Post Diritti Digitali Fuori da qui

La Corte penale internazionale sta usando prove digitali per indagare su Putin: come fa a capire se un video o una foto sono veri o falsi?

22 Maggio 2023 5 min lettura

author:

La Corte penale internazionale sta usando prove digitali per indagare su Putin: come fa a capire se un video o una foto sono veri o falsi?

Iscriviti alla nostra Newsletter

5 min lettura

di Ronald Niezen

L'invasione russa dell'Ucraina iniziata nel febbraio 2022 ricorda le guerre del passato, in cui un Paese invade un altro con poche provocazioni.

Ma ci sono molti aspetti di questo conflitto che sono unicamente moderni. Tra questi c’è il modo in cui comuni cittadini ucraini stanno producendo e condividendo video e foto, documentando così l'omicidio in massa di civili, considerato un crimine di guerra dal diritto internazionale.

La Corte penale internazionale - un tribunale internazionale con sede all'Aia, nei Paesi Bassi, creato per indagare e perseguire i crimini di guerra - sta cercando di tenere il passo con questa tendenza.

La CPI (acronimo comune per indicare il tribunale) nel marzo 2023 ha emesso due mandati di arresto, uno per il presidente della Russia Vladimir Putin, l’altro per la commissaria russa per i diritti dei bambini, Maria Lvova-Belova. L’accusa è di aver rapito e deportato bambini ucraini in Russia.

Non è chiaro quali siano le prove specifiche raccolte a sostegno di queste accuse, ma Karim Khan, procuratore capo della CPI, ha parlato degli "strumenti tecnologici avanzati" che il tribunale sta utilizzando nelle indagini in corso. Tra questi potrebbero esserci, ad esempio, immagini satellitari o video di cellulari ripresi da testimoni.

Sono uno studioso dei diritti umani internazionali che si è occupato delle indagini della CPI sui crimini di guerra in Mali, nell'Africa occidentale, e del modo in cui l'uso di queste prove digitali da parte della Corte è progredito negli ultimi dieci anni.

L'attuale indagine della CPI in Ucraina potrebbe consolidare ulteriormente il ricorso a prove digitali per indagare sui crimini di guerra - e solleva nuove sfide sulla verifica dell'autenticità di materiali come foto e video.

Lo sviluppo della scienza digitale forense

Le indagini sui crimini di guerra si sono tradizionalmente basate in via quasi esclusiva sulle testimonianze e sulle analisi forensi provenienti dalle scene del crimine.

La situazione è cambiata nel 2013, quando la Corte penale internazionale ha indagato il jihadista maliano Ahmad Al Faqi Al Mahdi, che aveva ordinato la distruzione di santuari e moschee a Timbuctù durante l'occupazione della città, che si trova nel Mali.

Prove video hanno documentato la distruzione di questi luoghi sacri, che sono patrimonio dell'UNESCO. Il gruppo di Al Mahdi ha girato alcuni di questi video, mentre i media internazionali ne hanno filmati altri.

Alla fine i procuratori hanno avuto a disposizione una tale quantità di prove video da decidere di organizzarle in una piattaforma digitale.

Per la prima volta, la Corte penale internazionale si è affidata in modo massiccio a prove visive digitali in un processo.

Nel 2016 il tribunale ha condannato Al Mahdi a nove anni di carcere per aver distrutto il patrimonio storico di Timbuctù.

Da allora, altri tribunali internazionali hanno accettato video e immagini digitali come prove legittime. Le immagini satellitari, i video dei cellulari e altre fonti di dati digitali possono offrire efficace supporto alle testimonianze oculari sui crimini di guerra.

È vero o è un falso?

Con l'avvento di strumenti avanzati di editing video e di intelligenza artificiale, può essere difficile distinguere i video o le immagini reali dai falsi. Se gli inquirenti non sono in grado di garantire che le prove scaricate siano reali, non possono svolgere il loro lavoro.

Il Centro per i diritti umani della University of California Berkeley School of Law ha sollevato questo punto nel 2022, quando ha pubblicato una guida sulle prove digitali destinata a investigatori, avvocati e giudici dei tribunali internazionali.

