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#ACTA: se approvato, il Parlamento europeo non può garantire i diritti dei cittadini

3 Luglio 2012 3 min lettura

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#ACTA: se approvato, il Parlamento europeo non può garantire i diritti dei cittadini

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Bruno Saetta
@valigiablu - riproduzione consigliata

Il 4 luglio 2012, anniversario dell'adozione della Dichiarazione di indipendenza delle colonie americane dalla Gran Bretagna, è anche il giorno della votazione finale di ACTA, il noto trattato anticontraffazione.

Ne abbiamo seguito le vicende con una certa apprensione, data la "pericolosità" per le libertà dei cittadini delle norme in esso contenute, e nelle ultime settimane abbiamo potuto osservare come ben 4 commissioni europee (JURI, DEVE, LIBE e ITRE) hanno raccomandato di rigettare il trattato. Ad esse di recente si è aggiunto anche il parere di INTA, la Commissione per il commercio internazionale direttamente competente per ACTA. Aderendo alla proposta del suo relatore, David Martin, INTA ha espresso un parere negativo, trasfuso poi, insieme a quelli delle altre commissioni, nella raccomandazione sulla quale si esprimerà il Parlamento europeo.

Nel testo della raccomandazione si legge chiaramente che ACTA porterebbe più svantaggi che vantaggi.

I problemi che ACTA dovrebbe risolvere sono davvero reali e importanti, sostiene il relatore, come la contraffazione e la pirateria in crescita esponenziale che minano sia l'economia che la salute dei cittadini. La proprietà intellettuale è fondamentale per l'Unione Europea, e Martin evidenzia come la mancanza di una tutela adeguata per la moda, i prodotti, i film e la musica, renderebbe piuttosto difficile per l'Europa competere nell'economia globale.

D'altro canto, però, le conseguenze non volute dell'applicazione del testo non possono non determinare rilevanti preoccupazioni. I dubbi nascono dalle definizione generica di "scala commerciale" in relazione alla criminalizzazione delle violazioni, e la possibilità che il transito delle medicine generiche possa essere interrotto dall'applicazione delle norme di ACTA.

Secondo il trattato devono intendersi come violazioni su “scala commerciale” quelle rivolte sia ad un vantaggio economico diretto che indiretto, per cui nella definizione finisce per rientrarci praticamente tutto, compreso il piccolo blog che inserisce un video affianco a dei banner pubblicitari (vantaggio indiretto), che casomai rendono solo poche decine di euro l’anno giusto per ripagare il costo dell’hosting. In tal modo si criminalizza il non-profit-sharing, in contrasto con la nuova direttiva europea in materia di proprietà intellettuale in preparazione, nella quale si escludono espressamente sanzioni penali per tali situazioni.

La conclusione è solare:

"The intended benefits of this international agreement are far outweighed by the potential threats to civil liberties. Given the vagueness of certain aspects of the text and the uncertainty over its interpretation, the European Parliament cannot guarantee adequate protection for citizens' rights in the future under ACTA"

cioè i benefici sono di gran lunga superati dalla potenziale minaccia alle libertà dei cittadini, e sulla base dell'indeterminatezza di alcune parti del testo e considerate le possibili incertezze sulla loro interpretazione, il Parlamento Europeo non può garantire una adeguata protezione per i diritti dei cittadini a seguito dell'approvazione di ACTA!

Per questo la raccomandazione sulla quale voterà il Parlamento europeo, si conclude così:

"1. Declines to consent to conclusion of the agreement; 

2. Instructs its President to notify the Council that the agreement cannot be concluded; 

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3. Instructs its President to forward its position to the Council, the Commission and the governments and parliaments of the Member States and of Australia, Canada, Japan, the Republic of Korea, the United Mexican States, the Kingdom of Morocco, New Zealand, the Republic of Singapore, the Swiss Confederation and the United States of America".

Cioè, rifiuta di dare la sua approvazione alla conclusione dell’accordo e incarica il suo Presidente di informare il Consiglio che l’accordo non può essere concluso.

Se, come auspicabile, ACTA sarà rigettato, si tratterà di una vittoria dei cittadini che si sono mossi massicciamente sia tramite internet che scendendo in piazza fisicamente, contrapponendo la loro discussione in rete, caotica, forse anche semplicistica, ma decisamente trasparente, ai negoziati segreti delle lobby e dei funzionari di partito che per anni hanno caratterizzato la storia di ACTA. Rigettando ACTA si dichiarerà fallito il tentativo, o perlomeno questo tentativo, di sottrarre il dibattito politico e normativo alle sue proprie sedi democratiche, e al controllo dell'opinione pubblica.

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