“Su settecento medici di base della bergamasca almeno 130 si sono ammalati per il coronavirus, alcuni sono morti, altri sono in terapia intensiva. Ci mancano i dispositivi di protezione adeguati, gli ospedali sono al collasso, più che pieni, quindi tantissime persone restano a casa con polmoniti bilaterali e noi non siamo in grado di visitarle”, racconta Paola Pedrini, segretaria della Federazione italiana medici di medicina generale della Lombardia, che ha spedito una diffida indirizzata al ministero della salute, alla regione Lombardia, a tutte le Asl e le procure della repubblica, chiedendo “l’immediata erogazione a tutti i medici di medicina generale e medici di continuità assistenziale di kit completi e un numero adeguato di dispositivi di protezione, di sottoporre tutti i medici, infermieri e personale di studio (e i loro famigliari in caso di positività) ad adeguato test di valutazione dell’avvenuto contagio”. Pedrini denuncia l’assenza di un protocollo definito e standardizzato per i medici di base, a distanza di più di un mese dall’inizio dell’epidemia. [Leggi l'articolo su Internazionale]