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Il presidente bielorusso Lukashenko fa dirottare un aereo per arrestare un blogger dissidente: “Un atto terroristico di Stato”

25 Maggio 2021 15 min lettura

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Il presidente bielorusso Lukashenko fa dirottare un aereo per arrestare un blogger dissidente: “Un atto terroristico di Stato”

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Bielorussia, trasferito ai domiciliari il giornalista dissidente Roman Protasevich

Aggiornamento del 26 giugno 2021: Le autorità bielorusse hanno disposto gli arresti domiciliari per il giornalista dissidente Roman Protasevich e la sua fidanzata russa, Sofia Sapega, in carcere dal 23 maggio dopo il dirottamento a Minsk del volo Ryanair sul quale stavano viaggiando che avrebbe dovuto portarli dalla Grecia alla Lituania.

In una dichiarazione il comitato investigativo bielorusso ha affermato che Protasevich e Sapega sono stati trasferiti agli arresti domiciliari dopo aver collaborato con gli investigatori e aver accettato un accordo preliminare. I due avrebbero rivelato i nomi dei loro complici e avrebbero fatto tutto il possibile per compensare il danno inflitto grazie alla loro confessione.

In seguito al dirottamento voluto dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko l'Unione europea ha imposto dure sanzioni tra cui il divieto di sorvolare lo spazio aereo dello Stato dell'Europa orientale e nuove misure economiche restrittive approvate il 24 giugno.

Sviatlana Tsikhanouskaya, leader dell'opposizione bielorussa, ha dichiarato che gli arresti domiciliari sono una “buona notizia” per Protasevich che potrebbe affrontare una pena detentiva fino a 15 anni per aver contribuito a organizzare proteste non autorizzate lo scorso anno attraverso l'app di messaggistica Telegram.

Per Tsikhanouskaja Protasevich e Sapega sono ancora ostaggi del governo che li monitora privandoli della libertà.

La leader dell'opposizione ha affermato di essere in contatto con i genitori di Protasevich che hanno riferito di non aver ricevuto alcuna informazione su dove si trovi il figlio.

L'avvocato di Sapega, Anton Gashinsky, ha confermato ad Associated Press che la sua cliente è stata trasferita ai domiciliari, mentre l'avvocata di Protasevich, Inessa Olenskaya, non ha rilasciato dichiarazioni a causa di un accordo di riservatezza.

Duro il commento di Marie Struthers, direttrice di Amnesty International per l'Europa orientale e l'Asia centrale, che ha affermato che mettere la coppia agli arresti domiciliari “sembra un cinico stratagemma delle autorità bielorusse per garantire la revoca delle sanzioni internazionali”.

La tv bielorussa trasmette la “video-confessione” di Protasevich. Per i familiari è avvenuta sotto costrizione

Aggiornamento del 7 giugno 2021: Il 3 giugno, l'emittente di Stato bielorussa ONT durante la trasmissione “Markov: Nothing Personal” condotta da Marat Markov, a capo del canale televisivo, ha mandato in onda un'intervista al giornalista dell'opposizione Roman Protasevich, arrestato con la fidanzata il 23 maggio dopo che il Boeing 737 della compagnia Ryanair su cui viaggiava con destinazione Vilnius è stato dirottato e fatto atterrare a Minsk per ordine del presidente Alexander Lukshenko.

Nel corso del programma Protasevich ha rilasciato una serie di dichiarazioni contraddittorie portando molti, inclusi genitori e amici, a ritenere che siano state dette sotto costrizione. L'ex caporedattore del canale Telegram di opposizione NEXTA ha confessato la propria colpevolezza per aver organizzato disordini di massa, dopo le contestate elezioni presidenziali del 2020.

Il giornalista, infatti, ha affermato di aver invitato le persone a scendere in piazza il giorno delle votazioni e si è dichiarato “pienamente colpevole” delle accuse formulate ai sensi dell'articolo 342 del codice penale bielorusso.

Per aver organizzato disordini di massa e per aver istigato disordine sociale l'uomo rischia rispettivamente fino a 15 anni e fino a 12 anni di carcere.

