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Se torna il bavaglio, torniamo anche noi!

24 Giugno 2011 2 min lettura

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Se torna il bavaglio, torniamo anche noi!

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Sta venendo fuori di tutto dall'inchiesta P4, che ha portato all'arresto del faccendiere Luigi Bisignani (ma poi precisamente quest'uomo che lavoro fa? Che fa un faccendiere e perché ha la carta intestata della Presidenza del Consiglio nel suo ufficio?). 

Ministri, giornalisti, direttori generali della Rai, politici, amministratori delegati di grandi aziende sono coinvolti in una ragnatela oscura di poteri, favori, un sistema ai limiti della legalità (se ci sarà reato o meno saranno i giudici a stabilirlo, qui il problema è di etica pubblica) e la maggioranza, il governo cosa fa? Pensa di fermare le intercettazioni. Una bella legge bavaglio che possa impedire ai magistrati l'uso dello strumento e ai cittadini di sapere. Il dibattito è sull'uso delle intercettazioni non su quello che sta emergendo dalle intercettazioni.
Bene, per noi è chiaro che se torna il bavaglio torniamo pure noi. L'anno scorso insieme media, cittadini, web, opposizione e parte della maggioranza contraria alla legge bavaglio (leggi Presidente della Camera Fini) riuscirono a fermare lo scempio. Questa volta non sappiamo come andrà a finire. Ma bisogna opporci con tutte le nostre forze perché siamo di fronte a un problema di democrazia come dice Ezio Mauro oggi nel suo editoriale.

"Perché l'Italia di oggi non può accettare un abuso sui doveri dello Stato, sui diritti dei cittadini, sulla libertà".

p.s sulla questione intercettazioni l'intervento di Stefano Rodotà: Diritto di sapere. "La privacy è subordinata al bisogno di trasparenza se si parla di personaggi che ricoprono ruoli pubblici. Si può discutere se alcune notizie date essendo del tutto irrilevanti e riguardando la sfera intima debbano essere tenute riservate".

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