Le inondazioni che hanno devastato il Texas e le responsabilità di Trump
6 min letturaPiù di 100 morti, tra cui decine di bambini che stavano frequentando i tanti campi estivi presenti lungo il fiume Guadalupe. Il bilancio delle vittime delle inondazioni improvvise che hanno colpito il Texas lo scorso weekend si fa sempre più pesante con il passare dei giorni. Dieci ragazze e un’animatrice del Camp Mystic, un campo estivo con quasi 100 anni di storia che ospitava circa 750 bambini quando è iniziata l'alluvione, risultano ancora disperse. “Il numero delle vittime è ancora provvisorio ed è destinato a salire”, avvertono le autorità dello Stato e le condizioni meteorologiche impervie ostacolano il lavoro delle squadre di soccorso.
In quattro ore è caduto l’equivalente di quattro mesi di piogge, riferisce il Washington Post. Nelle prime ore del 4 luglio il fiume Guadalupe è salito di otto metri, spazzando via case, veicoli e i campi estivi disseminati nell’area. È come se fosse stata strizzata una spugna piena d’acqua, scrive Amy Graff sul New York Times.
Le persone che hanno perso tutto raccontano di aver dovuto abbandonare le loro abitazioni senza alcun preavviso e manifestano tutta la loro rabbia per l’impreparazione rispetto a quanto stava accadendo e per le autorità che sembrano sottrarsi alle proprie responsabilità. Alla domanda sul perché la contea di Kerr non avesse provveduto all'evacuazione dell'area prima dell'arrivo della tempesta, Dalton Rice, amministratore della città di Kerrville, una delle zone più colpite, ha risposto che le autorità si stavano preparando, “ma purtroppo la pioggia è arrivata in un momento inopportuno e proprio nelle zone più critiche, dove convergono i rami nord e sud del fiume”. “Vogliamo concentrarci sul proseguimento delle operazioni di soccorso”, ha aggiunto.
Tutti colti di sorpresa, dunque. Eppure, alcuni segnali della tragedia imminente c’erano tutti e già dal 3 luglio il Servizio Meteorologico Nazionale aveva emesso avvisi di allerta, prima, e di allarme, poi. Un'allerta è un avviso che le condizioni sono favorevoli per le inondazioni, un allarme è un ordine di agire immediatamente perché si prevede che si verifichino inondazioni o che sono già in corso.
All'inizio della settimana, le previsioni indicavano possibilità di pioggia per giovedì 3 luglio e tempo potenzialmente più asciutto per venerdì 4 luglio. Ma già nelle prime ore del 3 luglio, le previsioni hanno iniziato a cambiare, con la possibilità di temporali con piogge torrenziali.
Nel primo pomeriggio di giovedì, il Servizio Meteorologico Nazionale ha emesso un'allerta inondazioni per alcune zone del Texas centro-meridionale, compresa la contea di Kerr, avvertendo che un sistema temporalesco in lento movimento avrebbe portato piogge sparse e temporali intensi fino a venerdì mattina. Nella mezzanotte di giovedì è arrivato il primo allarme per inondazioni improvvise. All'una di notte del 4 luglio, il Servizio Meteorologico Nazionale ha dichiarato che nella contea di Kerr si stava verificando un evento di inondazioni improvvise molto pericoloso, con precipitazioni che raggiungevano gli 8-10 centimetri l'ora senza alcun segno di attenuazione. È stato fatto scattare un allarme sui telefoni cellulari per svegliare le persone che si trovavano sulla traiettoria dell’inondazione.
Inoltre, l’area, dove venerdì il fiume Guadalupe ha esondato, è spesso definita “flash flood alley” (il vicolo delle inondazioni improvvise) perché le precipitazioni vengono incanalate attraverso il terreno collinare e i canyon nelle valli. “Questo può causare inondazioni improvvise devastanti in poco tempo”, spiega Russ Schumacher, professore di scienze atmosferiche alla Colorado State University.
Le precipitazioni catastrofiche nella contea di Kerr, in Texas, sono state causate da un flusso costante di umidità proveniente dal Golfo che ha attirato l'umidità residua di una precedente tempesta tropicale che all'inizio della settimana aveva inondato la penisola dello Yucatán in Messico. “Quando c'è molta umidità nell'aria, come negli ultimi due giorni, possono formarsi questi gruppi di tempeste che sono piuttosto piccoli in termini di estensione, ma possono avere precipitazioni molto intense”, aggiunge Schumacher.
