Post

L’UE, gli esperti e il nucleare: la mail di un nostro lettore e la nostra risposta

28 Gennaio 2022 8 min lettura

author:

L’UE, gli esperti e il nucleare: la mail di un nostro lettore e la nostra risposta

Iscriviti alla nostra Newsletter

8 min lettura

Ieri abbiamo ricevuto un'email di un nostro lettore e donatore che si è detto deluso del modo in cui stiamo coprendo la discussione, che si sviluppa da tempo a livello europeo e non solo, sul settore energetico e in particolare sull'energia nucleare, al punto da mettere in discussione il nostro progetto editoriale e il sostegno alla nostra campagna crowdfunding. Riportiamo il contenuto dell'email, omettendo ovviamente gli elementi che potrebbero rendere riconoscibile l'identità dell'autore, e la nostra risposta, di cui abbiamo editato alcune parti al momento di renderla pubblica. Speriamo che possa essere un contribuito a un confronto finalmente civile su questi temi.

Rispondo a questa mail in quanto sono sostenitore di valigia blu dal 2016.

Volevo rispondere che per quest'anno non intendo contribuire al crowdfunding, per gli anni successivi valuterò.

Se volete comunque un feedback a riguardo, posso dire che le recenti inchieste & approfondimenti che avete rilasciato sul settore energia e in particolare sull'energia nucleare mi hanno fatto cambiare decisamente idea sul vostro progetto editoriale.

Gli articoli riportavano notizie parziali e inesattezze, nonché in un caso avete riportato una notizia palesemente travisata da tutta la stampa italiana.

Un argomento così delicato come il mercato dell'energia e la transizione energetica secondo me andrebbero approcciati con più oggettività.

Ho pensato che se un argomento così importante è stato approcciato con tale superficialità, allora la stessa cosa è sicuramente accaduta anche su inchieste che regolarmente pubblicate su altri argomenti.

Cordiali Saluti

Ecco la nostra risposta.

Ciao,

grazie per averci scritto, comprendiamo che la tua è stata una decisione sofferta visto anche che ci hai sostenuto da molti anni, e quindi apprezziamo davvero il rispetto mostrato nel comunicare la tua decisione.

Cogliamo perciò l'occasione per precisare alcuni aspetti relativi alle critiche mosse, per amore di chiarezza e nella speranza che questo possa aiutare a capire meglio le decisioni che abbiamo preso.

Partiamo proprio dall'ultimo articolo. Facciamo una premessa: si tratta di un round-up settimanale sul clima che tocca diversi argomenti con taglio di cronaca. Quindi non è un approfondimento su un tema specifico ma rilancia 4 - 5 notizie sul cambiamento climatico che possono essere di rilievo internazionale e che può essere utile sintetizzare in italiano per dare a chi legge strumenti per potersi orientare e informare. Poi ognuno può cliccare sui link, leggere e approfondire. E farsi una propria idea. Non vogliamo dare una risposta definitiva su nulla, cosa che ci ha sempre contraddistinto. E così è anche per il tema dell'energia.

Sull'articolo in questione, non è corretto sostenere (come già ci era stato fatto notare) che abbiamo riportato una notizia travisata dalla stampa italiana. Abbiamo riportato la notizia facendo riferimento all'articolo del Financial Times (cui hanno fatto riferimento anche Reuters e Carbon Brief, che è un importante sito che riporta notizie verificate sui temi del cambiamento climatico e dell'energia, e che anzi ci permettiamo di suggerire di seguire). E lo abbiamo fatto prestando attenzione alle parole da usare. Tanto è vero che non abbiamo usato la parola "scienziati" (come fatto da tanti giornali italiani e dallo stesso Financial Times) ma la parola "esperti", come fatto dalla Commissione Europea. E alla dicitura ufficiale ci siamo attenuti proprio per correttezza verso chi ci legge. Ci sono due link (inseriti nel nostro articolo) che spiegano il percorso che sta seguendo la tassonomia. Ora è al livello bozza (con l'inclusione di gas e nucleare). Dall'1 gennaio la Commissione sta sottoponendo il documento a una serie di esperti (qui il link). Infatti sul sito appena linkato c'è scritto:

"The European Commission began consultations yesterday with the Member States Expert Group on Sustainable Finance and the Platform on Sustainable Finance on a draft text of a Taxonomy Complementary Delegated Act covering certain gas and nuclear activities. (...) The Platform on Sustainable Finance and the Member States Expert Group on Sustainable Finance must be consulted on all Delegated Acts under the Taxonomy Regulation, given their expert role foreseen by the Taxonomy Regulation. They will have until 12 January to provide their contributions". 

