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Tg1: operazione terrore

11 Giugno 2010 < 1 min lettura

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Tg1: operazione terrore

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A inaugurare un logo e uno studio tutti nuovi non è bastato il nuovo, fragoroso Minzo-editoriale, quello “dell’orgoglio nazionale, che manca a troppi, nel nostro Paese” (qui il video), quello degli straordinari dati economici (ma non doveva varare un bancone nuovo?). No, a battezzare il “nuovo corso” ci pensa uno scostamento della linea verso il fronte del terrore. Spontaneo o indotto, nel giorno del ddl Intercettazioni, non è dato sapere.

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Nell’edizione delle 20 del 10 giugno - quella del restyling, appunto – un servizio ci spiega che in Italia lo scorso anno sono intercettate “130mila persone” (sottopancia esplicito, con tutti gli zeri possibili), “una ogni 461 abitanti”, “persino il Papa e il segretario di Stato americano”.

Ebbene, stupore: balla. Balla gigantesca: a esser state intercettate sono state 130mila utenze, non persone fisiche, considerato che chiunque può arrivare ad avere – e la cosa si fa più facile per criminali e colletti bianchi – fino a 10 schede telefoniche. E che, spiega Ingroia, “in realtà le persone intercettate non sono più di 20.000 ogni anno, molto meno del 1% della popolazione”. 461, per altro, è il risultato del rapporto della popolazione totale italiana (circa 60 milioni, quindi anche bambini e sordomuti, per dire) su, appunto, 130 mila.

Al Tg1, però, la differenza utenza-persona fisica pare non interessare: meglio terrorizzare gli spettatori nel giorno giusto, prima che s’accorgano che al Senato è appena passata una delle leggi più disgustose mai concepite da un governo Berlusconi qualsiasi.

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