I genitori di Protasevich, Dmitry e Natalya, hanno affermato che il giornalista ha dichiarato cose che “non avrebbe mai detto in vita sua”, portandoli a credere che l'intervista sia stata condotta sotto costrizione. Verso la fine del programma sui polsi di Protasevich si notano lividi e lesioni, alimentando le accuse di tortura mentre si trovava in custodia. Natalya Protasevich ha inoltre evidenziato come nel video che mostra l'interrogatorio, avvenuto il 2 giugno, il viso del figlio appaia “sfocato” e “oscurato”, probabilmente per nascondere i lividi sul viso e i segni di strangolamento sul collo.

Per Dmitry Protasevich il figlio ha concesso l'”intervista” dopo essere stato torturato. L'uomo ha detto a Current Time TV che guardando il filmato ha notato che Roman stava vivendo una “lotta interna tra quello che avrebbe dovuto dire e ciò che non avrebbe mai detto in vita sua”. «Sono sicuro che queste sono le conseguenze della detenzione nelle carceri del centro di detenzione preventiva del KGB, di abusi e torture. All'inizio hanno cercato di strangolarlo e picchiarlo, sono visibili i segni delle manette».

Nel corso dell'intervista il giornalista ha inoltre raccontato che il canale Telegram NEXTA era finanziato da una società anonima presumibilmente appartenente a un oligarca russo. A rivelarglielo il fondatore del canale Stsyapan Putsila. Protasevich ha poi aggiunto che quando le proteste dell'opposizione in Bielorussia si sarebbero attenuate, il canale NEXTA LIVE avrebbe dovuto seguire un'"agenda russa".

Oltre a elogiare il presidente Alexander Lukashenko, Protasevich ha criticato fortemente l'opposizione bielorussa, in particolare rivolgendosi ai membri del Consiglio di coordinamento dell'opposizione e a coloro che lavorano con la leader dell'opposizione Svetlana Tikhanovskaya che rivendica la vittoria alle elezioni presidenziali.

Secondo quanto dichiarato da Protasevich dietro all'atterraggio forzato del volo Ryanair ci sarebbe proprio un uomo vicino alla Tikhanovskaya, Daniil Bogdanovich, con il quale, in passato, aveva discusso per opinioni divergenti.

Un gesto “scioccante”. Così il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha definito il dirottamento voluto dal presidente Alexander Lukashenko di un Boeing 737 della compagnia Ryanair sbarcato domenica con un atterraggio di emergenza all'aeroporto della capitale bielorussa Minsk con un unico obiettivo: l'arresto del blogger dissidente 26enne Roman Protasevich.

La dichiarazione di Blinken ha fatto seguito a quelle di molti leader europei che hanno protestato con fermezza per quello che in tanti hanno considerato un atto terroristico di Stato.

L'allarme era stato fatto scattare nel pomeriggio per motivi di sicurezza. Per un presunto allarme bomba, infatti, il volo FR4978, in viaggio da Atene a Vilnius, in Lituania, con 171 persone a bordo, poco dopo essere entrato nello spazio aereo della Bielorussia, è stato dirottato e scortato da un caccia MiG-29 fino a Minsk, nonostante la capitale lituana fosse molto più vicina.

Quando il giornalista dell'opposizione Roman Protasevich e la sua fidanzata, Sofia Sapega, sono stati prelevati e arrestati il motivo del dirottamento è diventato chiaro a tutti.

A confermare che l'ordine di atterrare a Minsk sia partito dal presidente Lukashenko i media di Stato bielorussi.

L'Organizzazione internazionale per l'aviazione civile delle Nazioni Unite ha affermato che l'atterraggio forzato potrebbe essere avvenuto “in violazione della Convenzione di Chicago”, che protegge la sovranità dello spazio aereo degli Stati.

Se per il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, si tratta di un “incidente grave e pericoloso”, per la presidente della Commissione europea, Ursula van der Leyen, sanzioni vanno applicate nei confronti dei responsabili del dirottamento.

A più riprese, recentemente, l'Unione Europea (UE) ha già sanzionato quasi sessanta funzionari bielorussi, tra cui Lukashenko e suo figlio Victor, per accuse di frode elettorale e per la repressione violenta di manifestanti e dissidenti torturati nelle carceri bielorusse all'indomani delle proteste contro i brogli delle elezioni presidenziali che si sono svolte il 9 agosto 2020 e che hanno decretato la vittoria dell'“ultimo dittatore d'Europa”, ormai al potere da 27 anni.

