In Russia anche i gruppi filogovernativi temono la repressione

Per sopravvivere, molti attivisti russi sono costretti a rivolgersi allo Stato per ottenere sostegno economico, anche quando hanno opinioni contrarie, secondo un nuovo rapporto del Centro di Ricerca Hannah Arendt, che studia la società civile in Russia. Allo stesso tempo, la repressione da parte delle autorità e la diffusa apatia pubblica influenzano non solo le iniziative indipendenti di base, ma anche i gruppi filogovernativi e filomilitaristi. Il sito indipendente russo Meduza ha delineato i risultati chiave dello studio e ciò che rivelano sull’attuale stato dell’attivismo in Russia.