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Clima, decisione storica di un tribunale olandese: Shell costretta a ridurre le emissioni. Potrebbe costituire un precedente per il resto del mondo

27 Maggio 2021 3 min lettura

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Clima, decisione storica di un tribunale olandese: Shell costretta a ridurre le emissioni. Potrebbe costituire un precedente per il resto del mondo

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La multinazionale britannica-olandese Royal Dutch Shell (RDS) dovrà ridurre le proprie emissioni di carbonio di un netto del 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019. A deciderlo mercoledì 26 maggio un tribunale distrettuale dell'Aia, dopo una causa presentata nel 2018 da Milieudefensie, filiale olandese di Friends of the Earth insieme ad altri sei gruppi di attivisti ambientali e per i diritti umani e a oltre 17mila cittadini olandesi.

La decisione del tribunale olandese, sebbene si applichi solo nei Paesi Bassi, potrebbe costituire un precedente per casi simili contro multinazionali inquinanti in tutto il mondo, scrive la BBC. «Questa sentenza cambierà il mondo. Ovunque, le persone sono pronte a intraprendere azioni legali contro le compagnie petrolifere seguendo il nostro esempio» ha detto Roger Cox, avvocato della filiale olandese di Friends of the Earth. Il tribunale distrettuale dell'Aia non ha specificato come Shell dovrebbe agire per tagliare le emissioni di carbonio, argomentando che la società "ha completa libertà nel modo in cui adempiere al suo obbligo di riduzione e nel definire la politica aziendale del gruppo".

Shell ha dichiarato di voler presentare ricorso contro la decisione del tribunale, aggiungendo di star già “investendo miliardi di dollari in energia a basse emissioni di carbonio, inclusa la ricarica dei veicoli elettrici, l'idrogeno, le energie rinnovabili e i biocarburanti. Vogliamo aumentare la domanda di questi prodotti e ampliare le nostre nuove attività energetiche ancora più rapidamente". Lo scorso anno Shell si era impegnata a raggiungere entro il 2050 l'obiettivo di emissioni zero.

Nella loro causa, le sette organizzazioni ambientali avevano chiesto al tribunale olandese di ordinare alla Shell di ridurre le emissioni in linea con gli obiettivi globali stabiliti nell'accordo sul clima di Parigi del 2015. Secondo i termini dell'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici – legalmente vincolante ed entrato in vigore il 4 novembre 2016 –, quasi 200 nazioni hanno concordato di mantenere le temperature globali "ben al di sotto" di 2°C rispetto ai livelli preindustriali.

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Associated Press spiega che nella sentenza, la corte ha scritto che Shell non stava violando il suo obbligo di ridurre le emissioni inquinanti, come sostenuto dai gruppi ambientalisti, perché è in atto da parte della società un rafforzamento della sua politica sulle emissioni di carbonio. Il tribunale ha però stabilito che questa politica portata avanti da Shell "non è concreta, ha molti caveat e si basa sul monitoraggio degli cambiamenti sociali piuttosto che sulla responsabilità dell'azienda di ottenere una riduzione di CO2. Pertanto, il tribunale ha ordinato a RDS di ridurre le emissioni del gruppo Shell, dei suoi fornitori e dei suoi clienti del 45% netto, rispetto ai livelli del 2019, entro la fine del 2030, attraverso la politica aziendale del gruppo Shell".

Secondo Roger Harrabin, analista di energia e ambiante, questo verdetto è una vittoria enorme per gli attivisti ambientali: "All'improvviso non è più sufficiente che le aziende rispettino la legge sulle emissioni: in un caso straordinario come questo, devono conformarsi anche alla politica climatica globale. La difesa dell'azienda è che se le persone sentono che i progressi verso la riduzione delle emissioni sono troppo lenti, dovrebbero fare pressioni sui governi, non su Shell, affinché cambino le politiche e introducano incentivi finanziari. I giudici hanno chiaramente deciso che Shell dovrebbe assumersi la responsabilità di ridurre le emissioni molto più velocemente. L'azienda farà sicuramente ricorso e potrebbe benissimo vincere la causa in un tribunale superiore. Ma questo decisione da sola sarà un avvertimento per le aziende di tutto il mondo che la battaglia contro il cambiamento climatico potrebbe significare la fine di tutto ciò che assomiglia al motto 'business as usual'".

Foto in anteprima via @foeeurope

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