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Elezioni, cancellare il Porcellum. Oltre 50 mila firme per l’appello

9 Settembre 2010 3 min lettura

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Elezioni, cancellare il Porcellum. Oltre 50 mila firme per l’appello

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Non si ferma il flusso di adesioni alla raccolta lanciata da Libertà e Giustizia con il gruppo Valigia blu. Politici, associazioni e semplici cittadini. "Ridateci la nostra democrazia, il diritto di scegliere"

CANCELLARE il Porcellum. Per impedire che il Paese sia governato da un'oligarchia di fatto. "Mai più alle urne con questa legge elettorale", l'appello lanciato da Libertà e Giustizia, con il gruppo Valigia Blu, supera quota 50mila firme. E il flusso delle adesioni non si ferma. Politici, associazioni, semplici cittadini. Uniti da una semplice richiesta: cambiare la legge elettorale. E se il cantiere per una "grande mobilitazione" è già in piedi, la politica non resta a guardare. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: "Ribadisco la mia adesione". E in calce all'appello di LeG c'è anche la sigla di Fare Futuro, la fondazione vicina a Gianfranco Fini.

Dal Pd ai finiani. Il segretario del Pd sceglie Facebook. Scrive: "Dopo averlo già fatto a giugno, ribadisco la mia adesione all'appello che Libertà e Giustizia ha rivolto a tutte le forze politiche affinché non si torni mai più alle urne con questa legge elettorale". Parole chiare, commentate da centinaia di elettori del Pd. Poi Rosy Bindi e Antonio Di Pietro: sono tanti i leader di partito che fanno propria la proposta di LeG. Che viene rilanciata anche da Fare Futuro, la fondazione vicina a Gianfranco Fini che, domenica a Mirabello, aveva tuonato contro il Porcellum, colpevole di "aver espropriato la sovranità popolare".

Società civile. E se la modifica della legge elettorale diventa il punto dell'agenda politica che, giorno dopo giorno, raccoglie sempre più consensi, l'idea della mobilitazione si fa strada fra tanti gruppi della società civile. Che si preparano a dar vita al comitato promotore di "Ridateci la nostra democrazia". Prima una mobilitazione per spingere i partiti a trovare un accordo anche minimo - in questo senso LeG ha proposto un ritorno al Mattarellum - poi una legge di iniziativa popolare che cancelli il Porcellum. Tra le adesioni: Articolo 21, il Popolo Viola, la Fondazione di Critica Liberale. E ancora: Nadia Urbinati, Paul Ginsborg e Franco Siddi, segretario generale della federazione della stampa italiana.

La voce. E, nelle ultime ore, all'appello di Libertà e Giustizia, si è aggiunta anche "Ridateci il diritto di scegliere", la sottoscrizione lanciata da avaaz.org - in persiano "voce" - che raccoglie e diffonde in tutto il mondo le mobilitazioni della società civile. Tra i numerosi successi: una legge anticorruzione in Brasile e una norma per restringere la caccia alle balene. La comunità di Avaaz è formata da quattro milioni di iscritti e "Ridateci il diritto di scegliere", appena lanciata, è a quota 25mila firme.

Online. Sulla pagina Facebook di "Ridateci la nostra democrazia" i commenti si susseguono a ritmo incessante. C'è chi auspica un ritorno al proporzionale e chi scrive: "Vogliamo eleggere le persone e non i partiti. Vorremmo poterle valutare in base al loro programma e non solo al programma dei loro partiti. Rivogliamo un paese normale". Poi tante discussioni, centinaia di link condivisi. E in molti commentano l'intervista rilasciata ieri a Repubblica da Gustavo Zagrebelsky e il caso della deputata Angela Napoli, che ieri aveva dichiarato, poi scusandosi, che "la donna spesso è costretta, per avere una determinata posizione in lista, anche a prostituirsi o comunque ad assecondare quelle che sono le volontà del padrone di turno".

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