Il governo indiano si è impegnato a investire 4,3 miliardi di dollari per la transizione energetica del paese e per il suo obiettivo di emissioni zero nette entro il 2070. Nello specifico, si parla di una spesa di 2,4 miliardi di dollari per l'idrogeno verde - per lo più sotto forma di incentivi per la produzione di idrogeno da fonti energetiche rinnovabili e la costruzione di elettrolizzatori indiani - e di un investimento di 1 miliardo di dollari per le linee di trasmissione dell'energia solare dalla regione himalayana del Ladakh. Il ministro delle Finanze indiano, Nirmala Sitharaman, ha dichiarato che il ministero del Petrolio e del Gas naturale supervisionerà gli investimenti per la transizione energetica dell'India, tra cui anche investimenti nel gas. Inoltre, Sitharaman ha promesso fondi per forme di trasporto sia pulite che inquinanti, aggiungendo il sostegno alla rottamazione dei vecchi veicoli governativi inquinanti.
I piani del governo non hanno previsto fondi per il Fondo nazionale di adattamento istituito nel 2015, ha commentato l'attivista di Climate Action Network Harjeet Singh, secondo il quale "l'adattamento al cambiamento climatico è stato per lo più escluso" dal bilancio indiano.
Critici anche altri esperti di clima che hanno definito il piano del governo un “un bilancio di mantenimento che cerca di stimolare la produzione verde ma si concentra meno sullo sviluppo verde” e hanno evidenziato che “non esiste un'agenzia per monitorare la spesa e l'azione per il clima”. “L'attenzione alla transizione energetica e all'azione per il clima è particolarmente significativa nel momento in cui l’India ha assunto la presidenza del G20, ma che molti progetti sono semplicemente la reiterazione degli annunci fatti l'anno scorso”, ha commentato un articolo di Indian Express.
Inoltre, come sottolinea Lou Del Bello, un'analisi più approfondita dei dettagli del bilancio rivela anche che circa la stessa cifra è stata stanziata per sostenere l'industria petrolifera, sollevando il timore che la maggior parte della cosiddetta promessa di "transizione" possa in realtà essere spesa per sostenere il settore dei combustibili fossili in India.





Circa 17mila siti contaminati in Europa, di cui 2.100 a livelli pericolosi per la salute: è la mappa dei Pfas conosciuti come “inquinanti eterni”.
Il Parlamento Europeo
L’innalzamento dei mari potrebbe provocare un esodo di massa su scala biblica. Da Londra a Los Angeles, da Bangkok a Buenos Aires, quasi un miliardo di persone potrebbe perdere la propria abitazione, poter vedere la propria nazione sparire.
Negli anni '70, il Nepal stava affrontando una crisi ambientale. Le foreste delle colline nepalesi si stavano degradando a causa del pascolo del bestiame e della raccolta di legna da ardere, con il conseguente aumento delle inondazioni e degli smottamenti. Un rapporto della Banca Mondiale del 1979 avvertiva che, senza programmi di riforestazione su larga scala, le foreste sarebbero state in gran parte eliminate entro il 1990.
Secondo un