Fuori da qui

In diretta dall’Egitto: il grande giorno è arrivato

29 Novembre 2011 2 min lettura

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In diretta dall’Egitto: il grande giorno è arrivato

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Jasmine Isam è nata a Roma da
padre egiziano e madre italiana. Dal 1997 vive al Cairo con il marito
archeologo col quale gestisce un'AGENZIA DI VIAGGI. Mamma di due
bambini sostiene la Rivoluzione alla quale partecipa in piazza e
attraverso un suo BLOG che stiamo ospitando in questi giorni.

Post precedenti: LA TREGUA CARAMELLA,
STAREMO A VEDERE

Il grande giorno è arrivato

Ieri il Cairo era semideserto.

Pochissime persone per la strada,
molti negozi chiusi per mezza giornata, impiegati in ferie e scuole
chiuse.

Una giornata memorabile, quella di ieri. Dopo
l’assaggio delle votazioni per il referendum costituzionale dello
scorso marzo (ne parlammo QUI), gli egiziani sono finalmente e
veramente andati a votare.
L’Egitto, composto da 27
Governatorati è andato alle urne per nove di essi: Cairo,
Alessandria, Fayum, Assiut, Luxor, Port Said, Damietta, Kafr
El-Sheikh e il Mar Rosso.
In caso di ballottaggio si rivoterà
il 5 dicembre.
Altri nove Governatorati voteranno il 14 dicembre:
Giza, Mounoufiya, Beni Suef, Ismaylia, Sharquya, Suez, Baheria, Sohag
e Aswan. Gli ultimi nove Governatorati si recheranno alle urne il 3
gennaio.
Teoricamente entro la seconda metà di gennaio si
avranno i risultati ufficiali.

Io ieri non ho votato, in
quanto residente a Giza, dove abitavo prima di sposarmi. Mio marito,
invece, è andato e come per il referendum, ad ogni votante è
stato chiesto di immergere un dito nell'inchiostro blu (l’altra
volta era viola). Questo per evitare che qualcuno facesse il furbo e
votasse due volte. L’inchiostro infatti scompare dalle dita dopo 24
ore.
Nonostante la pioggia, l’affluenza è stata molto
alta e mio marito è rimasto in fila quattro ore.
Non hanno dovuto fare la fila gli anziani, le donne
incinte ed i malati.
Alle donne che indossano il Niqab (velo che
copre interamente il volto) è stato chiesto di scoprirsi il
viso, per un istante, per il riconoscimento con la carta di
identità.

Non ci sono stati incidenti e scontri, e
tutti coloro che sono andati alle urne erano evidentemente
soddisfatti.
Soddisfatti prima cosa di poter votare, e poi di
poterlo fare in tutta sicurezza, senza il rischio di essere aggrediti
dai delinquenti come accadeva al tempo di Moubarak (ne parlammo QUI).

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Oggi è la seconda giornata di elezioni, e molta
gente è tornata a lavorare ed i negozi hanno riaperto.

Le
strade continuano però ad essere semideserte e l’unico posto
al Cairo dove si trova ancora tantissima gente è Piazza
Tahrir.

Jasmine Isam

@valigiablu - riproduzione consigliata  

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