È esattamente il gruppo di esperti sentiti dall'UE che si è detto contro l'inclusione di gas e nucleare (qui il parere del gruppo di esperti sentiti). L'International Platform on Sustainable Finance è definita così: "Forum for dialogue between policymakers, with the aim of increasing the amount of private capital being invested in environmentally sustainable investments" (qui il link).

Entro fine mese o i primi di febbraio è attesa l'approvazione del testo finale. Poi, ci saranno altri 4 - 6 mesi di tempo per il voto del Parlamento Europeo e del Consiglio. Nell’articolo è specificato tutto questo, senza alcuna posizione pro o contro.

Nell'articolo non scriviamo mai "esperti della Commissione Europea", come fatto dalla stampa italiana che sì ha travisato la notizia, ma di "un gruppo di esperti sentiti dalla Commissione europea". Nel titolo, per esigenze di spazio abbiamo inserito la dicitura "esperti Ue", ma, come abbiamo visto, nel pezzo è spiegato il significato. La parola esperti, inoltre, non l'abbiamo inventata noi ma è quella utilizzata dalla Commissione Europea, come si evince dai link inseriti nell'articolo e anche in questa email.

Anche l’articolo di debunking sul tema pubblicato su Butac è stato corretto e nella versione editata conferma quanto abbiamo scritto noi sin dall’inizio, come avevamo segnalato, tra l’altro, in uno scambio su Twitter (qui, qui e qui) e in un commento nei giorni scorsi sul sito. Riportiamo l'edit in fondo all'articolo su Butac: 

Edit: ci hanno fatto notare alcune imprecisioni relative al fatto che l’EU Platform for Sustainable Finance è un organo ufficiale presente sul sito della Commissione Europea e viene definito un “comitato di esperti”. Effettivamente l’affiliazione è ufficiale ed il gruppo è stato istituito sulla base di un regolamento europeo; resta però un organo di consulenza e non un organo istituzionale. Anche per quanto riguarda la definizione di “esperti”, effettivamente la dicitura è quella e nello scrivere ho commesso una leggerezza. Va detto però che si tratta di esperti di finanza (la Tassonomia, lo ricordiamo, è una classificazione di investimenti) e pertanto che le loro valutazioni sull’impatto ambientale di certe tecnologie restano del tutto scorrelate da analisi scientifiche. Ho comunque modificato leggermente l’articolo per maggiore chiarezza.

Inoltre, nel nostro articolo, specifichiamo le critiche mosse da questo gruppo di esperti e non scriviamo – come fatto da altri – che questo parere porta all'esclusione del gas e del nucleare. Anzi, scriviamo che la strada è tracciata viste le posizioni in campo. Abbiamo cercato di aver cura della notizia da dare per non travisare nulla. E in generale spiace quando si cerca di trovare la singola inesattezza all'interno di una discussione molto lunga e articolata, per provare a delegittimare del tutto un interlocutore. Questo ci ha portato a chiudere i commenti su pagina. Una scelta grave di cui avremmo fatto sicuramente a meno, ma dobbiamo anche dare priorità alla nostra salute mentale, e al rispetto per il lavoro dei nostri collaboratori. Dall'esterno non si può capire il tipo di stress che comporta questo tipo di aggressioni quando avvengono in modo massiccio e sistematico. Senza contare che il solo valutare se cancellare o nascondere decine e decine di commenti, richiede tempi e risorse sottratti ad altre fasi importanti e più costruttive del nostro lavoro - ricerca per stesura articoli, scrittura, editing, moderazione di discussioni autentiche. Non è insomma una scelta che è stata presa a cuor leggero, anzi, ma tuttavia di fronte a una estesa volontà di aggredire ci siamo posti nell’ottica del non prestare il fianco, avvalorando altrimenti quel tipo di condotta. Continuare uno sterile botta e risposta non serve prima di tutto ai lettori, oltre a rappresentare un enorme dispendio di energie mentali e di tempo per chi collabora con Valigia Blu, a fronte di un risultato giornalisticamente assai modesto.