Questa guida, nota come Protocollo di Berkeley, stabilisce gli standard di rilevanza legale, sicurezza e gestione delle prove digitali. Include indicazioni per chi indaga, come la protezione dell'identità dei testimoni che forniscono prove digitali e la consapevolezza degli effetti psicologici della visione di contenuti disturbanti.

Come spiegato nella guida, un'indagine digitale si articola in diverse fasi.

La prima consiste nel reperire le prove. Gli inquirenti a volte sono costretti a una corsa contro il tempo per scaricare e conservare i contenuti digitali prima che un moderatore -  che si tratti di una persona o di uno strumento che sfrutta l'intelligenza artificiale - li cancelli, facendoli così scomparire.

Una volta che il video è loro in possesso, gli analisti devono autenticare la prova. Questo complicato processo consiste nello stabilire la provenienza e la circolazione dei materiali, partendo dal momento e dal luogo in cui il video è stato girato fino al momento in cui è stato acquisito da chi indaga.

Nella loro analisi, gli investigatori cercano elementi come edifici o alberi caratteristici facilmente individuabili in altre immagini. Anche le immagini satellitari possono aiutare a determinare con esattezza dove è stato girato un video e in che direzione era puntata la telecamera. Gli investigatori possono anche utilizzare strumenti come software di riconoscimento facciale.

Le immagini video spesso contengono altri indizi sull'ora e sul luogo dell'incidente. Elementi come i cartelli stradali o gli adesivi sui lampioni possono aiutare a restringere il campo su dove e quando un'immagine è stata ripresa e cosa mostra.

La CPI sta utilizzando il Protocollo di Berkeley nelle indagini sull'Ucraina. Se e quando arriverà il momento in cui i pubblici ministeri presenteranno in tribunale le prove digitali dei crimini di guerra russi, gli avvocati non avranno bisogno di discutere sulla loro validità.

Le prove digitali per l'Ucraina

È improbabile che Putin o Lvova-Belova vengano arrestati, almeno sul breve periodo. Per ora sono al sicuro all'interno dei confini russi, poiché la Russia non rispetta i mandati di arresto o i procedimenti giudiziari della CPI.

Ma l'indagine della Corte sui crimini di guerra russi è in corso e si baserà sulla fitta scia di prove digitali che giornalisti, normali cittadini e persino gli stessi responsabili hanno documentato nel corso della guerra in Ucraina.

Nel marzo 2023, l'Associated Press ha pubblicato immagini e video di bambini ucraini - che potrebbero o meno essere orfani - caricati su autobus nella regione di Donec'k , in Ucraina, e altri di bambini ucraini che mangiano insieme in Russia.

Anche due agenzie di ricerca che in passato hanno prestato consulenza alla Corte Penale Internazionale hanno pubblicato le loro indagini visive sui crimini di guerra in Ucraina, mostrando le prove digitali che l'artiglieria russa ha attaccato un teatro a Mariupol dove i civili si erano rifugiati nel marzo 2022, ad esempio.

Anche i responsabili stanno pubblicando le prove dei loro presunti crimini. I media di Stato russi avrebbero mostrato soldati russi che prelevano bambini ucraini da una casa famiglia nei territori controllati dalle forze armate russe.

Iscriviti alla nostra Newsletter


Come revocare il consenso: Puoi revocare il consenso all’invio della newsletter in ogni momento, utilizzando l’apposito link di cancellazione nella email o scrivendo a info@valigiablu.it. Per maggiori informazioni leggi l’informativa privacy su www.valigiablu.it.

I tribunali internazionali si stanno adattando al nuovo panorama della documentazione digitale. Ci sono scene in Ucraina che assomigliano in modo inquietante ai conflitti del XX secolo, ma l'attuale indagine sui crimini di guerra è diversa da qualsiasi cosa vista finora.

Ronald Niezen insegna all'Università di San Diego presso il Dipartimento di sociologia, scienze politiche e relazioni internazionali.

Questo articolo è una traduzione dell'originale pubblicato in inglese su The Conversation con licenza Creative Commons.

Immagine in anteprima: frame video MSNBC

Segnala un errore