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In Russia il primo procedimento penale per la violazione della nuova legge contro la ‘propaganda LGBT’

11 Gennaio 2023 3 min lettura

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In Russia il primo procedimento penale per la violazione della nuova legge contro la ‘propaganda LGBT’

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In Russia è stato avviato il primo procedimento penale contro la casa editrice indipendente Popcorn Booksm che ha pubblicato il libro Leto v pionerskom galstuke ("Un'estate col fazzoletto da pionieri"), scritto da Elena Malisova e Katerina Silvanova.

La denuncia è stata presentata da uno dei principali esponenti di Russia Unita, il partito di Vladimir Putin, nonché membro della Duma, Alexander Khinshtein, ai sensi di una legge preesistente e recentemente estesa che vieta la cosiddetta “propaganda LGBT".

Pubblicato nel 2021, Un'estate col fazzoletto da pionieri racconta la storia d'amore, sbocciata nel 1986 in un campo estivo ucraino di giovani pionieri sovietici, tra il 16enne Yuri e il capo squadra e studente universitario Volodya, di 19 anni. Per entrambi i protagonisti accettare la propria omosessualità è difficile. Invaghitosi di Volodya, Yuri non sa se i suoi sentimenti siano ricambiati e tenta di nasconderli, mentre il timore di Volodya, che soffre di omofobia interiorizzata, è di 'sedurre' il giovane pioniere con cui prova a chiudere il rapporto, soffocando le emozioni.

Entrambi sanno che la posta in gioco è alta. Nell'Unione Sovietica del tempo avere una relazione omosessuale alla luce del sole significava rischiare una condanna a cinque anni di prigione. Le loro vite, alla fine dell'estate, si separeranno. Il romanzo si concluderà 20 anni dopo, nel 2006, con Yuri che andrà alla ricerca di una scatola contenente lettere d'amore ma, soprattutto, di Volodya.

I temi affrontati dalle due autrici del romanzo sollevano questioni estremamente spinose nella società russa: la stigmatizzazione delle persone LGBTQ, l'impossibilità di costruire apertamente relazioni omosessuali e la necessità di nasconderle. Malisova e Silvanova, che si sono conosciute sulla piattaforma online di autopubblicazione Ficbook dove hanno diffuso il libro, hanno ricevuto un riscontro positivo tale da sottoporlo alla Popcorn Books.

A sei mesi dall'uscita, il libro aveva venduto più di 200 mila copie, diventando un best seller e suscitando un clamore eccezionale. I post sul romanzo hanno raggiunto più di 250 milioni di visualizzazioni su TikTok, dove tutto era iniziato nel 2021, quando un lettore aveva pubblicato un video sul libro diventato virale.

Ma soltanto un mese dopo l'uscita del libro sono partite sui social le minacce di imprigionare, stuprare, uccidere le autrici. Alla fine della scorsa estate lo "scandalo" provocato da LVPG (come viene chiamato il romanzo dai fan) si è gonfiato fino alla richiesta di rimuovere il libro dai negozi russi.

La pubblicazione del romanzo ha generato letteralmente il panico. Zakhar Prilepin, scrittore e militante nazionalista, ha dichiarato pubblicamente che avrebbe voluto incendiare gli uffici di Mosca di Popcorn Books. Come raccontato dal New York Times, il premio Oscar Nikita Mikhalkov lo ha criticato definendolo una cospirazione organizzata da un Occidente degenerato. Vitaly Milonov, membro del Parlamento, ha suggerito di consegnare il personale della casa editrice all'esercito ucraino così si sarebbe trovato a proprio agio tra compagni degenerati.

Lo scorso novembre il parlamento russo ha approvato una legge draconiana che vieta la "propaganda LGBT", criminalizzando la promozione dell'omosessualità in pubblico e online anche attraverso libri, film e pubblicità. Dietro alla proposta, come chiarito da Khinshtein che ha redatto il disegno di legge, c'era la volontà di bloccare 'Un'estate col fazzoletto da pionieri' e libri analoghi.

Lo stesso Khinshtein ha scritto sull'app di messaggistica Telegram, di sperare che Popocorn Books, che avrebbe apertamente sfidato lo Stato, “ottenga ciò che si merita” perché la casa editrice è uno dei fiori all'occhiello della promozione della letteratura LGBT in Russia. Per il parlamentare, Popcorn Books “non solo ha proseguito a vendere libri simili, ma ha iniziato, con aria di sfida, a pubblicare sulle copertine citazioni dell'articolo 29 della Costituzione che garantisce libertà di parola e divieto di censura”.

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La Popcorn Books non è nuova alle minacce e agli interventi delle autorità russe. Alla fine di ottobre, il Cremlino ha aggiunto alla sua lista nera Alexey Dokuchaev e Andrey Baev, i fondatori della casa editrice che sono stati costretti a prendere le distanze per evitare che la loro creatura fosse annoverata tra gli agenti stranieri.

Lo scorso anno la deputata della Duma Nina Ostanina ha invitato l'autorità russa di regolamentazione delle comunicazioni, Roskomnadzor, ad aprire un procedimento penale contro Popcorn Books e le autrici di Un'estate col fazzoletto da pionieri, ma l'agenzia non ha trovato motivazioni per andare avanti con la richiesta.

(Immagine in anteprima Popcorn Books via The Moscow Times)

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