Un forum come un giornale? Una sentenza senza senso
4 min letturaC'è da scommettere - o da sperare - che si discuterà molto di Linda Rando, fondatrice di Writer's Dream, condannata per i contenuti diffamatori scritti da un utente sul forum del sito. Sul caso ha scritto in modo esauriente Carlo Blengino sul Post. Qui invece voglio lasciare spazio alla diretta interessata, che mi ha concesso un'intervista, e a una considerazione di principio.
La condanna chiama in causa la legge sulla stampa del 1948 e l'articolo 57 del codice penale (omesso controllo). Con sentenze analoghe, insomma, si creano i precedenti perché il web, di per sé multiforme e difficile da definire, sia considerato un organo di stampa; si tratti di un forum, di un blog, o di una pagina Facebook poco importerebbe. E si creano i precedenti perché l'amministratore di turno sia equiparato a un direttore, sia nelle funzioni sia, soprattutto, nelle responsabilità legali.
Una sentenza del genere, dunque, si spinge là dove il buon senso forse esiterebbe. Perché c'è un problema innanzi tutto di spese legali che un organo di stampa - o un direttore - può permettersi in misura maggiore, rispetto al singolo utente che amministra un forum. Perché ci sono spazi, come le chat pubbliche dei forum o le pagine fan, in cui chi commenta può violare leggi 24 ore su 24, e in cui chi si sente diffamato può, a colpi di screenshot, guadagnare materiale per denunce. A chi amministra spazi del genere si chiederebbe di controllare i contenuti pubblicati senza mai staccarsi dal monitor. Un principio inapplicabile nella realtà, ma che pure ha trovato spazio in una sentenza. Se a ciò si aggiunge che nel "Caso Rando" l'autore dei commenti diffamatori non è stato perseguito legalmente, allora il trolling diventa uno strumento efficacissimo - e impunito! - per far chiudere un sito a colpi di condanne e spese legali, sfruttando quei contesti in cui la moderazione online, a prescindere dalla volontà e dall'esperienza di chi vi lavora, è nella sostanza impossibile, se non dopo un dato momento. Senza contare che, a dispetto di quel che pensa il Tribunale di Varese, nel caso specifico Linda Rando è tutto fuorché una vittima del "contesto sociale di falsamente proclamata liceità di qualsiasi lesione dell'altrui personale morale". La condanna ha infatti colpito una community molto efficiente nell'arginare utenti molesti. Se la sentenza venisse confermata, vorrebbe dire che nessuna prassi è in grado di proteggere dalla certezza di una condanna, in casi del genere. Amministri un forum? Prima o poi sarai condannato, è solo questione di tempo. Oppure gestire un forum o una pagina fan sarà possibile solo a chi si potrà permettere uno staff in grado di monitorare, nell'arco della giornata, i contenuti potenzialmente querelabili, rimuovendoli all'istante, e a chi potrà permettersi a tempo pieno un avvocato.
Quali sono state le tue reazioni alla sentenza?
Avevo messo in conto di poter perdere, ma immagino di non aver mai veramente preso in considerazione l'ipotesi. Mi ha causato una delusione fortissima, e un'altrettanto forte incredulità: in rete, ieri, sono apparse sintesi molto appropriate, come "Tizio diffama Caio, condannata Sempronia" dall'articolo di Guido Scorza. Insomma, non ne sono stata contenta.
Come è amministrato il forum? Quanti moderatori avete, in rapporto agli iscritti? Sono collaborazioni retribuite, o vi affidate al volontariato?
Nessuna retribuzione, lavoriamo tutti per la gloria. Nessuno di noi viene pagato, i pochi introiti pubblicitari sono tutti reinvestiti in spese per il mantenimento e per attività varie del sito.
Lo staff conta circa una ventina di elementi, tra amministratori e moderatori; gli iscritti sono oltre 3800, ma non abbiamo mai avuto problemi a gestire la moderazione - anzi, in passato siamo stati definiti spesso e volentieri dittatoriali per la puntualità e l'inflessibilità della moderazione. Poi abbiamo uno zoccolo duro di utenti, chiamati Sostenitori, che sono quelli che permangono da più tempo. E danno una mano concreta a noi dello staff segnalandoci tutte le anomalie.
Logicamente, non siamo infallibili. Ci sono anche delle, chiamiamole così, "aree grigie", come la chat, che è visibile e accessibile solo agli utenti registrati e che si autocancella dopo poche ore, automaticamente. Se qualcuno la utilizza in modo improprio in nostra assenza è ben difficile poi risalire al misfatto.
Cosa significherebbe per il forum lavorare per evitare denunce analoghe, in concreto?
Lavorare come abbiamo sempre fatto. Abbiamo sempre avuto un regolamento molto rigido, che impone il rispetto reciproco. Chi oltrepassa il confine del rispetto viene accompagnato alla porta senza tante cerimonie e invitato a non rientrare più (senza giri di parole: viene bandito, quasi sempre a vita). Per quanto riguarda le segnalazioni di professionisti - case editrici, agenzie letterarie ecc - abbiamo sempre fatto il possibile e l'impossibile per verificare le segnalazioni e avere sia la versione dei segnalatori che quella dei segnalati. Non siamo infallibili, ma abbiamo sempre lavorato nella massima chiarezza e trasparenza.
Rispetto a fenomeni come il trolling quali condotte avete usato finora? E nel periodo relativo alla denuncia?
Non abbiamo mai cambiato atteggiamento o modo di agire. Le procedure che utilizziamo ora sono le stesse che utilizzavamo prima, magari leggermente più affinate, ma semplicemente perché dopo cinque anni i procedimenti si evolvono e si capisce cosa può essere più o meno utile. Ma la sostanza rimane la stessa.
Con i troll siamo sempre stati molto poco indulgenti: una volta individuati vengono sbattuti fuori. Davvero, non abbiamo mai tollerato le mancanze di rispetto, e sono fortemente convinta che una community debba essere basata su quello, prima di tutto. Rispetto reciproco, prima di ogni altra cosa.
Hai pensato di chiudere Writer's Dream?
No, mai seriamente. Non voglio dire che non ci siano stati momenti di sconforto in cui ho pensato "ma chi me lo fa fare?". Ma sono durati un istante, perché l'idea di chiudere mi risulta intollerabile.