I bambini ucraini rapiti, deportati e sottoposti a russificazione
Dal 2022, la Russia deporta sistematicamente minori ucraini dai territori occupati, cambiando loro nome, lingua e identità per assimilarli. Kiev ne ha identificati oltre 19.000, ma il numero reale è probabilmente più alto. Il trasferimento forzato è riconosciuto come atto di genocidio dalla Convenzione ONU. Mosca nega, parlando di “salvataggi umanitari”, ma documenti ufficiali parlano di rieducazione. I bambini che tornano faticano a reintegrarsi: spesso non riconoscono più famiglia, lingua o paese.
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