13 novembre 2015
Il crowdfunding 2015 per sostenere il giornalismo digitale di Valigia Blu
Valigia Blu è un blog collettivo e il cuore delle sue attività è direttamente sui social (Facebook e Twitter). È nato nel 2010 in seguito alla mobilitazione digitale (200mila firme raccolte in 5 giorni) per ottenere una rettifica dal Tg1 (Prescrizione non è Assoluzione). Giornalismo e attivismo sono stati da allora la cifra del nostro impegno civico. Analisi sulla verità di dichiarazioni pubbliche (fact checking), svelamento di bufale (debunking), analisi critiche di media e politica, approfondimenti tematici, studi sulla cultura digitale sono al centro del nostro lavoro.
Non esiste una redazione fisica, la nostra è una newsroom vera ma che è unita dagli strumenti di comunicazione digitale: il nostro lavoro è basato sul confronto, sul dibattito interno (anche duro se necessario), sulla libertà di ciascuno dei partecipanti al gruppo di fare proposte. I nostri strumenti di lavoro principali sono Facebook (un gruppo segreto) per le prime valutazioni sugli argomenti da approfondire, e Slack per lo sviluppo dei singoli progetti giornalistici. Nessun lavoro è figlio di una sola testa: siamo in 10 tra giornalisti, blogger, scrittori, sistemisti e programmatori, grafici, vignettisti e tutti si occupano di aggiornare il sito e i social network di Valigia Blu.
La raccolta fondi nasce da un’esigenza pratica, che approfondiremo nell’ultimo paragrafo di questo documento: fare di più e meglio di ciò che già stiamo facendo.
Il nostro lavoro si basa su tre pilastri:
1. Fare giornalismo senza editori e senza pubblicità
Ognuno di noi, in questi anni di “volontariato” civico e digitale, ha provato a contribuire nel suo piccolo a diffondere informazione corretta e attendibile. Dopo qualche anno di esperienza siamo ora in grado di condividere un modello di lavoro che oggi riusciamo a codificare. Siamo pezzienti ma liberi, indipendenti, non siamo costretti a inseguire un modello di business. Non è il profitto che ci interessa. Non abbiamo editori, non puntiamo ad avere inserzionisti né pubblicità. Questo ci rende più liberi sia sui contenuti che trattiamo che sui tempi di lavoro: gli approfondimenti richiedono infatti studio, competenze, letture, tempo.
Seguiamo il motto di Jeff Jarvis: “Cover what you do best and link the rest”. Per noi le altre testate italiane e internazionali non sono competitor ma “alleati”. La nostra pagina Facebook è la nostra casa: qui trovate tutto e tutti. Postiamo direttamente articoli, post, progetti, contenuti altrui selezionati in base a criteri di qualità, interesse, affidabilità e credibilità.
Il nostro lavoro si concentra su due livelli:
a) gestione dei social media: filtriamo, selezioniamo i migliori post del giorno da segnalare a chi ci segue, moderiamo i commenti, partecipiamo alla conversazione con gli utenti.
b) produzione diretta di contenuti a firma Valigia Blu. In un contesto di overload informativo, scegliamo di curare l’informazione che circola e di “accenderci” solo quando pensiamo possa servire. L’obiettivo è creare senso dove c’è rumore. Le nostre fonti sono molteplici: tutti contribuiscono a raccontare storie. Dalle singole persone sui social alle testate mainstream.
Questo ci permette di dedicarci con tempo ed energie che richiedono ai progetti di approfondimento. Negli ultimi mesi abbiamo realizzato inchieste e approfondimenti come Ilva: un decreto nato vuoto, “TAV, hanno criminalizzato la partecipazione dei cittadini”, Migranti (Storie di solidarietà e accoglienza, Essere Migranti, Il viaggio di Bubacar), Petrolio, referendum, Sblocca Italia, Fuga dall’Italia: da qua se ne vanno tutti.