Due settimane fa, ci è stato contestato che, per come era scritto l'articolo, volevamo far vedere che il fronte anti-nuclearista è più corposo di quello a favore del nucleare. Come più volte specificato nei commenti, abbiamo citato solo Francia, da una parte, e Germania, Austria e Lussemburgo, dall’altra, per specificare che questi tre paesi avevano tre diverse posizioni, non per far vedere che erano di più i paesi anti-nuclearisti. Nell’articolo - anche questo è stato detto nei commenti - c’è un link a un articolo precedente dove sono elencati tutti i paesi che sostengono l'inclusione del nucleare nella tassonomia. Quindi non c’era alcuna volontà di manipolare i fatti. Anzi.

Poi si arriva al primo articolo. In quell'occasione ci siamo scusati per un errore commesso, corretto alcune inesattezze, mantenuto altri dati. La stessa coautrice responsabile dell’errore ha commentato per spiegare in varie pagine che criticavano l’articolo per scusarsi e dare comunicazione della correzione, non replicando ai numerosi insulti che le sono arrivati. Come sempre abbiamo valutato tutte le segnalazioni di errori, anche quando quegli errori sono stati usati come scusa per attaccare, denigrare, offendere, o persino umiliare, proprio perché sappiamo che essere accurati è una conquista a valle, e qualcosa che resta nel tempo, passate le polemiche o anche gli attacchi gratuiti. Per trasparenza abbiamo specificato noi in prima persona che abbiamo usato dei grafici provenienti da uno studio di un gruppo di ricerca anti-nuclearista (avremmo potuto ometterlo ma non l’abbiamo fatto perché, come detto, non è nel nostro stile e il nostro obiettivo non è far vincere a priori una tesi sull'altra). Abbiamo usato i grafici, che sottolineiamo sono corretti, per fotografare la situazione attuale di costi e consumo di energia rinnovabile, tra l'altro, integrandoli con altri dati provenienti dallo studio Lazard per fotografare la situazione attuale e per cercare di spiegare perché attualmente c'è questa corsa alle rinnovabili e perché sono ritenute più convenienti a breve termine. Ci teniamo a specificare una cosa: l'articolo è stato letto da tutte le persone consultate, tra cui ingegneri dell'ENEA che non hanno avuto obiezioni sui dati inseriti nell'articolo.

E la cosa paradossale è che è stato montato un polverone ed è stata attaccata brutalmente la nostra reputazione per un articolo che nelle conclusioni sostiene che, per garantire la sostenibilità della transizione energetica a fronte di un aumento del consumo di elettricità e della popolazione mondiale, c'è bisogno di nucleare e che per mantenere quel 10% di nucleare nel mix energetico, come sostenuto dalla IEA, si deve aumentare la capacità di nucleare nei prossimi anni.

Purtroppo, la discussione intorno al nucleare si sta avvitando da tempo intorno a una polarizzazione: pro nucleare = energia pulita delle persone davvero informate / contro il nucleare = ambientalisti (nell'accezione negativa del termine "buonisti") antistorici e antiscientifici.

Avevamo deciso di non uscire pubblicamente in questi giorni, ma di rispondere nel merito ricostruendo tutto quello che è successo dal primo articolo fino a oggi solo in un secondo momento. Mettendo una necessaria distanza fra queste aggressioni basate su manipolazione e mistificazione dei fatti e la nostra risposta. Per un motivo fondamentale: rispettare la nostra storia anche di uso degli spazi social ed evitare di contribuire, rispondendo 'colpo su colpo', ad alimentare dinamiche tossiche. Ma dopo quest'email abbiamo deciso di uscire pubblicamente ovviamente omettendo le tue generalità.

Ti ringraziamo ancora per l'email e per averci dato anche la possibilità di spiegare la nostra posizione senza un sordo muro contro muro a cui purtroppo stiamo facendo fronte da alcune settimane. Se vuoi, siamo disposti a parlare con te in una call video via zoom, skype o google meet per poterci confrontare e chiarire.

Buona serata,

Iscriviti alla nostra Newsletter


Come revocare il consenso: Puoi revocare il consenso all’invio della newsletter in ogni momento, utilizzando l’apposito link di cancellazione nella email o scrivendo a info@valigiablu.it. Per maggiori informazioni leggi l’informativa privacy su www.valigiablu.it.

VB

Considerando che la questione è stata chiarita e che ora è possibile discutere sui fatti e non sulle loro mistificazioni, abbiamo deciso di riaprire i commenti al post di qualche giorno fa augurandoci per il futuro un clima più sereno e civile di confronto.

Immagine anteprima Heinz-Josef Lücking, CC BY-SA 3.0 DE, via Wikimedia Commons

Segnala un errore