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Il presidente della Lituania, Gitanas Nauseda, ha chiesto l'immediato rilascio di Roman Protasevich.

Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha dichiarato che l'aereo è stato “dirottato” e ha accusato Lukashenko di un “riprovevole atto di terrorismo di Stato”.

Lettonia e Lituania hanno affermato che, a seguito di quanto accaduto, lo spazio aereo della Bielorussia non dovrebbe essere considerato sicuro.

Secondo quanto disposto dal ministro dei Trasporti, Marius Skuodis, al termine di una riunione di governo, a partire da oggi tutti i voli da o verso gli aeroporti lituani che attraversano lo spazio aereo bielorusso sono vietati.

Anche per il ministro degli Esteri lettone, Edgars Rinkēvičs, il transito andrebbe impedito a tutti i voli internazionali.

La cancelliera tedesca Angela Merkel ha definito il resoconto dell'incidente del governo bielorusso “del tutto inverosimile”.

Per il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab, “l'iniziativa assurda di Lukashenko avrà gravi implicazioni”, mentre il collega irlandese, Simon Coveney, ha avvertito del rischio che l'assenza di provvedimenti o un'indecisione da parte dell'UE possa essere considerata dalla Bielorussia un segnale di debolezza.

Coveney ha inoltre aggiunto che, dopo lo sbarco a Minsk e l'arresto di uno o due passeggeri, altri cinque o sei sono rimasti in Bielorussia. «Ciò fa presupporre che un certo numero di persone che hanno lasciato l'aereo facciano parte dei servizi segreti», ha detto. «Non sappiamo di quale paese ma chiaramente legati al regime bielorusso».

Una portavoce del primo ministro lituano ha confermato ieri che cinque passeggeri che si sono imbarcati sul volo ad Atene non hanno mai raggiunto Vilnius.

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha condannato con “la massima fermezza” l'atterraggio forzato dell'aereo e ha chiesto “alle autorità bielorusse di rilasciare immediatamente il passeggero detenuto e di garantire pienamente i suoi diritti”.

In una dichiarazione di ieri, l'alto rappresentante dell'UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha chiesto l'apertura di un'indagine internazionale sull'incidente e ha avvertito che saranno applicate sanzioni.

Ulteriori misure che includono il divieto per la compagnia di bandiera bielorussa Belavia di atterrare negli aeroporti dei paesi europei, la sospensione dei voli delle compagnie aeree dell'UE che attraversano lo spazio aereo bielorusso e di tutti i voli bielorussi sul territorio dell'UE, sono state discusse ieri dai leader dell'UE che si sono incontrati in occasione di una riunione straordinaria del Consiglio europeo già prevista.

«Stiamo lavorando a un pacchetto di misure che vanno oltre le sanzioni applicate ai singoli individui», che potrebbero anche sospendere i collegamenti terrestri con l'UE, impedendo il rifornimento di carburante ai voli che trasportano merci, ha detto un portavoce del presidente francese Emmanuel Macron.

Il segretario per i Trasporti britannico, Grant Shapps, ha incaricato l'autorità dell'aviazione civile del proprio paese a chiedere alle compagnie aeree di evitare di sorvolare lo spazio aereo bielorusso “per mantenere i passeggeri al sicuro”. Shapps ha anche detto di aver sospeso i permessi concessi alla compagnia aerea Belavia per operare nel Regno Unito.

Ieri, al termine della prima delle due giornate di riunioni del Consiglio europeo a Bruxelles, i leader dei paesi dell'UE hanno deciso di vietare alle compagnie bielorusse di sorvolare lo spazio aereo del blocco.

L'UE ha invitato le autorità europee ad “adottare le misure necessarie per vietare il sorvolo dello spazio aereo dell'UE da parte delle compagnie aeree bielorusse e impedire i voli operati da tali compagnie di accedere agli aeroporti dell'UE” e a tutti i vettori con sede nell'UE di astenersi dal sorvolare lo spazio aereo bielorusso.

A seguito della dichiarazione, la compagnia aerea olandese KLM ha annunciato che avrebbe fermato i voli da e per la Bielorussia mentre quella tedesca Lufthansa ha dichiarato che sospenderà temporaneamente i suoi voli fino a nuovo avviso, insieme alla compagnia aerea lettone Air Baltic e a quella scandinava SAS.