In un luogo come il Texas, con una lunga storia di inondazioni, il riscaldamento globale sta creando le condizioni per alluvioni più frequenti e gravi. “Con il cambiamento climatico abbiamo un'atmosfera più calda. Un'atmosfera più calda trattiene molta più umidità e negli ultimi anni stiamo assistendo a un aumento dell'umidità atmosferica totale in tutto il mondo rispetto al normale”, ha spiegato un meteorologo di AccuWeather. Inoltre, il terreno era secco e duro a causa della siccità che aveva colpito l’area e questo ha favorito l’inondazione.
Ora restano i danni da contare e le persone da rintracciare e da salvare. Il governatore del Texas, Greg Abbott, ha dichiarato che le autorità “non si fermeranno davanti a nulla” per garantire che tutte le persone disperse vengano ritrovate. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dal suo golf club di Bedminster nel New Jersey, ha indetto lo stato di calamità per sbloccare risorse per lo Stato.
Ma l’attenzione è puntata proprio sull’amministrazione Trump che in questi mesi ha smantellato il sistema scientifico e depotenziato, con licenziamenti e chiusura di dipartimenti, quegli enti che si occupano di monitorare gli effetti del cambiamento climatico, di elaborare modelli, di intervenire in caso di emergenze.
La Segretaria alla Sicurezza interna degli Stati Uniti, Kristi Noem, ha subito rimpallato le responsabilità sul Servizio meteorologico nazionale (NWS), affermando che l'allerta inondazioni “moderata” emessa il 3 luglio non aveva previsto con precisione le piogge estreme e aggiungendo che l'amministrazione Trump sta lavorando per migliorare il sistema.
Ma, le cose, come abbiamo visto, non stanno esattamente così. “I due uffici del NWS del Texas più coinvolti nelle previsioni e negli allarmi relativi alle inondazioni del fiume Guadalupe sono privi di alcuni membri chiave del personale, ma hanno comunque emesso una serie di allerte e avvisi sul pericolo di inondazioni”, precisa un articolo della CNN. Uno dei posti vacanti, aggiunge il Guardian, è quello di “responsabile del coordinamento degli allarmi”, il cui ruolo principale “è essere un punto di contatto decisionale per i funzionari locali e il pubblico in generale, soprattutto in caso di condizioni meteorologiche pericolose”.
Tuttavia, prosegue il Guardian, entrambi gli uffici disponevano di personale aggiuntivo che ha lavorato nei turni notturni del 4 luglio svolgendo mansioni simili. Gli uffici locali non hanno inoltre registrato alcuna interruzione nella raccolta dei dati dei palloni sonda che hanno mostrato livelli record di umidità nell'alta atmosfera sopra il Texas centrale, rafforzando la convinzione che fossero possibili gravi inondazioni improvvise.
L'ufficio del Servizio Meteorologico di Austin/San Antonio ha emesso un’allarme per inondazioni improvvise circa un'ora prima che l'acqua iniziasse a salire rapidamente oltre il livello di allerta presso il più vicino idrometro dell'US Geological Survey. L'allerta per inondazioni improvvise è il livello più alto di allerta ed è sufficiente per attivare il sistema di allerta wireless, che avrebbe fatto scattare gli allarmi dei cellulari nella regione. Resta da capire, osserva un articolo della CNN, perché parecchi sopravvissuti abbiano affermato di non aver ricevuto alcun avviso, se le carenze di personale negli uffici di previsione abbiano potuto influire sulla diffusione degli avvisi e se tra i residenti di una regione descritta come una delle più pericolose del paese per le inondazioni improvvise si fosse diffusa una sorta di “stanchezza da allarmi”.
Infine, sebbene gli avvisi e le allerte siano stati emessi tempestivamente durante tutta la durata del disastro, contrariamente a quanto affermato dai funzionari locali nelle conferenze stampa, le precipitazioni totali indicate nella prima allerta erano solo la metà di quelle cadute effettivamente.
L'attuale tecnologia di previsione meteorologica è in grado di rilevare con circa un giorno di anticipo che in una determinata regione potrebbero verificarsi precipitazioni quasi record, ma è ancora molto difficile sapere con precisione quanta pioggia cadrà, su quale quartiere e in quale parte del bacino idrografico di un fiume specifico su un terreno collinare. L’ente deputato a migliorare la capacità di effettuare questo tipo di previsioni è il Centro di modellizzazione ambientale della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), particolarmente colpito dai tagli di Donald Trump.
In tanti, spiega un articolo del Financial Times, hanno avvertito in questi mesi che i tagli al personale potrebbero compromettere la capacità del paese di prevenire potenziali situazioni catastrofiche. Ma alle domande nel merito, la Segretaria alla Sicurezza interna, Noem, ha preferito non rispondere.
Immagine in anteprima: frame video Guardian







