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L’Italia unita contro la legge bavaglio

1 Luglio 2010 2 min lettura

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L’Italia unita contro la legge bavaglio

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Il 1° luglio si manifesta insieme alla Federazione Nazionale della Stampa: scenderemo in piazza per dire NO alla legge bavaglio, un provvedimento che ci rende meno sicuri e meno informati, una legge contro i cittadini e a favore della casta. Si tratta di una norma che ostacola le intercettazioni come strumento di indagine, negando ai cittadini il diritto di sapere. Qui maggiori informazioni sul DDL Alfano



Perché il 1° luglio


Molti si sono chiesti come mai la FNSI abbia scelto il 1° luglio, un giovedì, per indire questa manifestazione che si terrà a Roma, ma anche in altre città italiane. Inizialmente si è parlato di sabato 9, ma la data era stata lanciata dal Popolo Viola, non dalla FNSI. Purtroppo il 9 coincide con lo sciopero dei giornalisti radio-televisivi, mentre l'8 scioperano i giornalisti della carta stampata. Ciò significa che il 9 non ci sarebbe stata copertura mediatica, né dei giornali né delle radio e tv. Nella riunione con i movimenti e le associazioni, che si è tenuta il 15 giugno nella sede della FNSI, hanno perciò tutti concordato che organizzare la manifestazione il 9 sarebbe stato un vero e proprio "suicidio". A quel punto il ragionamento per individuare un'altra data è stato semplice: venerdì 2 e sabato 3 ci saranno le partite dei mondiali e non si poteva rischiare. Gioco forza si è scelto giovedì 1° luglio. Tengo a chiarire quest'aspetto perché in molti si sono domandati il motivo, vedendo dietro questa scelta motivi "oscuri". Nessun motivo oscuro, nessuna dietrologia. Io ero lì e ho seguito tutta la discussione. La scelta del 1° luglio è stata solo una scelta di logica e per esclusione, dettata dalle circostanze.

Tutti devono sapere

Il 70% dei cittadini si informa attraverso la tv. Nonostante una grande mobilitazione di carta stampata e rete, i cittadini veramente consapevoli di quello che accadrà, se questa legge sarà approvata alla Camera, sono pochi. Il modo con cui la tv sta trattando questa notizia è insufficiente a creare un'opinione pubblicamente realmente informata. Per questo motivo abbiamo deciso di lanciare la campagna da cittadino a cittadino TUTTI DEVONO SAPERE. Il volantino che potrete scaricare qui, a sostengo della campagna, va diffuso il più possibile: stampatelo e distribuitelo nel vostro condominio, all'università, nel vostro luogo di lavoro, al bar, tra gli amici, sugli autobus, in metro. Non basta più indignarsi e non bisogna arrendersi: è arrivato il momento di mobilitarsi. Ognuno nel suo piccolo può fare qualcosa.

Arianna Ciccone

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