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Come la BBC ha verificato un video virale dell’uccisione di 2 donne e 2 bambini in Africa

25 Settembre 2018 12 min lettura

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Come la BBC ha verificato un video virale dell’uccisione di 2 donne e 2 bambini in Africa

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Camerun, condannati i soldati responsabili dell'uccisione di 2 donne e 2 bambini

Aggiornamento 1 ottobre 2020: Un video divenuto virale nel 2018 mostrava un uccisione a sangue freddo avvenuta in Africa nel 2015 di due donne e due bambini da parte di soldati. A chi diceva che le immagini mostravano un fatto accaduto in Camerun, il ministro delle Comunicazioni del Camerun aveva risposto che si trattava di una «fake news» per tentare di manipolare e distorcere i fatti. Un’inchiesta di BBC News Africa aveva però dimostrato che il video era autentico, mostrato il luogo e la data dell'omicidio e individuato i responsabili del crimine. Un lavoro che aveva avuto come conseguenza in Camerun l’arresto di 7 soldati e l’avvio di un’indagine.

Due anni dopo il tribunale militare camerunense ha condannato quattro soldati a 10 anni di prigione per aver eseguito gli omicidi o essersi resi complici e un altro a due anni per aver filmato e condiviso il video, riporta BBC News. Atri due sono stati invece assolti. Ilaria Allegrozzi, ricercatrice dell'Africa centrale presso Human Rights Watch, ha dichiarato a The Intercept: «Questa è una delle primissime volte in cui abbiamo assistito a sentenze di questo tipo in un Paese in cui è estremamente raro che i soldati siano processati per abusi». «Questo è un primo passo – ha continuato Allegrozzi –, ma ci sono tanti altri casi documentati da organizzazioni per i diritti umani che non sono stati portati in giudizio. Le famiglie di quelle vittime attendono ancora giustizia. Questa è una piccola vittoria sull'impunità, ma l'impunità è ancora diffusa».

 

Due donne e due bambini vengono condotti da un gruppo di soldati lungo una strada interrata in Africa. Poi vengono fatti fermare, bendati e costretti a inginocchiarsi a terra. Lì, sono giustiziati tutti e quattro con 22 colpi di arma da fuoco.

Questa terribile scena si vede in un video divenuto virale nel 2018, che ha creato dibattito in rete su dove fosse accaduto. Cinque giornalisti di BBC News Africa (insieme alla collaborazione di altre 10 persone, tra giornalisti e analisti) hanno cosi deciso di verificare il video per capire il luogo e la data dell'omicidio e individuare i responsabili di questo crimine. Il risultato finale è un'inchiesta dal titolo "Anatomy of a killing".

In un thread su Twitter, l'emittente britannica ha mostrato i vari passaggi del proprio fact-checking, in un lavoro di verifica che ha unito software e utilizzo di più fonti.

La BBC inizia mostrando il video dell'uccisione delle due donne e dei due bambini, avvertendo che, pur essendo stata tagliata la parte sull'esecuzione, restano comunque immagini angoscianti.

Sui social diverse persone si erano chieste dove fosse avvenuto il fatto: alcuni indicavano il Mali, altri il Camerun.

Lo scorso luglio, in risposta a chi diceva che il crimine fosse successo in Camerun, il governo del paese africano aveva ribattuto che si trattava di notizie false, sostenendo che le armi non erano quelle portate dall'esercito camerunense, che quel modello di tuta mimetica non era usata nell'estremo nord del proprio territorio e sottolineava che i soldati non indossavano un equipaggiamento da combattimento completo.

La BBC ha trovato però indizi che dimostrano che il governo camerunense aveva torto. Per prima cosa i giornalisti hanno cercato di individuare dove era esattamente avvenuta l'uccisione. "Nei primi 40 secondi del video si vede una catena montuosa con un profilo distintivo", scrivono.

I giornalisti, partendo da un suggerimento di una fonte locale, grazie a Google Earth, un software che sviluppa immagini virtuali della Terra in base a foto satellitari, hanno trovato una corrispondenza esatta con quella linea peculiare del crinale montuoso.

In questo modo, i giornalisti sono riusciti a stabilire che il crimine si è svolto lungo una strada sterrata fuori da una città chiamata Zelevet, nell'estremo nord del Camerun, vicino al confine con la Nigeria. Un territorio dove i soldati camerunesi stanno combattendo il gruppo jihadista Boko Haram.

A questo punto, una volta ottenuta la posizione approssimativa della scena, la BBC analizza altri dettagli presenti nel video, come tracce, edifici, alberi, per poi abbinarli alle caratteristiche visibili sulle immagini satellitari.

Il risultato finale è la posizione precisa di dove sono avvenute le esecuzioni.

Una volta capito dove, i giornalisti si concentrano sul quando, ancora una volta partendo dagli indizi forniti dal filmato: "Questo edificio è visibile nel video. Ma le immagini satellitari rivelano che, a novembre 2014, i muri intorno non erano ancora stati costruiti. L'uccisione è avvenuta dopo novembre 2014".

