristretto gruppo di criminali.

In un video in diretta del suo arresto, registrato dal consigliere distrettuale e attivista Ng Kin-wei, si può sentire un ufficiale che dice a Ng di essere stato arrestato "per il crimine di sovvertire il potere statale".

Altri hanno documentato sui social il momento del loro arresto con video e tweet.

"Durante il 2020, avete partecipato alle elezioni primarie '35 + ', progettate per eleggere 35 o più membri del Consiglio legislativo con l'obiettivo di porre il veto a tutte le politiche e mozioni di bilancio del governo al fine di costringere il capo dell'esecutivo a dimettersi", dice l'ufficiale durante l'arresto nel video. "(Tali atti) interferiscono in modo grave nelle attività del governo, ostacolandolo".

L'idea dell'attivista pro-democrazia Benny Tai era riavviare il processo di riforma politica a lungo bloccato a Hong Kong, se, cosa improbabile, i candidati pro-democrazia avessero ottenuto la maggioranza in un sistema parlamentare semi-democratico, dove circa la metà dei seggi è assegnata ai cosiddetti "seggi funzionali", scelti dalle imprese e da altri gruppi che tendono a favorire Pechino.

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Tra gli arrestati ci sono gli ex deputati del Partito Democratico James To, Andrew Wan e Lam Cheuk-ting, che fino alla fine dello scorso anno erano membri del Consiglio Legislativo della città, prima che loro e tutti gli altri membri del blocco pro-democrazia si dimettessero per protesta contro la decisione del governo di espellere diversi deputati.

Numerosi altri importanti attivisti ed ex deputati, tra cui il leader del Movimento degli ombrelli Lester Shum, "Longhair" Leung Kwok-hung, il leader del Partito civico Alvin Yeung, l'ex giornalista Gwyneth Ho e l'attivista Eddie Chu, sono stati arrestati, secondo le dichiarazioni pubblicate sul loro account di social media.

Anche Joshua Wong, tra i più noti esponenti pro-democrazia, già agli arresti, è indagato in relazione alle primarie. La sua casa è stata perquisita questa mattina, come riportato in un post sulla sua pagina Facebook.

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"Ho già perso il conto. Ma credo che tutti coloro che hanno partecipato alle primarie pro-democrazia a Hong Kong lo scorso anno saranno arrestati, organizzatori compresi", ha detto su Twitter Lo Kin-hei, presidente del Partito Democratico. "Molto probabilmente oltre i 40 o anche 50".

Anche lo studio legale collegato alle primarie Ho Tse Wai & Partners, è stato perquisito, ha confermato alla CNN l'avvocato Jonathan Man. Secondo un video pubblicato online, la polizia ha fatto irruzione anche nella redazione di Stand News, un media favorevole alla democrazia.

L'ex parlamentare Emily Lau ha descritto la repressione come "vergognosa e ridicola". "Come possono le persone che prendono parte alle elezioni primarie per selezionare i candidati essere sovversivi e violare la legge sulla sicurezza nazionale? Questo è un palese tentativo di intimidire gli attivisti pro democrazia e ammonire le persone a non impegnarsi in politica".

"È oltraggioso e non è la fine, perché l'epurazione andrà avanti", ha detto il professore di scienze politiche presso la Baptist University di Hong Kong, Kenneth Chan, a capo del progetto "Election Observation", che ha coperto le primarie. "È tirannia contro democrazia, assistiamo a come i diritti umani e le libertà civili vengono violate più e più volte in nome della sicurezza nazionale. Le persone e la città sono in pericolo a causa del regime oppressivo".

Maya Wang, ricercatrice sulla Cina presso Human Rights Watch, ha detto al Guardian che gli arresti di massa hanno rimosso "quel che rimaneva della patina di democrazia ad Hong Kong". "Ancora una volta Pechino non ha imparato dagli errori commessi a Hong Kong: la repressione genera resistenza e milioni di persone di Hong Kong continueranno a lottare per il proprio diritto di voto e di candidarsi a un governo eletto democraticamente".

La Hong Kong Watch, con sede nel Regno Unito, ha accusato Pechino di "minare ancora una volta la democrazia di Hong Kong e di violare i suoi obblighi ai sensi della Dichiarazione congiunta sino-britannica".

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"La comunità internazionale deve rispondere con le sanzioni Magnitsky e altre misure punitive che dimostrino che un attacco alla democrazia ha delle conseguenze".

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Immagine in anteprima: frame video cnbc.com

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