Fuori da qui Media Literacy

Sai riconoscere una notizia falsa? Cosa possono insegnare i giornalisti ai più giovani

11 Dicembre 2017 3 min lettura

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Sai riconoscere una notizia falsa? Cosa possono insegnare i giornalisti ai più giovani

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Diverse redazioni sparse per il mondo stanno sperimentando nuovi modi per insegnare al pubblico più giovane come leggere le notizie con spirito critico e come valutarne la credibilità. Un articolo pubblicato sul sito della World Association of Newspapers and News Publishers (WAN-IFRA) raccoglie alcuni dei progetti di alfabetizzazione mediatica più recenti in questo ambito.

Crinkling News, settimanale australiano di informazione per bambini, ha organizzato un evento per i lettori tra i 10 e 15 anni dedicato all’alfabetizzazione mediatica, durante il quale giornalisti della rivista, esperti di social media e accademici hanno lavorato assieme ai giovani con l’obiettivo di scoprire e raccogliere una serie di trucchi e strumenti che permettano loro di riconoscere e smascherare le notizie false, la disinformazione, l’informazione faziosa e i contenuti sponsorizzati.

La Singapore University of Technology and Design (SUTD) ha organizzato Hackathon, un evento nato con lo scopo di mettere alla prova la creatività degli studenti di ingegneria e design, e sfidarli a creare uno strumento tecnologico usando tecniche di gamification. Gli organizzatori stessi avevano dei dubbi riguardo all’approccio. “Quando stavamo organizzando l’hackaton non eravamo totalmente certi di come gli studenti, che oggi vivono in un mondo così connesso e saturo di informazioni, percepissero il problema delle notizie false”, ha riferito un professore di media e comunicazione dell’università. “Ci hanno sorpreso per la quantità di diverse prospettive multidisciplinari che hanno presentato per spiegare il problema e per la diversità e creatività delle soluzioni che hanno proposto”, ha riferito il docente ella SUTD. Il progetto considerato più interessante è quello presentato da un team di studenti del primo anno che hanno proposto una soluzione che permetteva ai lettori di collaborare nel processo di fact-checking delle notizie online.

The Straits Times ha prodotto qualche mese fa uno speciale in tre parti per il suo settimanale scolastico Little Red Dot. Con un linguaggio chiaro e semplice il magazine ha riunito alcuni esempi di notizie false che hanno avuto una particolare risonanza, invitando i lettori a fare un quiz per scoprire la propria capacità di distinguere le notizie vere da quelle false.

La Media Literacy Week, negli Stati Uniti e in Canada, ha ospitato una serie di progetti presentati dai media, diffusi su Twitter usando l’esclusiva emoji creata dalla National Association for Media Literacy Education.

News-o-matic, la app di notizie per bambini in Francia e negli Stati Uniti (iOS e Android), sta pubblicando una rubrica indirizzata a ragazzi di differenti fasce d’età che copre diversi aspetti dell’alfabetizzazione mediatica e dà loro gli strumenti per crescere come consumatori attivi e critici delle notizie.

Il New York Times Learning Network ha preparato un percorso che invita gli adolescenti a riflettere sulla loro relazione con le notizie e a creare “diete informative personalizzate”. L’iniziativa include un guida che accompagna i giovani lettori in questa sfida.

The Newseum, il museo interattivo dedicato al Primo emendamento americano, che gode del sostegno di molti editori di notizie, ha celebrato la sua Media Literacy Week con una serie di workshop giornalieri, realizzati in collaborazione con Facebook e dedicati ai gruppi scolastici, e con la presentazione di un nuovo poster-infografica per aiutare gli studenti a capire il loro duplice ruolo di consumatori e creatori/diffusori di informazioni.

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La Media and Information Literacy (MIL) Week dell’UNESCO, a fine ottobre, ha coinvolto 250 ragazzi da 10 paesi diversi che hanno partecipato a un workshop in Jamaica durante il quale hanno firmato un manifesto sull’importanza di leggere con attenzione una notizie prima di diffonderla.

Con una serie di report gratuiti e un ampio database (commissionati dall’American Press Institute), WAN-IFRA suggerisce più di 100 modi in cui le redazioni giornalistiche possono contribuire in maniera cruciale a insegnare ai giovani come utilizzare le notizie in maniera responsabile.

(Foto via Crinkling News)

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