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Dal post-it a Internet, la ‘comunità’ della protesta

1 Luglio 2010 2 min lettura

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Dal post-it a Internet, la ‘comunità’ della protesta

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In principio fu il post-it. Giallo, quadrato, conosciuto ovunque da oltre 40 anni (è stato inventato nel 1968). Da due mesi a questa parte è il simbolo della protesta contro il ddl intercettazioni. La legge bavaglio. Diffusione virale: decine di foto inviate a Repubblica.it, postate su Facebook, rilanciate dai blog. Cittadini di tutte le età ripresi (spesso da una webcam, a volte con l'autoscatto) col post-it sulla bocca. Il bavaglio all'era di Internet. Perché è sulla rete che si è diffusa la protesta contro la norma approdata alla Camera dopo il sì del Senato. Iniziataive (alcune nate spontaneamente, altre grazie al contributo e all'inventiva di graficui e pubblicitari) che hanno invaso il web e i social network. Ma che non si sono limitate a uno spazio virtuale. Dopo l'"incubazione" in rete hanno trovato anche lo sfogo reale, come la manifestazione di oggi in piazza Navona e in altre eecine di piazze in tutta Italia.

Nelle scorse settimane ci sono state passeggiate sulle spiagge romagnole, a Cervia e a Punta Marina, lungo la battigia con un bavaglio attorno alla bocca. Lo stesso è successo a Sampieri, in provincia di Ragusa: volantini, striscioni e vecchie bandane (indumento usato alcune estati fa anche da Silvio Berlusconi). O letture pubbliche ripetute dell'articolo 21 della Costituzione: "La stampa non può essere soggetta a autorizzazioni o censure". Ieri, a Roma, come antipasto della manifestazione di oggi ci sono state due mobilitazioni: un rumoroso "cacerolazo" (a mo' delle proteste sudamericane, con pentole e mestoli) in pieno centro organizzato dal Popolo viola di Roma e un'iniziativa organzizzata da Sinistra ecologia e Libertà che ha imbavagliato i busti dei garibaldini al Gianicolo.

Oggi, invece, in contemporanea a piazza Navona ci saranno altre manifestazioni come quella di Caserta dove chi interverrà sarà imbavgliato con una coppola in testa. Nel frattempo, tornando sul web, un network di quasi 300 web tv (compresa Repubblica.tv) trasmmetterà in diretta la mobilitazione di Roma. Collegamenti, interventi e interviste via Skype. Una maratona dalle 17 alle 24 che però non esaurisce le proteste contro il ddl intercettazioni. Da ieri, appena dopo la conclusione della capigruppo alla Camera che ha fissato che ha fissato il calendario per l'avvio della discussione in aula, è iniziato il tam tam sulla rete: appuntamento davanti a Montecitorio per il 29 luglio.

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