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La CDU di Angela Merkel e i liberali di FDP hanno comprato dalle Poste i dati microtargeting degli elettori durante la campagna 2017

6 Aprile 2018 3 min lettura

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La CDU di Angela Merkel e i liberali di FDP hanno comprato dalle Poste i dati microtargeting degli elettori durante la campagna 2017

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di Alessandro Alviani

Durante la campagna elettorale per le politiche del 2017, la Cdu di Angela Merkel e i liberali della Fdp hanno pagato Deutsche Post per poter utilizzare i dati dei suoi clienti a fini elettorali (microtargeting). Ognuno dei due partiti ha versato al gigante tedesco delle Poste una somma a cinque cifre. La notizia, rivelata dalla Bild am Sonntag, è stata confermata dalla Cdu e dalla Fdp. Stando al giornale, dal 2005 Deutsche Post cede ai partiti, dietro compenso, delle informazioni sui propri clienti. A gestire il tutto è la Deutsche Post Direkt GmbH, controllata al 100% dalle Poste.

I dati vengono anonimizzati. Tuttavia, combinandoli, si possono formulare, per ogni abitazione con almeno sei famiglie, delle previsioni sull'"affinità a un partito", scrive il giornale. In una brochure interna citata dalla Bild am Sonntag, Deutsche Post nota che "per ogni palazzo nel collegio elettorale viene calcolato un valore di probabilità" per ogni formazione politica. "Per circa 20 milioni di abitazioni con circa 34 milioni di nuclei familiari in Germania – prosegue la brochure – sono disponibili oltre un miliardo di singole informazioni". Tra queste rientrano dati su potere d'acquisto, comportamenti bancari, sesso, età, livello d'istruzione, situazione abitativa, struttura familiare, contesto abitativo e possesso di un'auto. Le Poste acquistano ulteriori set di dati da soggetti terzi, come l'ufficio del catasto o la motorizzazione. I clienti di Deutsche Post per evitare che i propri dati vengano ceduti, dovrebbero esplicitamente opporsi per iscritto. In pochi lo sanno e quindi lo fanno. Quindi da cliente tu non sai che quei dati possono finire ai partiti.

Tanto Deutsche Post, quanto la Cdu e la Fdp hanno spiegato che la pratica è avvenuta nel rispetto delle leggi tedesche sulla privacy e che i dati sono completamente anonimizzati. La Cdu ha dichiarato di aver commissionato alle Poste l'"invio di massa" di materiale per posta e di aver ottenuto da Deutsche Post una "probabilità statistica del voto per la Cdu" relativa a determinati tratti di strada, nonché l'accesso a una speciale mappa (accesso interrotto dopo le elezioni). Stando alle Poste, le informazioni non vengono vendute, ma solo date in affitto e non si riferiscono a singole persone, quanto a "microcelle" composte in media da 6,6 famiglie.

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La cessione dei dati ai partiti non è illegale in Germania, né del tutto sconosciuta: lo scorso settembre Zeit online, parlando di una app usata in campagna elettorale dai militanti della Cdu per contattare in modo mirato i potenziali elettori cristiano-democratici, aveva scritto che i dati arrivavano proprio da Deutsche Post Direkt. Alla luce dello scandalo che coinvolge Cambridge Analytica e Facebook, però, la vicenda è finita ora in primo piano, al punto che il garante per la protezione dei dati del Nordreno-Vestfalia – competente in materia in quanto Deutsche Post Direkt ha sede in quel Land – ha annunciato l'avvio di un procedimento per verificare il rispetto delle leggi da parte delle Poste.

DW specifica anche che attualmente ci sono poche prove in base alla quali si può affermare che il microtargeting abbia avuto una grande influenza sull'esito del voto di settembre 2017 in Germania: "Anche con i dati di Deutsche Post, la CDU ha registrato il peggior risultato degli ultimi 68 anni". Nonostante questo, continua il media tedesco, la notizia rivelata dalla Bild am Sonntag crea imbarazzo nei partiti coinvolti, in particolare per FDP, poiché si presenta "come un partito pro-privacy che difende i diritti dei cittadini". Inoltre, la percezione che il microtargeting, indipendentemente dalla sua reale efficacia, possa essere usato per influenzare i risultati elettorali, "potrebbe potenzialmente minare ulteriormente la fede dei cittadini nella democrazia". Su questa questione, Johannes Caspar, commissario per la protezione dei dati di Amburgo, ha detto alla Bild che «quando la Costituzione assegna ai partiti di rappresentare la volontà popolare, non significa certamente usare metodi non trasparenti per manipolare la volontà degli elettori».

Foto anteprima: bici con logo di Deutsche Post, via pixabay

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