In questi giorni sta facendo discutere la posizione del premio Nobel 2008 per la medicina, Luc Montagnier. Spiega Ettore Meccia, biologo molecolare: "Il lavoro indiano a cui si fa riferimento confrontava la proteina Spike del SARS-CoV2 (il coronavirus che causa COVID-19) con quelle del virus SARS del 2003. I due virus sono sono molto simili ma non uguali, però entrambi utilizzano la proteina Spike per legarsi al recettore umano ACE2 per cui si suppone che quella regione debba essere molto simile. In quella regione hanno trovato nel genoma di SARS-CoV2 quattro piccoli frammenti che mancano nel virus SARS, si sono chiesti da dove venissero e hanno scoperto che quei frammenti si ritrovano nel genoma di HIV. L'articolo però è stato ritirato perché scientificamente inconsistente, quei quattro frammenti si trovano nel genoma di HIV ma allo stesso modo si trovano anche in quello di molti altri virus, microorganismi, batteri ed organismi superiori. Sono piccoli frammenti che non hanno alcuna specificità di organismo o di funzione, la loro presenza è puramente casuale. È come se qualcuno nel testo che ho scritto notasse che la parola 'testo' che ho usato si trova in un altro libro, uno in particolare, e mi accusasse di averlo copiato. Mentre la parola 'testo' si trova in mille altri libri. Il lavoro di Perez è ancora più inconsistente di quello indiano. Per quanto interessante dal punto di vista matematico e strutturale cade nello stesso errore, individua nel genoma del SARS-CoV2 delle piccolissime sequenze (pochi nucleotidi) che poi ritrovano, nemmeno uguali al 100% in ceppi di HIV e SIV diversi. In pratica dal punto di vista biologico si sta parlando di niente. L'articolo di Perez vuole dimostrare in modo molto complesso che la sequenza dei virus SARS tende col tempo ad 'assomigliare' al genoma umano, come forma di adattamento. L'argomento è interessante anche se ci sono studi sull'adattamento virus-ospite più concreti di questo, ma non toglie che SARS-CoV2 sia un virus SARS totalmente naturale in cui nessun ricercatore ha aggiunto o tolto nulla". "Ricevere un premio Nobel per una materia scientifica (o avere un dottorato o insegnare in una prestigiosa scuola di medicina) non rende qualcuno un'autorità su tutti gli argomenti scientifici", hanno commentato gli epidemiologi Bill Hanage e Marc Lipsitch. [Leggi il post sulla pagina Facebook di Valigia Blu]