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Scoperta una enorme fossa comune segreta in Siria. Come Assad ha provato a nascondere i massacri

16 Ottobre 2025 4 min lettura

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Scoperta una enorme fossa comune segreta in Siria. Come Assad ha provato a nascondere i massacri

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Dal 2019 al 2021, mentre Bashar Assad cercava di riconquistare credibilità nella comunità internazionale, il regime siriano ha spostato decine di migliaia di corpi seppelliti nella fossa comune di Qutayfah, una delle più grandi conosciute in Siria, in un luogo nascosto nel deserto a est di Damasco per nascondere le prove delle atrocità commesse. È quanto emerge da un’inchiesta della Reuters.

Per scoprire dove la nuova fosse comune, a Dhumair, e descrivere nei dettagli l’intera operazione, chiamata “Move Earth”, l’agenzia di stampa ha parlato con 13 testimoni oculari, ha esaminato i documenti prodotti dai funzionari coinvolti e ha analizzato centinaia di immagini satellitari di entrambi i siti funerari scattate nel corso di diversi anni. Reuters ha informato il governo del presidente Ahmed al-Sharaa dell’indagine che però non ha rilasciato commenti. 

La fossa nel deserto di Dhumair è tra le più estese create durante la guerra in Siria. Le testimonianze e le dimensioni del nuovo sito – almeno 34 fosse di una lunghezza compresa tra i 20 e i 125 metri circa (a Qutayfah Reuters ha trovato 16 fosse comuni di una lunghezza compresa tra i 15 e i 160 metri circa) – suggeriscono che potrebbero esserci i corpi di decine di migliaia di persone. L'agenzia di stampa non ha rivelato la posizione precisa del sito per evitare che qualcuno possa introdursi sul luogo e alterare le prove. 

Il governo di Assad ha iniziato a seppellire i morti a Qutayfah intorno al 2012, all'inizio della guerra. Nella fossa comune c’erano i corpi di soldati e prigionieri morti nelle carceri e negli ospedali militari di Assad, hanno detto i testimoni. La fossa comune è stata però scoperta solo nel 2014 grazie alle foto di un attivista siriano per i diritti umani sui media locali. La sua posizione precisa è venuta alla luce solo alcuni anni dopo, grazie alle testimonianze in tribunale e a indagini giornalistiche.

Secondo i testimoni coinvolti nell'operazione – compresi due camionisti, tre meccanici, un operatore di bulldozer e un ex ufficiale della Guardia Repubblicana d'élite di Assad – per quattro notti quasi ogni settimana, dal febbraio 2019 all'aprile 2021, sei-otto camion pieni di terra e resti umani hanno viaggiato da Qutayfah a Dhumair. Secondo quanto riferito da due camionisti e dall'ex ufficiale, i comandanti militari avevano detto loro che lo scopo del trasferimento era quello di ripulire la fossa comune di Qutayfah e nascondere le prove delle uccisioni di massa. Gli autisti, i meccanici e le altre persone coinvolte nel trasferimento hanno affermato che parlare al momento dell'operazione segreta significava morte certa. “Nessuno avrebbe disobbedito agli ordini. Sarebbe finito nelle fosse”, ha affermato un autista. 

Quando Assad è caduto, tutte le sedici fosse comuni di Qutayfah erano state svuotate. Reuters non ha potuto confermare se anche corpi provenienti da altre località siano stati trasportati alla nuova fossa comune e non ha trovato alcuna documentazione che menzionasse espressamente l'operazione Move Earth o parlasse di fosse comuni in generale.

L'idea di spostare i corpi da Qutayfah è nata alla fine del 2018, quando Assad era sul punto di vincere la guerra in Siria, ha affermato l'ex ufficiale della Guardia Repubblicana. Assad sperava di riconquistare il riconoscimento internazionale dopo essere stato emarginato da anni di sanzioni e accuse di brutalità. All'epoca, Assad era già stato accusato di aver arrestato migliaia di siriani ma nessun gruppo siriano indipendente o organizzazione internazionale aveva accesso alle prigioni o alle fosse comuni. 

Secondo i gruppi per i diritti umani siriani, più di 160.000 persone sono scomparse nel vasto apparato di sicurezza del dittatore deposto e si ritiene che siano sepolte nelle decine di fosse comuni create dal regime di Assad. Scavi organizzati e analisi del DNA potrebbero aiutare a individuarle, ma con le scarse risorse disponibili in Siria, anche le fosse comuni più note sono in gran parte prive di protezione e non sono state scavate, si legge nell’indagine di Reuters. E i nuovi leader del paese, che hanno rovesciato Assad a dicembre, non hanno rilasciato alcuna documentazione sulle persone sepolte, nonostante le ripetute richieste delle famiglie dei dispersi.

Il ministro siriano per le Emergenze e la Gestione dei Disastri, Raed al-Saleh, ha affermato che l'enorme numero di vittime e la necessità di ricostruire il sistema giudiziario rendono tutto più difficile. La nuova Commissione Nazionale per le Persone Scomparse della Siria ha annunciato l'intenzione di creare una banca del DNA e una piattaforma digitale centralizzata per le famiglie delle persone scomparse, e ha affermato che c'è un urgente bisogno di formare specialisti in medicina legale e test del DNA.

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Secondo Mohamed Al Abdallah, capo del Syria Justice and Accountability Center, un'organizzazione siriana che si occupa di rintracciare i dispersi e indagare sui crimini di guerra, un trasferimento casuale di corpi come quello da Qutayfah a Dhumair renderà quasi impossibile riuscire a rintracciare l’identità delle persone seppellite.

“Fino a quando ci saranno madri che aspettano di trovare le tombe dei loro figli, mogli che aspettano di trovare le tombe dei loro mariti e bambini che aspettano di trovare le tombe dei loro padri, in Siria ci sarà una ferita ancora aperta”, aveva dichiarato al-Saleh al sito di notizie semi-ufficiale siriano al-Watan alla fine di agosto.

Immagine in anteprima via Bluesky

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