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4 Giugno 2020

Nuovo studio sull’idrossiclorochina: il farmaco non previene l’infezione da COVID-19. A differenza di quanto sostenuto da Trump

L'idrossiclorochina non protegge dall'infezione le persone che sono state a contatto con qualcuno contagiato dal nuovo coronavirus e, pertanto, non funziona da "terapia preventiva", come sostenuto dal presidente USA Donald Trump alcune settimane fa. È quanto emerge da uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine condotto su 821 adulti dai 33 ai 50 anni, con un'età media di 40, ritenute a rischio moderato o elevato di contrarre COVID-19 ma che, al momento, del test non presentavano ancora sintomi. Questo tipo di studio, in cui i pazienti vengono scelti a caso per ricevere un trattamento sperimentale o un placebo, è considerato il modo più affidabile per misurare la sicurezza e l'efficacia di un farmaco. I partecipanti erano operatori sanitari e persone che erano state esposte in casa a coniugi, partner o genitori malati. Molti di loro sono stati considerati ad alto rischio perché erano stati a meno di 2 metri da persone infette per più di 10 minuti senza indossare dispositivi di protezione individuale. La speranza era che il farmaco potesse essere usato per prevenire l'infezione.
A quattro giorni dalla possibile esposizione al virus, ciascuno di loro ha ricevuto un pacco contenente placebo o idrossiclorochina. Le pillole dovevano essere prese per cinque giorni. Dopo 14 giorni, hanno detto che circa un partecipante su otto (107 su 821) ha contratto il COVID-19, 49 tra quelli che avevano assunto il farmaco, 57 tra quelli che avevano ricevuto il placebo: una differenza ritenuta non significativa dagli autori dello studio. Due pazienti hanno dovuto curarsi in ospedale, uno per ciascun gruppo, ma non ci sono stati decessi. Chi ha preso l'idrossiclorichina ha avuto maggiori possibilità di riferire di aver avuto effetti collaterali (40% contro il 17% di chi ha avuto il placebo), come nausea e mal di stomaco. Ma non ci sono state reazioni gravi né tachicardia, problema noto con l'assunzione del farmaco.
«Speravamo che questo farmaco funzionasse, ma il nostro studio dimostra che l'idrossiclorochina non è migliore del placebo quando viene utilizzata come profilassi post-esposizione a quattro giorni dal contatto con una persona infetta dal nuovo coronavirus», ha affermato il dottor Todd Lee, uno dei principali autori dello studio, professore associato di Medicina presso la divisione di malattie infettive alla McGill University in Canada.
In un editoriale che accompagna il documento pubblicato su NEJM, i ricercatori hanno sottolineato alcuni limiti dello studio: non tutti i partecipanti sono stati sottoposti a tampone, pur avendo chiari sintomi riconducibili a COVID-19 (come tosse e febbre), e questo ha reso impossibile sapere con certezza quanti partecipanti avessero contratto effettivamente la malattia; il 25% del gruppo idrossiclorochina non ha portato a termine il test a causa degli effetti collaterali; forse, il farmaco è stato assunto troppo tardi (dopo quattro giorni dall'esposizione al virus) per poter aver effetto. Proprio su quest'ultimo aspetto sono in corso altri studi clinici che stanno verificando l'efficacia del farmaco se assunto prima del contatto con persone infette attraverso il coinvolgimento di circa 40.000 operatori sanitari e medici d'emergenza in tutto il mondo.
Nel frattempo, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha nuovamente autorizzato i test clinici sull'utilizzo dell'idrossiclorochina, sospesi dopo uno studio pubblicato su Lancet, soggetto a nuove revisioni dopo alcune criticità sollevate da diversi ricercatori e università, come spieghiamo in modo approfondito in questo post. «Al momento, non ci sono evidenze dell'esistenza di un farmaco in grado di ridurre la letalità di COVID-19, per questo è una priorità urgente per tutti noi fare gli studi necessari, fare gli studi clinici randomizzati al fine di ottenere tali prove il più rapidamente possibile», ha dichiarato al New York Times la dottoressa Soumya Swaminathan, vicedirettrice dell'OMS.
In precedenza, Mike Ryan, capo del programma che si occupa delle emergenze, aveva spiegato che la decisione di sospendere era stata presa “per abbondanza di prudenza” e che, riporta Politico, sarebbe durata una settimana o due, il tempo necessario al comitato di monitoraggio per valutare le informazioni già raccolte dai test dell'OMS e da altri studi in corso e "stabilire se sia o meno sicuro proseguire con l'idrossiclorochina". Lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Lancet aveva rilevato un rischio di mortalità – di oltre il 35% - e di insorgenza di aritmie più elevato tra i pazienti COVID in trattamento con clorochina e idrossiclorochina. La ricerca, condotta su 96mila pazienti ospedalizzati con diagnosi di COVID-19 in sei continenti, era la più ampia analisi di cartelle cliniche sul farmaco, realizzata tra il 20 dicembre 2019 e il 14 aprile 2020. Lo studio aveva preso in considerazione 15mila pazienti ospedalieri che assumevano una combinazione di farmaci con idrossiclorochina e oltre 80mila che non lo facevano. Oltre 10mila pazienti sono morti, ma il tasso di pazienti deceduti a cui è stata somministrata una combinazione di idrossiclorochina o clorochina, assunti con o senza un antibiotico, è stato più elevato rispetto a quelli che non avevano preso il farmaco. “I nostri risultati suggeriscono non solo l'assenza di benefici terapeutici, ma anche potenziali danni dall'uso di regimi di farmaci con idrossiclorochina o clorochina (con o senza macrolidi) in pazienti ospedalizzati con COVID-19”, si legge nello studio. I ricercatori affermano comunque che il lavoro necessita di ulteriori studi randomizzati per arrivare a conclusioni definitive. A metà maggio il presidente USA Donald Trump aveva dichiarato di avere iniziato da qualche giorno ad assumere l’idrossiclorochina come “terapia preventiva” contro il coronavirus, dopo essersi consultato con un medico della Casa Bianca e averne sentito parlare da diverse persone. Alla fine di aprile, la Food and Drug Administration - l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici – aveva raccomandato di non utilizzare il farmaco contro COVID-19 fuori dagli ospedali a causa del rischio di aritmie cardiache. [Leggi anche "COVID-19: 120 ricercatori chiedono spiegazioni a Lancet sullo studio sul farmaco antimalarico idrossiclorochina"]

