Il passato da ricercatrice scientifica di Angela Merkel sembra aver giocato un ruolo fondamentale nella sua capacità di gestione della crisi del COVID-19, spiega Saskia Miller in un articolo su The Atlantic che ripercorre la biografia della cancelliera tedesca. Nelle ultime settimane Merkel ha saputo far uso della sua caratteristica razionalità per guidare il paese nella lotta contro la pandemia. Nel mettere in atto la risposta nazionale al virus, Merkel gode di alcuni vantaggi rispetto ad altri capi di governo: un sistema coordinato di scienziati e medici rispettati distribuito per tutto il paese; la fiducia dei cittadini conquistata nel tempo; e una leadership stabile e ragionevole. Con 30 anni di esperienza politica alle spalle, di fronte a una crisi che richiede calma e razionalità, Merkel sta dimostrando di essere la persona giusta al momento giusto e le sue scelte si sono dimostrate fino a oggi efficaci, sia politicamente che scientificamente. La nota capacità della cancelliera di ammettere apertamente quali sono le cose che non conosce e di delegare le decisioni al riguardo a persone più esperte è stata particolarmente importante in questa difficile situazione. Merkel si è appoggiata a esperti di rinomate organizzazioni di ricerca scientifica, includendo le agenzie di salute pubblica come il Robert Koch Institute e la rete di università pubbliche del paese. Il Berlin Institute of Health, un centro di ricerca biomedica, ha riorganizzato i propri sforzi per dedicarsi allo studio del coronavirus, così come tante altre organizzazioni. Il suo direttore, Axel Radlach Pries, ha dichiarato che gli istituti di ricerca tedeschi stanno attualmente cooperando tra loro e che questo ha dato vita a una rete nazionale di ricerca. Il governo federale di Merkel ha il grande merito di essere riuscito a riunire tutti i dipartimenti medici universitari del paese in un'unica task force contro il COVID-19. [Leggi l'articolo su The Atlantic]