Mirco Nacoti, anestesista e rianimatore all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, epicentro dell’epidemia in Italia, con un pugno di colleghi ha pubblicato sul sito del New England Journal of Medicine un documento drammatico che ha fatto il giro del mondo, portando alla ribalta la crisi sanitaria della Lombardia. Oggi dice: «Chi ha letto tutto l’articolo si è reso conto che non era una critica all’ospedale ma erano indicazioni per provare a evitare il disastro bergamasco», racconta Nacoti. «Non a caso, quell’articolo era firmato anche da ricercatori della Pennsylvania, della Costa D’Avorio, persino da un operatore di Medici Senza Frontiere [...] Questa è una crisi umanitaria devastante. Nelle case c’è la disperazione. Le altre patologie sono state dimenticate, tra i morti registrati ci sono anche persone che non sono riuscite a curarsi. Le cure che potevamo mettere a disposizione un mese fa ora non sono più possibili. Il personale sanitario è logorato. In un paese povero paradossalmente questa precarietà è già conosciuta. Gli unici esperti di crisi umanitarie e epidemie da noi sono le ONG. Sono loro a sapere quali errori non fare e a lavorare in condizioni difficili». [Leggi l'articolo sul Manifesto]