Alcune persone hanno la falsa speranza che l'estate e l'arrivo delle belle giornate abbiano il potere di distruggere il SARS-CoV-2, questo perché c'è chi ancora, erroneamente, considera il COVID-19 simile a un'influenza stagionale. Negli Stati Uniti questa idea è stata rilanciata più volte dal presidente Donald Trump. Purtroppo, nonostante il calore, l'umidità e la luce possano aiutare a rallentare la diffusione del virus, il clima estivo non sarà sufficiente per porre fine alla pandemia. Gli esperti, infatti, segnalano gli esempi di Singapore, Ecuador e Luisiana, che stanno vivendo in questo momento un aumento di casi di coronavirus, nonostante le loro temperature si avvicinino ai 30 gradi centigradi con livelli di umidità superiori al 60%, 70% e persino 80%. L'estate, i trattamenti medici e i vaccini possono contribuire ogni anno a evitare picchi di diffusione nell'influenza stagionale, ma nel caso del SARS-CoV-2 è bene ricordare che: 1) non è un'influenza; 2) è un virus nuovo di cui ancora sappiamo poco; 3) non esistono al momento trattamenti efficaci, né vaccini; 4) le evidenze mostrano che il virus è in grado di causare epidemie anche in ambienti caldi e umidi. [Leggi l'articolo su Vox]