E su facebook sbarca il Tea Party all’italiana. Dall’America con furore
6 min letturaÈ giunta anche su Facebook la voglia di Tea party. oltre 2.000 fan. Il proclama è di quelli decisi.
"Il gruppo ufficiale finalizzato all'organizzazione delle tappe del Tea Party in Italia.
Se volete organizzare la rivolta dal basso anche nella vostra città, questo è il posto giusto!"
E via col merchandising delle teiere (sono turbocapitalisti d'altra parte), i video con un Oscar Giannino vestito sempre più sobriamente, i tasti per diventare amici su Facebook, Twitter ed il canale Youtube (il minimo sindacale).
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Destra xenofoba, romanticherie ottocentesche, patriottismi e liberalismi vari.
Qualche confusione dottrinaria: ma, ormai, chi ci bada?
E quelle del dispotismo totalitario dai proclami dei liberali.
Negli Stati Uniti d'America il negoziato congressuale per un accordo con il Presidente Barack Obama - sull'innalzamento legislativo del tetto del debito pubblico americano - ha avuto un solo vincitore: il Tea Party e i deputati Repubblicani più sensibili ai suoi orientamenti.
Business, as usual. Rapporti tra colonie e monarchia britannica.
Un bel pretesto, per la destra nazionalista e xenofoba americana, per assumere un fatto storico, mistificarlo a proprio uso e consumo, infiocchettarlo con l'etichetta “freedom” (la libertà, sopratutto di ignorare fatti e realtà) e presentarlo come la sfida del XXI secolo allo statalismo, alla burocrazia, alle tasse, a tutto quello che “puzza” di socialdemocrazia europea.
Jerk & Bitch, il loro modello antropologico. Meglio se con gambe lunghe e tacco 12” per le donzelle, eloquio macho ed irrefutabile, pistola al fianco e mascella volitiva per i maschi alfa, o presunti tali.
Sarah Palin è ben nota. Completamente ignorante di questione economiche (e geopolitiche). Favorevole alla caccia, alle armi ed alle liste di proscrizione dei suoi avversari politici. Con una target list ed un'infografica, con tanto di mirino esplicativo, pubblicata anche sul suo profilo pubblico su Facebook. Se poi qualche pazzo la prende sul serio e tenta di uccidere uno dei “target” da lei indicata, la Deputata Gabrielle Gifford, assassinando nel frattempo un giudice federale e altre cinque persone, tra cui un bambino, è solo uno sfortunato incidente.
Glenn Beck, l'anchorman, lo scrittore, il videoblogger dell'ultradestra americana - ricordiamolo, multimilionario - ha detto la sua sulla strage di Oslo e dell'isola di Utoya. Quei giovani massacrati gli ricordano molto, visto che erano lì, tutti insieme, per fare proselitismo politico, la gioventù hitleriana. "There was a shooting at a political camp, which sounds a little like, you know, the Hitler youth. I mean, who does a camp for kids that's all about politics? Disturbing."
Michelle Bachman, che ha vinto una sorta di sondaggio pre-elettorale in Iowa, ha esplicitamente affermato di voler creare il gruppo dei Repubblicani che si richiamano alle idee del Tea Party.
Chiaramente per lei l'omosessualità è una malattia, e i bambini neri crescevano più sani durante il periodo della schiavitù che nell'era-Obama.
L'utilizzo della boutade, della mistificazione, del paradosso: senza alcun limite. Senza il minimo rispetto per dati, fatti elementi oggettivi. Chi li porta a difesa della confutazione delle tesi espresse di questi amanti del Tea è noioso, borioso, pedante. E sta parlando, chiaramente, di cose che non interessano al popolo.
La dissimulazione assertiva, l'esaltazione della propria autostima come elemento fondamentale della giustificabilità delle proprie convinzioni, la totale irrisione e disprezzo per il dialogo ed il confronto.
Che vengono, comunque, sempre richiesti, come idolo polemico.
E non si dimentichi, specie in occasione di talk show, la caparbia e disinvolta invenzione di realtà altre, parallele, mai provate.
Il comandamento unico viene ripetuto da tutti coloro che si professano “anti-casta”, senza alcuna distinzione. Nessuna analisi, nessun criterio di selezione delle spesa da tagliare. L'importante è “che siano liberate risorse per investimenti e consumi, restituendole ai privati”.
Attenzione al ragionamento. “La litania sull'evasione ha stancato: bisogna stanarla, ma nel frattempo che si fa, si tassa chi già paga?”.
Riesce a dire nella stessa frase che ringrazia il governo per aver mantenuto in ordine i conti e chiedere giustizia per i tartassati del Nord.
Meno tasse. Stato magro. Anoressico.
Fino ad ora, i post sono relativi all'esaltazione dell'ex ministro Antonio Martino, del governatore del Texas Rick Perry (che gira con una pistola anche quando va a giocare a tennis), e a favore della Lega Nord.
Da Forza Italia, al “predellino” e al Popolo della Libertà, per passare a un Partito Popolare Europeo presentabile - per il moderatismo e conservatorismo italiano, con un motore popolare antistatalista e ostile all'Unione Europea. La Lega dopo Bossi, insomma, che proverà a darcelo a bere. Cosa? Il Tea, ovvio.
[...] Noi crediamo, ad esempio che il tanto e giustamente vituperato disservizio postale cesserebbe d'incanto se il servizio postale, invece di essere avocato alla ditta stato, che lo esercisce nefandemente in regime di monopolio assoluto, fosse affidato a due o più imprese private. [...]
In altri termini, la volontà del fascismo è rafforzamento dello stato politico, graduale smobilitazione dello stato economico”.
Benito Mussolini. Opera Omnia., XVI, p. 101
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