Il governo ucraino ha deciso di interrompere i voli tra Ucraina e Bielorussia e ha ordinato agli aerei ucraini di non sorvolare lo spazio aereo bielorusso.

La presidente della Commissione europea Von Der Leyen ha assicurato che la pressione sul regime proseguirà fino a quando non verrà rispettata la libertà di opinione e dei media e ha chiesto il rilascio immediato di Roman Pratasevich aggiungendo, inoltre, che un pacchetto di investimenti dell'UE di 3 miliardi di euro destinato alla Bielorussia sarà congelato fino a quando il paese non diventerà democratico.

Con una dichiarazione il portavoce del ministero degli Esteri bielorusso, Anatoly Glaz, ha affermato che le autorità garantiranno “piena trasparenza” e offriranno piena collaborazione.

Non c'è “dubbio che le azioni delle nostre autorità competenti si siano svolte nel pieno rispetto delle regole internazionali”, ha dichiarato Glaz, criticando le dichiarazioni “apertamente belligeranti” dei leader europei.

Per il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, l'approccio della Bielorussia è “assolutamente ragionevole” e ha invitato la comunità internazionale a “valutare con sobrietà la situazione”.

Con un post su Facebook la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha accusato l'Occidente di ipocrisia, ricordando sia il caso dell'aereo del presidente boliviano Evo Morales, costretto ad atterrare a Vienna nel 2013 poiché si riteneva che a bordo ci fosse l’ex analista della Cia e collaboratore dell'Agenzia per la sicurezza nazionale statunitense (NSA) Edward Snowden ricercato da Washington per aver rivelato informazioni sulle attività di sorveglianza statunitensi, che la vicenda di un volo di linea bielorusso a cui è stato ordinato, nel 2016, di dirottare in Ucraina per la presenza a bordo di un cittadino armeno accusato di attività criminali e sospettato di essere un agente dei servizi di sicurezza ucraini.

Ma esperti di aviazione hanno replicato specificando che le libertà riservate agli aerei di linea civili non si applicano a quelli presidenziali o statali che necessitano di un permesso speciale per entrare nello spazio aereo di un altro paese.

Nessun commento ufficiale, invece, è stato rilasciato dal Cremlino.

In una dichiarazione pubblicata domenica la compagnia irlandese Ryanair ha riferito che l'aereo, dopo essere stato costretto dalle autorità bielorusse ad atterrare a Minsk, è stato perquisito senza alcun risultato. “Ryanair ha informato le agenzie responsabili della sicurezza nazionali ed europee. Ci scusiamo sentitamente con tutti i passeggeri coinvolti per il deplorevole ritardo che non è dipeso da Ryanair”, si legge nel comunicato.

Nessun accenno all'aereo militare che ha scortato il volo fino all'atterraggio a Minsk, né ai passeggeri arrestati durante lo scalo.

Tadeusz Giczan – direttore di Nexta Live, il canale Telegram guidato da Protasevich fino allo scorso settembre – ha twittato che a bordo del volo FR4978 erano presenti alcuni agenti del KGB bielorusso. Lo stesso Protasevich gli aveva riferito che all’aeroporto di Atene si era accorto di essere seguito da un uomo di mezza età che aveva cercato di fotografare i suoi documenti. “Sembra che il KGB mi stia tenendo d'occhio”, aveva scritto.

Dopo uno scalo durato sette ore l'aereo è infine ripartito alla volta di Vilnius dove è stato accolto dalla premier lituana Ingrida Simonyte.

Successivamente allo sbarco alcuni passeggeri hanno raccontato come Roman Protasevich fosse molto spaventato dopo aver capito che l'aereo era stato dirottato.

«Ha iniziato a farsi prendere dal panico e ha detto che la colpa era sua», ha dichiarato ad AFP Monika Simkiene, una passeggera lituana.

«Si è rivolto a noi e ha detto che rischiava la pena di morte», ha proseguito Simkiene.

Intervistato lunedì dall'emittente radiofonica irlandese Newstalk l'amministratore delegato di Ryanair, Michael O'Leary, ha dichiarato che si è trattato di un “caso di dirottamento organizzato dallo Stato... di pirateria organizzata dallo Stato”.

