L’Unione Europea ha raggiunto un accordo sul meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere al termine di negoziati durati tutta la notte. La misura, riporta Reuters, imporrà un dazio sulle emissioni di anidride carbonica [CO2] derivanti dalle importazioni di beni inquinanti come l'acciaio e il cemento. Si tratta di una tassazione unica nel suo genere, finora, che mira a sostenere il percorso di decarbonizzazione delle industrie europee. Le aziende che importano questi materiali nell'UE saranno tenute ad acquistare certificati per coprire le loro emissioni di CO2 incorporate. Il meccanismo è progettato per applicare lo stesso costo di CO2 alle imprese d'oltremare e alle industrie dei paesi UE, già tenute ad acquistare permessi dal mercato del carbonio dell'UE quando inquinano. Questa decisione probabilmente avrà effetti dirompenti tra i produttori statunitensi, scrive il Wall Street Journal.
Nel frattempo, scrive sempre Reuters in un altro articolo, alcuni paesi UE stanno cercando di indebolire la legge prevista dal blocco per ridurre le emissioni di metano nel settore del petrolio e del gas. L'anno scorso la Commissione Europea ha proposto una legge che impone alle compagnie petrolifere e del gas in Europa di individuare e riparare le infrastrutture che presentano perdite e che permettono la fuoriuscita di metano. I controlli dovrebbero essere effettuati ogni tre mesi, a partire da sei mesi dopo l'entrata in vigore della normativa. Ma i paesi UE, che stanno negoziando la legge, vogliono ritardare il primo controllo a 12 mesi, e poi stabilire scadenze diverse - in alcuni casi meno frequenti - per il controllo di diversi tipi di infrastrutture, secondo l’ultima bozza visionata da Reuters. [Leggi l’articolo completo su Reuters]





Circa 17mila siti contaminati in Europa, di cui 2.100 a livelli pericolosi per la salute: è la mappa dei Pfas conosciuti come “inquinanti eterni”.
Il Parlamento Europeo
L’innalzamento dei mari potrebbe provocare un esodo di massa su scala biblica. Da Londra a Los Angeles, da Bangkok a Buenos Aires, quasi un miliardo di persone potrebbe perdere la propria abitazione, poter vedere la propria nazione sparire.
Negli anni '70, il Nepal stava affrontando una crisi ambientale. Le foreste delle colline nepalesi si stavano degradando a causa del pascolo del bestiame e della raccolta di legna da ardere, con il conseguente aumento delle inondazioni e degli smottamenti. Un rapporto della Banca Mondiale del 1979 avvertiva che, senza programmi di riforestazione su larga scala, le foreste sarebbero state in gran parte eliminate entro il 1990.
Secondo un