2. Per i lettori, con i lettori
Una parte fondamentale del nostro lavoro, di cui siamo orgogliosi, è la cura dei commenti dei lettori, intesi oggi come parte attiva del processo giornalistico. La vita di un articolo, per noi, va molto oltre aver digitato il tasto ‘Invio’.
Consideriamo i commenti come contenuto. La moderazione e il confronto sono alla base della nostra “relazione” sui social. Con la moderazione si riesce a fare spazio sempre più a commenti specifici che arricchiscono, approfondiscono e ampliano i contenuti su cui si lavora.
Per questo abbiamo realizzato una linea guida alla conversazione e ai commenti.
La nostra visione del giornalismo è raccolta in questo post Contro i giornali. Per amore del giornalismo: aperto alla partecipazione e al contributo dei lettori, indipendente, libero, pronto a riconoscere gli errori e a chiedere scusa ai lettori, accurato. Chi scrive su Valigia Blu considera la conversazione sui social (e su sito), il confronto con i lettori, il dare conto del proprio lavoro, come parte integrante del proprio impegno giornalistico.
Il giornalismo che vogliamo non è disposto a sacrificare fiducia, reputazione e credibilità in nome della velocità. È trasparente: questo vuol dire, se serve, che non nasconderemo eventuali conflitti di interesse e non avremo paura nel prendere posizione. Questo è il terzo pilastro del nostro lavoro.
3. Giornalismo e attivismo
Ci sono temi che esigono a nostro avviso prese di posizione, su cui il racconto della cronaca non basta più. In questi mesi abbiamo detto la nostra sulla legge elettorale, processo a Erri De Luca, diritti dei gay, liberalizzazione cannabis, trivelle. In alcuni casi offriamo ai lettori la possibilità di attivarsi a loro volta, attraverso piccole campagne di comunicazione ad hoc o approfondimenti tematici che permettono loro di confrontarsi in modo più maturo e consapevole sui principali temi di attualità.
Chi siamo
Roberta Aiello, Dino Amenduni, Leonardo Bianchi, Giacomo Cannelli, Fabio Chiusi, Arianna Ciccone, Vincenzo Marino, Marco Nurra, Matteo Pascoletti, Angelo Romano, Bruno Saetta, Antonio Scalari, Marco Tonus, Giorgio Tsiotas, Mariangela Vaglio, Andrea Zitelli.
A cosa serviranno i soldi che vi stiamo chiedendo
Abbiamo iniziato questa campagna di crowdfunding per rendere più stabile il lavoro di chi ogni giorno si dedica a Valigia Blu tra social media e produzione di contenuti. Più soldi raccogliamo, più persone potranno dedicarsi a tempo pieno, più potremo retribuire chi ci porterà contenuti frutto di collaborazioni esterne (che non implicano solo la produzione ma anche la capacità e la voglia di confrontarsi con i lettori dopo la pubblicazione sui social e sul sito). Vi chiediamo un aiuto per fare ciò che già stiamo facendo, per farlo meglio e per fare ancora di più.
Vogliamo migliorare i contenuti del sito seguendo il percorso che abbiamo già intrapreso con il data-journalism, il fact checking, le infografiche. Vogliamo anche esplorare nuovi formati che non siamo stati in grado di realizzare per mancanza di risorse, in particolare ci impegniamo nella creazione di video “esplicativi” ottimizzati per il mobile, brevi ma completi, su singole tematiche, così da dare la possibilità a chi ci segue di farsi un’idea autonoma e definita su questioni – spesso complesse – legate all’attualità o di particolare interesse per il dibattito pubblico del momento.
Ogni anno rilanceremo una campagna di raccolta fondi, chiedendo ai nostri “lettori” di sostenerci ancora. Ogni anno realizzeremo un questionario di gradimento del nostro lavoro. Attraverso il crowdfunding i nostri sostenitori, e chi ci segue, potranno giudicarci nel modo più diretto e trasparente che ci sia: rinnovando (o meno) la fiducia.
I primi donatori avranno la possibilità di ricevere un premio offerto da Amazon, Google e Twitter.