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“La pandemia un’occasione per ripensare la città”: l’iniziativa del Comune di Lisbona di trasformare gli appartamenti turistici in case

3 Dicembre 2020 4 min lettura

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“La pandemia un’occasione per ripensare la città”: l’iniziativa del Comune di Lisbona di trasformare gli appartamenti turistici in case

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Il Comune di Lisbona ha offerto ai proprietari la possibilità di affittare i loro appartamenti turistici all’amministrazione pubblica per un minimo di cinque anni a un prezzo ridotto (tra i 450 e i 1.000 euro al mese). L’iniziativa ha un doppio obiettivo: offrire un aiuto al settore turistico gravemente colpito dalla pandemia e contribuire a risolvere il problema abitativo della città.

Come in molte altre città europee, negli ultimi anni il centro di Lisbona ha attraversato una trasformazione che ha visto numerosi appartamenti riconvertirsi in case turistiche con un modello d'affitto a breve termine stile Airbnb. Questa tendenza ha contribuito a rendere esorbitanti i prezzi degli affitti in centro, sempre meno abitato dai cittadini e sempre più orientato al turismo. Oggi, circa un terzo delle proprietà del centro storico è costituito da appartamenti turistici vuoti, più di 20mila in tutta la città, scrive il Guardian. La crisi turistica, quindi, non ricade solamente sui proprietari delle case, ma su tutto il settore commerciale della zona.

A differenza dell’estate scorsa, quando il 100% delle case-vacanza a Lisbona è stato affittato, quest’anno le prenotazioni sono crollate del 76%, secondo un’analisi pubblicata da El Economista. Una tendenza comune ad altre città turistiche europee, come Amsterdam (-75%) o Parigi (-74%), e che ha completamente rivoluzionato il settore fino a oggi dominato da Airbnb.

Il sindaco, Fernando Medina, sostiene che questa è “un’opportunità” per Lisbona: il Comune stava lavorando già da tempo a un ambizioso piano di riconversione abitativa che la pandemia ha semplicemente accelerato.

Come funziona? Il Comune affitta per un minimo di cinque anni e per un massimo di 1.000 euro al mese gli appartamenti, poi si occupa di trovare gli inquilini e subaffitta le case a una tariffa agevolata che corrisponde a un terzo del reddito netto della famiglia che ci vivrà.

Per i proprietari, spiega il Guardian, è probabile che il reddito sia inferiore a quello che avrebbero guadagnato dai turisti se non ci fosse stata una crisi del settore. Ma di fronte all’incertezza creata dalla pandemia e alla crisi economica globale, un reddito stabile a lungo termine e l’offerta del Comune di pagare fino a tre anni anticipati d’affitto sono la scommessa con cui Lisbona spera di attirare l'attenzione dei proprietari. Il Comune si assume i rischi e per tutta la durata del contratto i proprietari saranno esentati dal pagamento delle tasse sulla casa.

L’iniziativa è partita questa primavera, ma fino a oggi solo un numero ridotto di proprietari è stato convinto dalle condizioni offerte. Nella prima fase, tra maggio e giugno, il Comune ha accettato le richieste di 177 appartamenti. È già prevista una seconda fase, tra settembre e ottobre, e con l’estate ormai alle spalle questo numero sembra destinato a crescere. A giugno molti proprietari avevano la speranza che durante l'estate il turismo si sarebbe ripreso, ma la realtà è stata un’altra, ha spiegato il sindaco Medina.

La città ha stanziato 4 milioni di euro che consentiranno l’affitto di 1.000 proprietà e il governo nazionale si è offerto di raddoppiare i fondi se l’iniziativa avrà successo.

La pandemia sta offrendo alle città di tutto il mondo la possibilità di rimodellare il proprio approccio alla crisi abitativa e Lisbona non è un caso isolato. "Proprio come l'occupazione e il lavoro, anche i modelli abitativi potrebbero cambiare profondamente a causa della crisi dovuta alla pandemia", diceva alla Reuters a maggio Balakrishnan Rajagopal, inviato delle Nazioni Unite per il diritto alla casa. "Mi auguro che questo momento sia visto come un'opportunità per re-immaginare i modelli abitativi in un mondo post COVID-19".

Leggi anche >> Emergenza coronavirus: travolti anche inquilini e proprietari, sempre più in difficoltà chi abita in affitto

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In Inghilterra il governo ha reso disponibili 3.300 abitazioni per i senzatetto fino al prossimo maggio. A Venezia il Comune ha stretto un accordo con i proprietari di alcuni appartamenti turistici che si sono impegnati ad affittare le case agli studenti universitari. Amsterdam ha proibito gli affitti turistici nel centro storico. A Vancouver il Comune ha affittato due hotel – 173 stanze in tutto – per dare alloggio ai cittadini più vulnerabili. Il Comune di Barcellona, a luglio, ha mandato una lettera di ultimatum a 14 banche e fondi di investimento proprietari di 194 case sfitte da più di due anni: se gli appartamenti non fossero stati affittati entro un mese, diceva la lettera, la città li avrebbe espropriati a metà del prezzo di mercato per trasformarli in abitazioni per le persone bisognose. Anche Oporto ha presentato iniziative abitative simili a quelle di Lisbona.

Ma il grande vantaggio del progetto di Lisbona sta nel suo ambizioso obiettivo a lungo termine: una volta scaduto il contratto con il Comune, i proprietari non potranno più affittare i propri appartamenti sul mercato a breve termine. "È necessario un cambiamento". Il sindaco spera in questo modo di "cambiare il funzionamento del mercato immobiliare della città". E di restituire il centro ai suoi cittadini.

Immagine in anteprima via Wikimedia.org

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