Un nuovo rapporto dell'Agenzia Internazionale per l'Energia (IEA) mostra che il consumo globale di carbone è destinato a salire ai massimi storici nel 2022 e a rimanere a livelli simili nei prossimi anni se non si compiono sforzi maggiori per passare a un'economia a basse emissioni di carbonio. I prezzi alti del gas in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e le conseguenti interruzioni delle forniture hanno portato alcuni paesi a rivolgersi ancora al carbone, relativamente più economico. Le ondate di calore e la siccità in alcune regioni hanno fatto aumentare la domanda di elettricità e ridotto l'energia idroelettrica, mentre in Europa (e in particolare in Francia), anche la produzione nucleare è stata molto debole, riporta Reuters.
La IEA prevede che il consumo globale del carbone aumenterà dell'1,2% nel 2022, superando per la prima volta gli 8 miliardi di tonnellate in un solo anno e il precedente record stabilito nel 2013. Prevede inoltre che il consumo di carbone rimarrà stabile a questo livello fino al 2025, poiché i cali nei mercati maturi sono compensati dalla continua forte domanda nelle economie asiatiche emergenti. Questa tendenza è in contrasto con gli impegni presi alla COP26 sul clima di Glasgow, quando 194 Stati si sono impegnati a ridurre gradualmente l'uso del carbone per contenere le emissioni. I tre maggiori produttori di carbone - Cina, India e Indonesia - stabiliranno i loro record di produzione nel 2022, conclude la IEA. [Continua a leggere sul sito della IEA]





Circa 17mila siti contaminati in Europa, di cui 2.100 a livelli pericolosi per la salute: è la mappa dei Pfas conosciuti come “inquinanti eterni”.
Il Parlamento Europeo
L’innalzamento dei mari potrebbe provocare un esodo di massa su scala biblica. Da Londra a Los Angeles, da Bangkok a Buenos Aires, quasi un miliardo di persone potrebbe perdere la propria abitazione, poter vedere la propria nazione sparire.
Negli anni '70, il Nepal stava affrontando una crisi ambientale. Le foreste delle colline nepalesi si stavano degradando a causa del pascolo del bestiame e della raccolta di legna da ardere, con il conseguente aumento delle inondazioni e degli smottamenti. Un rapporto della Banca Mondiale del 1979 avvertiva che, senza programmi di riforestazione su larga scala, le foreste sarebbero state in gran parte eliminate entro il 1990.
Secondo un