13 Ottobre 2020 17:18
Trump, il super diffusore di disinformazione (con l’aiuto dei media)

Trump non ha bisogno dei russi per diffondere disinformazione. Ci pensano benissimo i media mainstream a dargli una mano. Il voto postale è sicuro, casi di frode sono rarissimi e hanno una portata talmente limitata da essere irrilevanti. Eppure milioni di americani, secondo diversi sondaggi, si sono convinti che il voto postale sia causa di brogli elettorali di massa.
Si potrebbe pensare che sia colpa delle "fake news", dei social media e delle infiltrazioni russe. E invece sorpresa: la principale fonte di disinformazione sul voto postale è il presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump. In questo aiutato dai media mainstream di tutto lo spettro politico, che sistematicamente ne amplificano il messaggio. A dimostrarlo un nuovo studio del Berkman Klein Center for Internet and Society at Harvard University, che ha analizzato, quantitativamente e qualitativamente, 55mila storie pubblicate dai media online (inclusi siti online di TV, giornali e radio locali e fonti esclusivamente online, forum di siti che vanno da Huffington Post e Breitbart a Townhall o DailyKos fino a blog personali) attraverso Media Cloud, 5 milioni di tweet attraverso Brandwatch, 75mila post di pagine Facebook usando CrowdTangle, relativi al voto per posta e al rischio brogli, pubblicati fra il 1 marzo e il 31 agosto 2020.

1 Ottobre 2020 17:16
Cosa sappiamo delle prove della virologa cinese, Li-Meng Yan, sul virus fabbricato in laboratorio

A settembre Li-Meng Yan, virologa cinese, intervistata da Fox News, ha raccontato senza dubbi o esitazioni che il virus SARS-CoV-2, responsabile della pandemia in corso, è stato creato in laboratorio, come ha cercato poi di dimostrare in un articolo pubblicato su una piattaforma open access. Dall'isolamento del SARS-CoV-2 i tentativi di sostenere che il virus provenisse dal laboratorio di massima sicurezza di Wuhan (WIV) sono stati tanti. Ma erano affermazioni non supportate da evidenze o ricostruzioni pseudo-scientifiche inattendibili, secondo cui era stato disperso per negligenza un virus isolato in natura e studiato al WIV, o che al WIV stavano modificando per motivi sperimentali. Se così fosse stato, quei virus avrebbero riportato nella loro sequenza una precisa impronta molecolare e qualche traccia delle manipolazioni, che SARS-CoV-2 invece non ha. Nell'articolo, Li-Meng Yan costruisce una narrazione molto articolata, cerca di dimostrare con dovizia di dettagli, che chi non ha competenze in biologia molecolare fatica a seguire, come SARS-CoV-2 sia stato (o potrebbe essere stato) creato in laboratorio, per collocare alla fine la pistola fumante nelle mani di Shi ZhengLi, ricercatrice del laboratorio WIV. Ma, a un'analisi attenta, l'articolo risulta pieno di lacune e con chiari intenti politici.