Nel video si vede anche un altro edificio. Sempre tramite l'utilizzo di immagini satellitari, la BBC scopre che a febbraio 2016 quella struttura era stata demolita. Quindi le uccisioni sono avvenute prima di febbraio 2016.

I giornalisti capiscono poi che gli omicidi sono avvenuti nella stagione calda e secca dell'anno, perché il sentiero, visibile nel video, "appare solo sulle immagini satellitari tra gennaio e aprile". Per questo, spiega la BBC, è probabile che il fatto sia avvenuto all'inizio del 2015.

Per restringere ulteriormente l'arco temporale individuato, i giornalisti passano ad analizzare le ombre dei soldati presenti nel video. In base a una "semplice formula", la BBC ricava l'angolo e la direzione del sole. Il risultato consente di stabilire che "le uccisioni sono avvenute tra il 20 marzo e il 5 aprile 2015".

A questo punto, dopo aver capito dove e quando sono state uccise quelle persone, si passa a individuare i responsabili. La BBC afferma innanzitutto che si tratta di membri dell'esercito camerunense.

Nelle dichiarazioni dello scorso luglio, il governo del Camerun aveva affermato che le armi viste nel video non erano quelle utilizzate dalle truppe camerunesi. La BBC mostra invece che un soldato ha a tracolla un "Zastava M21 prodotto in Serbia" e spiega che l'arma è sì rara nell'Africa sub-sahariana, ma è usata da alcune divisioni dell'esercito camerunense.

Il governo aveva anche dichiarato che i soldati camerunesi nell'estremo nord del paese indossano indumenti pallidi in stile desertico, che non sono quelli che si vedono nel video. Ma la BBC smentisce questa affermazione grazie a delle immagini trovate su Facebook e taggate proprio a Zelevet, che mostrano soldati che indossano la tuta mimetica presente nel filmato.

Le autorità camerunensi avevano anche chiesto perché i soldati nel video non indossassero un equipaggiamento da combattimento completo: caschi pesanti, giubbotti antiproiettile e stivali da ranger. La risposta, spiegano i giornalisti della BBC, è che quel giorno non erano di pattuglia e si trovavano a poche centinaia di metri da un avamposto da combattimento.

I giornalisti spiegano anche che sono riusciti a capire che quello indicato è un avamposto da combattimento incrociando le caratteristiche visibili, dettagli presenti in un lavoro di Channel4News, girato in quella zona nel 2015, e immagini satellitari.

Ad agosto il governo del Camerun fornisce una nuova versione: "Dopo aver negato per settimane che questi omicidi fossero avvenuti nel proprio territorio, il Ministro della Comunicazione ha annunciato che 7 membri dell'esercito erano stati arrestati e indagati".

La BBC afferma di aver identificato tre uomini che, nel video, hanno effettivamente premuto il grilletto. Uno di questi è "Tchotcho".

Su Facebook i giornalisti scovano un profilo che collega il soprannome "Tchotcho" a un soldato chiamato Cyriaque Bityala. Questo nome – "Cyriaque Bityala" – compare anche nella lista del governo degli uomini finiti sotto inchiesta.

Anche un ex soldato camerunense (che ha chiesto di rimanere anonimo) ha confermato all'emittente britannico che l'uomo individuato era proprio “Tchotcho” Cyrique Bityala.

Alla fine del video, si vede di nuovo “Tchotcho” bendare la bambina che sta per uccidere. Pochi secondi dopo, estrae l’arma e apre il fuoco.

Inoltre, individuando altre due pistole usate nell'uccisione, i giornalisti sono riusciti a identificare un altro soldato. La fonte della BBC afferma che il suo nome è Barnaba “Gonorso”. Nel video si vede “Gonorso” maneggiare una di queste armi, bendare le donne poco prima di iniziare a sparare.

Sebbene, specifica la BBC, i giornalisti non siano stati in grado di confermare al 100% che il soldato si chiamasse Barnaba “Gonorso”, nell’elenco degli uomini del governo ora sotto inchiesta, diffuso 11 giorni dopo, compare un nome molto simile: Barnaba Donossou.

Infine si vede l'arma "Zastava M21" nella mani di un uomo identificato come "Cobra". Di chi si tratta?

Nel video si sente un altro soldato rivolgersi a lui di lui gridando: «Tsanga, lascia stare, sono morti». E poi di nuovo, quando continua a sparare: «Basta, Tsanga».

Il nome Tsanga compare anche nell'elenco dei soldati del governo ora sotto inchiesta, suggerendo che "Cobra" è un soprannome del caporale Tsanga.

La BBC ha mostrato quanto scoperto al governo del Camerun, che ha risposto che 7 soldati sono stati arrestati, disarmati e imprigionati mentre erano sotto inchiesta.

Le dichiarazioni del governo fanno capire che tutti questi uomini godono della presunzione di innocenza e che riceveranno un processo equo.

Per le due donne uccise a Zelevet, sottolinea la BBC, non c’è stato però un processo equo. Nessuna presunzione di innocenza per i bambini che sono morti con loro.

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