Da quando sono entrate in vigore le misure restrittive del governo per il contenimento del nuovo coronavirus che obbligano i cittadini a stare a casa, i centralini dei centri antiviolenza hanno smesso di squillare. Un trend confermato dai dati di Telefono Rosa, da cui emerge che nelle prime due settimane di marzo le chiamate di donne vittime di violenze sono diminuite del 47,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre quelle di vittime di stalking sono crollate del 78,8%, da 33 a 7. Dopo il silenzio quasi assoluto iniziale, però, negli ultimi giorni qualcosa sta cambiando, e le operatrici si aspettano che nelle prossime settimane il numero delle richieste d’aiuto crescerà sensibilmente. «In una situazione che è già di violenza se sopraggiunge una condizione così coatta di coabitazione come quella che stiamo vivendo in tutto il paese le tensioni non possono che crescere». E allo stesso tempo viene favorito l’isolamento, che è uno dei tratti distintivi delle relazioni abusanti. È un fenomeno che si è già verificato in Cina, dove le misure di distanziamento sociale sono state messe in atto già due oltre due mesi fa. Una Ong con sede a Jingzhou, nella provincia dell’Hubei, ha rilevato che in questo periodo il numero totale dei casi di violenza domestica ha avuto un fortissimo incremento. [Leggi l'articolo su Valigia Blu]