L’Italia “se la cava sempre” (anche in giacca di pelle)
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L'altro giorno ho visto in tv il ministro dell'Economia. Diceva che l'Italia ce la farà perché "ce la fa sempre". Non è il primo e non sarà l'ultimo: la tesi del Paese che sa risollevarsi nei momenti difficili perché è nello spirito di noi italiani è un espediente che torna puntuale in ogni fase di crisi, a qualsiasi livello e per qualsiasi tema, spesso rafforzata dall'argomento sportivo: "Nel 2006 il calcio italiano ha conosciuto il momento più buio della sua storia. Ne siamo usciti campioni del mondo" - Cannavaro che alza la coppa campeggia rasserenante sui muri delle case di disoccupati, precari e cassintegrati. Una specie di placebo sociale. Che poi in campo erano in undici.
"Gli italiani sono così": nella crisi più nera riescono sempre a risollevarsi, in uno sforzo comune che ci rende un solo popolo, finalmente giusto, laborioso e caritatevole. Una predispozione naturale per la ricostruzione, connaturata all'influsso delle correnti marine, dovuta a particolari eredità genetiche, per questioni di tipo razziale. Non si sa. "Prendiamo il dopo guerra, il boom economico" è l'altro classico esempio. Ma è mai esistito un Paese incapace di risollevarsi dalle macerie? Un popolo afflitto dalla sfiga più atroce da sempre? Quale stato-nazione è rimasto sotto i mattoni e gli ordigni inesplosi della seconda guerra mondiale senza mai rialzarsi? Gli italiani si sono dati da fare, l'essere umano si è dato da fare. Non siamo speciali, non siamo neppure più belli: siamo semplicemente inclini a usare e accettare questo argomento (solo) quando si è al governo di qualcosa, che sia il Paese o la Federcalcio.
Che poi ci sono stati anche gli USA, gli aiuti all'Europa post-bellica, i miliardi del piano Marshall, un sistema economico da abbracciare affamati e quel mito del progresso che l'America spacciava anche attraverso i mezzi di comunicazione, accoppiando gli aiuti alle grandi produzioni cinematografiche e ai prodotti di massa per la televisione. Alcuni di questi ancora girano. L'altro giorno ho visto una puntata di Happy days nella quale Fonzie e i suoi amici pestavano un gruppo di civatiani.

(CIAO A TUTTI è una specie di rubrica satirica che pesta i gruppi di civatiani).
