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Siamo usciti dalla crisi e non ce ne eravamo accorti

7 Agosto 2013 4 min lettura

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Siamo usciti dalla crisi e non ce ne eravamo accorti

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Tra tutti i ministri del Governo Letta, quello dell'Economia Saccomanni è evidentemente quello deputato a decretare più volte di tutti la fine della crisi. In un'intervista a SkyTg24, il titolare di Via XX Settembre afferma con certezza che malgrado il segno meno sul Pil registrato nel secondo trimestre del 2013, la tendenza dovrebbe cominciare a invertirsi nella seconda parte dell'anno. La recessione - in parole povere - ha le ore contate.

La recessione che ormai dura da due anni è finita, e sembra che l'ottimismo sia aumentato nelle famiglie dove, in particolare, sono diminuite le aspettative di disoccupazione.

Finita. L'intervista è stata chiaramente ripresa da tutti i giornali. La Stampa in particolare, che già il giorno prima aveva lanciato l'avvertimento di Letta a "non rovinare la ripresa", apre in prima pagina sintetizzando:

Saccomanni: recessione finita.

Enrico Letta sottoscrive.

Vero.

Fabrizio Saccomanni ha giurato come Ministro il 28 aprile scorso. Sin da subito ha messo in calendario un'ipotetica e definitiva "uscita dal tunnel", riconducendola (e rimodulandola alternativamente) tra il terzo e il quarto trimestre del 2013, e indicandola con cadenza quasi mensile.

Maggio 2013: ce la facciamo per fine anno

Il 2 maggio, replicando ai dati forniti rapporto OCSE che intravedevano una leggera ripresa non prima del'anno prossimo, ammette che la fine della crisi economica potrebbe addirittura cadere nello stesso 2013: "Ci proviamo". A distanza di una settimana conferma e rassicura con più precisione da Lilli Gruber a Otto e Mezzo, spostando la fine della crisi a fine anno. L'OCSE si sbaglia:

C'è un consenso tra le istituzioni internazionali sul fatto che la crisi dovrebbe terminare tra la fine del 2013 e l'inizio del prossimo anno.

Giugno 2013: ce la stiamo facendo

Il Ministro viene invitato a Firenze per La Repubblica delle Idee. La crisi "morde" e sottovalutarla sarebbe un errore, dato che "si sta rivelando più difficile e complessa da gestire", persino "più di quella del '29" - ammette. Ma, continua,

Credo che le misure prese dal governo favoriranno una prospettiva di crescita (…): i brutti numeri di questi mesi si riferiscono al passato.

Infatti, il 29 giugno sul Corriere della Sera Saccomanni intravede "segnali positivi"

in attesa che si materializzino gli effetti delle misure adottate e si avvii la ripresa.

Luglio 2013: a dicembre via dalla crisi

"Effetti" che nel giro di pochi giorni, evidentemente, non tardano ad arrivare: la stima sull'effettiva "uscita dal tunnel" ritorna a essere più precisa nei primi di luglio, quando commentando i dati di Confindustria sulla produzione industriale di giugno (in aumento dello o,1% sul mese precedente ma in discesa dell'1,7% su base annua), Saccomanni si lascia andare in un

Stiamo entrando in una fase di ripresa che tutti i revisori hanno indicato (Tg4)

E malgrado lo scetticismo del numero uno di Confindustria Squinzi, per il Ministro torna a essere

Possibile la ripresa piena dell'economia nel quarto trimestre di quest'anno, poi nell'anno prossimo.

Confindustria si sbaglia. La tesi viene rivista il 28 luglio: in un'intervista al Messaggero, il Ministro parla di recessione "agli sgoccioli" e segnali di ripresa - ancora una volta - nel terzo trimestre del 2013, con previsioni ottimistiche sul quarto e 2014 all'insegna dell'inversione di trend. I "segnali", dopo un mese, continuano a "intravedersi".

La recessione è agli sgoccioli, l'Italia ne uscirà entro quest'anno. I segnali già si intravedono in questo terzo trimestre, il quarto dovrebbe vedere il primo segno positivo, e il 2014 sarà interamente con segno più.

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Più sfrontato il sito del GiornaleRadio Rai, che sempre il 28 luglio titola audacemente, mischiando ancora le carte

Saccomanni, a dicembre via dalla crisi

Agosto 2013: ce l'abbiamo fatta (prima)

Anche l'Istat si sbaglia. Nonostante le cifre dell'istituto di statistica parlino di recessione da record, con ottava rilevazione negativa di fila e crollo del Pil di due punti rispetto allo stesso periodo del 2012, questa mattina (7 agosto) i giornali riportano il contagioso ottimismo di Saccomanni (dati troppo "pessimisti") sulla fine della recessione, che a questo punto ha fatto un'improvvisata e evidentemente è passata prima. Il Quarto Trimestre ci rimarrà molto male.

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