18 Settembre 2020 17:15
Limitazione delle scorte di cibo, aumento dei prezzi e impoverimento dei redditi: la pandemia sta aggravando le disuguaglianze economiche

Limitazione delle scorte di cibo, aumento dei prezzi e impoverimento dei redditi. Tra le principali conseguenze negative della pandemia di COVID-19 c'è il rafforzamento delle diseguaglianze economiche. Secondo il Fondo Monetario Internazionali (FMI) nel 2020 la crescita globale prevista sarà di –4,9%, mentre la ripresa dovrebbe essere più graduale di quanto stimato in precedenza. L'FMI spiega inoltre che l'impatto negativo sulle famiglie a basso reddito è particolarmente pesante. Una situazione che mette "a repentaglio i significativi progressi compiuti nella riduzione della povertà estrema nel mondo gli anni '90". L'impatto socio-economico della pandemia COVID-19 rischia di colpire in maniera particolare i minori, secondo l’UNICEF. In particolar modo nell'Africa subsahariana e nell'Asia meridionale. Aumento di disuguaglianze e povertà non sono però fenomeni limitati ai paesi più poveri. Infatti, persone che prima lavoravano e che non si erano mai sentite obbligate a cercare aiuto ora stanno facendo la fila ai banchi alimentari anche ad esempio negli Stati Uniti, in Spagna e in Gran Bretagna.

17 Settembre 2020 17:13
La corsa geopolitica al vaccino che rischia di minare la fiducia dei cittadini

Quando è iniziata la corsa per la produzione dei vaccini per debellare la COVID-19, uno degli scenari più temuti dagli scienziati e dagli esperti di salute pubblica di tutto il mondo era rappresentato dal sacrificio della sicurezza di un eventuale vaccino in nome della velocità. Da subito, politica e scienza hanno parlato linguaggi diversi, tra chi annunciava che avremmo avuto un vaccino “entro 12 o 18 mesi” e chi, invece, predicava prudenza e invitava a non fare proclami, cercando di spiegare quanto fosse lungo l’iter di approvazione di un vaccino. Questo perché creare un vaccino è, per certi versi, la parte più semplice. Dimostrare che è sicuro ed efficace e che può essere usato in grandi fasce della popolazione e in grandi quantità, può richiedere invece anche decenni. «Sembra che ci sia una corsa per comprimere i tempi, sopprimere le scadenze e ignorare i problemi di sicurezza», ha detto Paul Offit, capo del Vaccine Education Center del Children's Hospital di Filadelfia, negli USA. Il risultato è che sempre più persone, non necessariamente antivacciniste, stanno nutrendo dubbi sulla sicurezza di un eventuale vaccino contro il nuovo coronavirus e non sono predisposte a essere vaccinate, rischiando così di pregiudicare l’efficacia di un’eventuale campagna di vaccinazione.

12 Settembre 2020 17:12
QAnon, la nuova ‘religione’ complottista dell’era Trump nata sul web, entrata nella realtà ed esplosa con la pandemia

Anche se può sembrare strano, il potere negli Stati Uniti non lo esercita il governo federale. Tutt’altro: è in mano ad un’oscura cricca di potenti pedofili che adorano Satana, succhiano il sangue dei bambini per rimanere in salute, e si sono infiltrati in tutti i gangli delle istituzioni politiche, mediatiche e culturali – Hollywood compresa. Fortunatamente, a tenere testa a questo “Stato nello Stato” ci sono Donald Trump e un gruppo di militari sotto copertura. Il presidente e altri “patrioti” stanno segretamente conducendo una guerra contro questa cricca, e tra poco i traditori finiranno a Guantanamo a scontare il resto dei loro giorni. Un anonimo funzionario dell’intelligence, conosciuto come “Q”, racconta questa grande battaglia attraverso messaggi criptici postati online. O almeno, questa è la convinzione centrale di “QAnon”- il nome della più assurda, complicata e diffusa teoria del complotto negli Stati Uniti. Sebbene le teorie del complotto facciano più presa in tempi di grandi sconvolgimenti politici e sociali, secondo diversi esperti QAnon è un qualcosa di profondamente diverso da quanto abbiamo visto finora. “È sicuramente alimentato da paranoia e populismo”, ha scritto la giornalista Adrianne LaFrance, “ma anche dalla fede religiosa. QAnon combina il fascino per il cospirazionismo con l’aspettativa di un futuro radicalmente diverso e migliore”. Preso alla lettera, tuttavia, il futuro di QAnon è apocalittico e violento. Se i tuoi avversari politici smettono di essere tali, e sono raffigurati come adoratori di Satana che bevono il sangue di bambini innocenti, eliminarli fisicamente diventa una soluzione praticabile. E il “Grande Risveglio” – il momento in cui la cricca sarà sconfitta – è di fatto un colpo di stato militare in cui politici e oppositori spariscono in campi di concentramento senza alcun processo. Non a caso, l’FBI l’ha inserito nella lista delle “minacce domestiche”. Nonostante ciò, Donald Trump si è rifiutato di prendere le distanze; anzi, l’ha velatamente supportata, definendo i seguaci della teoria come “persone che amano il loro paese”. In questo lungo articolo abbiamo ripercorso la storia di QAnon, rintracciato i suoi precedenti storici e culturali, e cercato di capire come mai delle previsioni completamente sballate abbiano generato un movimento globale.