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Vuoi trasmettere? Devi passare per Mediaset

15 Dicembre 2011 3 min lettura

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Vuoi trasmettere? Devi passare per Mediaset

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di Bruno Saetta
@valigiablu -  riproduzione consigliata

Mentre l’intera Italia si appassiona all’asta delle frequenze digitali, comunemente conosciuta con l’accattivante nome di beauty contest, il Garante per la concorrenza (Agcm) autorizza la fusione tra Elettronica industriale e DMT

Nell’indifferenza generale, infatti, Mediaset ha comprato tralicci e reti di comunicazione in tutta Italia, acquisendo Digital Media Technologies, tramite Elettronica Industriale. Quest’ultima, società interamente controllata da Mediaset, si occupa della gestione delle reti e delle antenne con le quali vengono trasmessi i servizi televisivi del gruppo, e conta circa 500 antenne.
DMT, invece, è il principale gruppo indipendente del settore delle infrastrutture per reti, e conta circa 1.000 tralicci.
Oltre questi due soggetti, il settore conta un solo altro operatore in possesso di antenne tali da garantire una copertura nazionale, ed è Raiway, che però serve quasi esclusivamente la Rai. Conta circa 1.500 tralicci tv. 
L’Agcom aveva già autorizzato, ma l’Agcm, il Garante per la concorrenza, ravvisando un rischio per la libertà televisiva in quanto potrebbe realizzarsi “la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante nel mercato delle infrastrutture per la radiodiffusione televisiva”, ha avviato ad ottobre un’istruttoria.
Secondo l’Agcm, 
“i mercati rilevanti su cui avrà effetto la presente operazione sono: 
1) il mercato delle infrastrutture per la radiodiffusione televisiva; 
2) il mercato delle infrastrutture per la radiodiffusione sonora; 
3) il mercato delle infrastrutture per le telecomunicazione mobili”. 
I suddetti tralicci, infatti, non sono utilizzati solo per la veicolazione delle trasmissioni televisive, ma anche per servizi di altro genere.

Come si ricava dal provvedimento di avvio istruttoria, a seguito della fusione “risulteranno attive solo due tower companies che dispongono di infrastrutture per le trasmissioni televisive a livello nazionale, entrambe afferenti a gruppi societari verticalmente integrati nei mercati a valle del settore televisivo: EI (Gruppo Mediaset) e Rai Way (Gruppo RAI). I due operatori avranno la disponibilità di infrastrutture analoghe per numerosità, capillarità e rilevanza strategica, ma deterranno una posizione sostanzialmente diversa nell’offerta di servizi di ospitalità ad operatori terzi di reti televisive. Rai Way, infatti, utilizza prioritariamente le proprie infrastrutture per le esigenze connesse alla fornitura del servizio pubblico radiotelevisivo ed offre servizi di ospitalità ad operatori televisivi terzi solo in misura marginale. Allo stato, DMT ed EI detengono rispettivamente quote di mercato di circa il [70-90%] e il [1-20%], mentre Rai Way detiene una quota residuale del [1-20%]. Ad esito dell’operazione, dunque, EI deterrà una quota di mercato di circa il [80-100%]”. 

Nonostante le perplessità espresse nel corso dell’istruttoria, alla fine l’Agcm ha autorizzato detta fusione, inserendo però dei paletti. In particolare DMT non potrà aumentare i prezzi né potrà rifiutare l’accesso alle proprie infrastrutture ai richiedenti, e dovrà assicurare condizioni uguali a quelle offerte alla controllante EI. L’Agcm ha anche deciso di monitorare attentamente il rispetto delle misure: in caso di una loro mancata attuazione verrà attivata la procedura di inottemperanza prevista dalla legge, che prevede sanzioni non inferiori all’1% e fino al 10% del fatturato. 
Comunque, è un dato di fatto che da domani chi vorrà trasmettere in Italia dovrà fare richiesta a Mediaset, che si trova in una posizione di monopolio di fatto; e con l’uscita di scena di DMT finisce il sogno del tower operator indipendente.
Non abbiamo dubbi sulla volontà dell’Agcm di impedire eventuali ulteriori abusi di posizione dominante dell’ormai monopolista Mediaset, ma ci chiediamo: non sarebbe stato meglio impedire proprio la realizzazione di una concentrazione (e di una conseguente cultura) monopolitistica? Anche in considerazione del fatto che nel nostro paese la politica riesce alla fine a condizionare tutto e tutti.
Forse è stato questo scenario la ragione per cui Sky ha abbandonato l'asta delle frequenze Tv. Anche se avesse vinto, comunque avrebbe dovuto scendere a patti con Mediaset per trasmettere.

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