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Una fuga di dati svela una rete internazionale di neo-nazisti con collegamenti a omicidi e atti di terrorismo

8 Novembre 2019 2 min lettura

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Una fuga di dati svela una rete internazionale di neo-nazisti con collegamenti a omicidi e atti di terrorismo

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Dati privati ​​provenienti da un sito neo nazista di suprematisti bianchi – collegato a omicidi e atti di terrorismo – sono stati resi pubblici da un utente identificato con il nome "dati antifa". Il database contiene informazioni dettagliate su circa mille membri, tra cui nome utente, messaggi privati, post pubblici, indirizzi mail e indirizzi IP, spiega Ars Technica.

via Zdnet

Si tratta del sito di suprematisti bianchi conosciuto con il nome Iron March, lanciato nel 2011 e chiuso 6 anni dopo, nel 2017, senza una spiegazione ufficiale. In base a quanto ricostruito nel febbraio scorso dal Southern Poverty Law Center, un'organizzazione che si batte contro odio e intolleranza, membri di Iron March hanno contribuito alla creazione di contenuti a sostegno del genocidio di ebrei e non bianchi, poi propagandati sui social come Twitter e Facebook, e nel forum interno si sono incitati tra loro per intraprendere azioni dirette, a volte di carattere criminale.

SPLC racconta inoltre che almeno due gruppi terroristici (situati nel Regno Unito e in Scandinavia), inneggianti la creazione di un mondo reazionario solo per i bianchi, sono stati collegati a Iron March. Il sito inoltre era affiliato o aveva supportato almeno nove gruppi fascisti in nove diversi paesi, tra cui Serbia, Grecia, Australia e Ucraina.

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Secondo Bellingcat, inoltre, – che ha iniziato un'analisi dei dati contenuti nel database pubblicato mercoledì scorso – diversi post e messaggi in chat suggeriscono che alcuni membri al momento della pubblicazione dei post erano militari in servizio, in particolare negli Stati Uniti.

Molte volte i nazionalisti bianchi usano gli stessi nickname su più piattaforme per mantenere un proprio profilo, spiegano Ben Makuch and Mack Lamoureux su Vice News America. Per questo motivo, ha affermato Ryan Scrivens, studioso dell'estrema destra nell'Università del Michigan, «ora che informazioni personali e messaggi privati ​​di questi utenti sono disponibili, è solo una questione di tempo prima che queste informazioni private e forse incriminanti vengano esaminate dai funzionari delle forze dell'ordine e dell'Intelligence».

Foto in anteprima: immagine pubblicata dentro Iron March

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