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Irruzione dei servizi segreti nella casa del reporter investigativo Roman Anin: continua la stretta sui media indipendenti in Russia

13 Aprile 2021 3 min lettura

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Irruzione dei servizi segreti nella casa del reporter investigativo Roman Anin: continua la stretta sui media indipendenti in Russia

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Venerdì scorso agenti dei Servizi federali per la sicurezza della Federazione Russa (FSB) hanno fatto irruzione nell'appartamento a Mosca di Roman Anin – fondatore e caporedattore del sito web indipendente di notizie investigative iStories, nonché uno dei giornalisti russi che hanno lavorato alle indagini sui Panama Papers – sequestrando telefoni cellulari, notebook e memory stick.

Dopo la perquisizione, durata circa sette ore, gli agenti hanno condotto l'uomo presso la sede del Comitato Investigativo della Federazione Russa per interrogarlo. Anin, che si è rifiutato di rispondere alle domande, è stato convocato nuovamente all'inizio di questa settimana.

Come Anin ha raccontato successivamente a Committee to Protect Journalists (CPJ) oggetto dell'interrogatorio è un'inchiesta a cui aveva lavorato intitolata “Il segreto della principessa Olga”, pubblicata dal quotidiano indipendente Novaya Gazeta nel luglio del 2016, in cui si rivelava l'utilizzo frequente da parte di Olga Sechina, allora moglie di uno dei più fedeli alleati del presidente russo Vladimir Putin, l'ex vice primo ministro e oligarca Igor Sechin, capo del colosso energetico statale Rosneft, di uno yacht del valore di più di 100 milioni di dollari (84 milioni di euro).

A seguito dell'articolo Sechina aveva sporto denuncia contro Novaya Gazeta per violazione della privacy.

Nello stesso anno Sechin ha vinto in tribunale un'altra causa presentata contro lo stesso giornale per diffamazione.

L'inchiesta è ancora visibile sul sito della testata giornalistica ed è preceduta da un disclaimer in cui si afferma che il tribunale distrettuale di Basmanny ha giudicato le informazioni contenute “false”, “che screditavano l'onore e la dignità” di Sechin.

Per il comitato editoriale di Novaya Gazeta le autorità avrebbero preso di mira Anin per vendetta, dopo aver riaperto il 24 marzo scorso un caso risalente a cinque anni, curiosamente a meno di due settimane dalla pubblicazione di un'inchiesta sui legami del vicedirettore dell'FSB con la malavita criminale.

“Tutto quello che sta succedendo adesso a Roman Anin è una vendetta”, ha scritto il quotidiano in un comunicato. “Proteggeremo con tutti i mezzi legali e pubblicamente il nostro amico e collega”.

L'interrogatorio di lunedì scorso si è articolato su due punti principali: il processo decisionale nella pubblicazione dell'articolo e il modo in cui Anin abbia avuto accesso all'account Instagram di Olga Sechina, le cui foto sono state utilizzate nell'inchiesta.

Il giornalista ha raccontato a CPJ di essere stato interrogato come testimone nell'ambito della denuncia presentata da Sechina nel 2016 e di ritenere che le autorità possano decidere di inserirlo tra i sospettati. Se ritenuto colpevole Anin rischia fino a quattro anni di carcere.

Per l'uomo l'indagine è un tentativo di mettere pressione sia a lui come giornalista che a iStories come media indipendente. Ciononostante Anin ha dichiarato che non permetterà alle indagini di influenzare né il suo lavoro né quello di iStories.

Roman Anin è autore e coautore di molte inchieste di alto profilo sulla presunta corruzione tra funzionari del governo russo tra cui una sulle società offshore di Sergei Roldugin, un violoncellista vicino a Putin, un'altra sul trattamento riservato all'oppositore Alexei Navalny da parte dell'FSB e un'indagine congiunta su presunti schemi di corruzione all'interno della famiglia del presidente Putin partita da una serie di email inviate e ricevute dall'ex genero di Putin, Kirill Shamalov, che fa luce sullo stile di vita lussuoso di una delle figlie del presidente, Katerina Tikhonova.

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Istories che sta per 'Important Stories' è membro dell'Organized Crime and Corruption Reporting Project (OCCRP), un gruppo internazionale di giornalismo investigativo.

«Si tratta di un altro passo nella stretta in corso sui media indipendenti in Russia da parte delle autorità», ha detto l'editore di OCCRP, Drew Sullivan. «Roman è davvero una voce indipendente il cui lavoro è al servizio del popolo russo. Continueremo a monitorare attentamente la situazione».

Foto in anteprima via International Center for Journalists (ICFJ)

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