Una nuova ricerca pubblicata su Science avverte che l'attività umana e la siccità potrebbero aver degradato più di un terzo della Foresta Amazzonica - “il doppio rispetto alle stime precedenti”, riporta il Guardian. Aumentano così i timori che la Foresta Amazzonica stia scivolando sempre più verso un punto di non ritorno.
Gli incendi, la conversione a uso agricolo dei terreni, il disboscamento e la scarsità d'acqua hanno indebolito 2,5 milioni di chilometri quadrati di foresta, diventati “più secchi, più infiammabili e più vulnerabili di prima”, afferma lo studio. “Tra il 5,5% e il 38% di ciò che resta della più grande foresta tropicale del mondo è meno in grado di regolare il clima, generare precipitazioni, immagazzinare carbonio, fornire un habitat ad altre specie, offrire un sostentamento alle popolazioni locali e sostenersi come ecosistema vitale”, osservano gli autori della ricerca. Questo degrado si aggiunge al 17% della foresta originaria che è stata completamente disboscata nell'ultimo mezzo secolo.
“Anche in uno scenario ottimistico, quando non ci sarà più deforestazione, gli effetti del cambiamento climatico vedranno il degrado della foresta continuare, portando a ulteriori emissioni di carbonio”, ha commentato il dottor David Lapola, principale autore della ricerca. Tuttavia, prevenire l'avanzamento della deforestazione rimane fondamentale e potrebbe anche consentire di rivolgere maggiore attenzione ad altri fattori di degrado delle foreste.





Circa 17mila siti contaminati in Europa, di cui 2.100 a livelli pericolosi per la salute: è la mappa dei Pfas conosciuti come “inquinanti eterni”.
Il Parlamento Europeo
L’innalzamento dei mari potrebbe provocare un esodo di massa su scala biblica. Da Londra a Los Angeles, da Bangkok a Buenos Aires, quasi un miliardo di persone potrebbe perdere la propria abitazione, poter vedere la propria nazione sparire.
Negli anni '70, il Nepal stava affrontando una crisi ambientale. Le foreste delle colline nepalesi si stavano degradando a causa del pascolo del bestiame e della raccolta di legna da ardere, con il conseguente aumento delle inondazioni e degli smottamenti. Un rapporto della Banca Mondiale del 1979 avvertiva che, senza programmi di riforestazione su larga scala, le foreste sarebbero state in gran parte eliminate entro il 1990.
Secondo un