«Sembra che l'obiettivo delle autorità fosse quello di prelevare un giornalista e la sua compagna di viaggio... riteniamo che, insieme a loro, anche alcuni agenti del KGB siano scesi dal volo», ha detto O'Leary.

Chi è Roman Protasevich

Protasevich è stato arrestato per la prima volta nel 2012, a 17 anni, a causa delle sue attività sul social network russo Vkontakte. All'epoca gestiva due gruppi di cui uno chiamato “Siamo stufi di Lukashenko”.

«Mi hanno colpito ai reni e al fegato», aveva denunciato nove anni fa. «Ho urinato sangue per tre giorni. Hanno minacciato di accusarmi di casi di omicidi non risolti».

Successivamente ha lavorato come fotografo per alcuni media indipendenti bielorussi e ha vinto il “Vaclav Havel Journalism Fellowship”, un premio per aspiranti giornalisti intitolato al dissidente ceco eletto presidente.

Fino a settembre 2020, Protasevich ha diretto due canali Telegram dell'opposizione bielorussa, NEXTA e NEXTA LIVE (quest'ultimo seguito da più di 1.200.000 utenti, un numero considerevole se si considera che la popolazione bielorussa è di circa 9.500.000 abitanti).

Nel 2019 il blogger ha lasciato il proprio paese trasferendosi prima in Polonia – che ha rifiutato l'estradizione richiesta dalla Bielorussia – e poi a Vilnius. Da lì ha documentato le elezioni presidenziali del 2020 e i movimenti di protesta in un periodo in cui per i cittadini era difficile ricevere aggiornamenti sia per il blocco di Internet, sia per la difficoltà dei media stranieri nel riportare ciò che stava accadendo.

Come raccontato da Olga Hvoin, responsabile della comunicazione dell'Ordine dei giornalisti bielorusso in un'intervista telefonica a Rest of World, NEXTA era diventato il cuore del coordinamento delle proteste grazie agli annunci in tempo reale sui blocchi della polizia, i suggerimenti ai cittadini su dove nascondersi, i ripetuti inviti ai residenti di far accedere i manifestanti al Wi-Fi delle abitazioni, la pubblicazione delle informazioni utili sulle proteste, la condivisione dei video degli agenti che bruciavano le uniformi opponendosi al regime, la diffusione dei contatti di avvocati e difensori dei diritti umani.

«Ci siamo resi conto che se non l'avessimo fatto noi, nessuno l'avrebbe fatto», aveva detto Protasevich.

Attualmente Protasevich lavora per il canale Telegram Belamova e ha sostituito il blogger Igor Losik arrestato dalle autorità bielorusse nel giugno del 2020. Per Belamova si trovava ad Atene a seguire la visita in Grecia di Svetlana Tikhanovskaya, la leader dell'opposizione che rivendica la vittoria alle scorse elezioni presidenziali.

I redattori di NEXTA, che vivono prevalentemente all'estero, hanno più volte dichiarato di essere continuamente minacciati. «Dicono che faranno saltare in aria gli uffici, che ci preleveranno e ci riporteranno in Bielorussia», aveva dichiarato lo scorso anno il fondatore Stsyapan Putsila.

Nel 2020 NEXTA e i suoi canali affiliati sono stati prima dichiarati “estremisti” e poi banditi dai servizi di sicurezza bielorussi. Roman Pratasevich e Stsyapan Putsila sono stati inseriti nell'elenco delle “persone coinvolte in attività terroristiche”. Come riferito da Amnesty International i due sono accusati di “terrorismo e disordini di massa”, di “gravi violazioni dell'ordine pubblico” e di “incitamento all'odio” contro funzionari pubblici e forze dell'ordine.

Entrambi rischiano fino a 15 anni di carcere.

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In un video diffuso dalle autorità bielorusse dopo l'arresto, Protasevich, che mostra alcuni lividi sul viso, dichiara di essere in buona salute, di stare collaborando e ammette di aver contribuito a organizzare proteste di massa a Minsk lo scorso anno.

Il giovane ha aggiunto di essere trattenuto in una stazione di polizia della capitale e ha negato di essere stato ricoverato a causa di problemi cardiaci.

Secondo le persone a lui più vicine le sue dichiarazioni sarebbero state rese sotto costrizione.

Foto anteprima Slivki Express sotto licenza CC BY 3.0  via Wikimedia Commons

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