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Caro Vendola, è vero la rete è confronto continuo. Aspettiamo una risposta.

23 Agosto 2010 6 min lettura

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Caro Vendola, è vero la rete è confronto continuo. Aspettiamo una risposta.

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Prima di tutto due premesse: 

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1) Confesso subito la mia disonestà intellettuale: se avessi letto “Formigoni regala 60 milioni di euro a don Verzè”, avrei subito giudicato il Presidente della Regione Lombardia, senza se e senza ma e non avrei di certo cercato di approfondire e capire meglio per poi farmi un’idea. Vi chiedo scusa. 
2) Questo articolo è una richiesta di chiarimento al Presidente Vendola, senza nessun tipo di pregiudizio (ecco sì, quello che invece avrei avuto se si fosse trattato, sempre per fare un esempio, del Presidente Formigoni), da parte di cittadini che hanno seguito la polemica in rete (sui media mainstream non ce n’è stata traccia) sulla questione del nuovo Ospedale di Taranto. 
Caro Presidente Vendola, Le chiedo subito se ritiene legittimo e “normale” da parte dei cittadini poter sottoporre domande ai propri rappresentanti. E se abbiano diritto a una risposta. E lo chiedo per due motivi: da quando è nato il nostro gruppo (La dignità dei giornalisti e il rispetto dei cittadini) e la nostra piccola community (valigia blu) non abbiamo fatto altro che utilizzare l’unico strumento democratico che abbiamo a disposizione per relazionarci con le Istituzioni, rivendicando i nostri diritti: scrivere lettere, appelli e raccogliere firme. 
Ebbene veniamo da esperienze abbastanza frustranti, per non dire umilianti: quando abbiamo chiesto la rettifica al Tg1 sul caso Mills perché prescrizione non è assoluzione, richiesta sottoscritta da oltre 200mila cittadini in pochissimi giorni, i vertici Rai (il Presidente della Rai Garimberti, il Presidente della Commissione di Vigilanza Zavoli, il Direttore del Tg1 Minzolini) non hanno sentito il dovere di rispondere. Così come il Presidente Fini e l’Onorevole Bongiorno e oltre 600 deputati (hanno risposto solo Rita Bernardini e Giuseppe Giulietti) quando abbiamo inviato la nostra lettera/appello, sottoscritta in 4 giorni da 12.000 persone, per permettere la discussione in aula del comma 29 della legge sulle intercettazioni.
Niente, in questo Paese nessuno risponde. Come se rispondere in qualche modo riconoscesse la validità e la forza di uno strumento di “mobilitazione” dei cittadini. E allora meglio il silenzio, l’indifferenza, così i cittadini capiscono che chiedere, scrivere, rivolgersi alle Istituzioni non serve a niente e si levano dalla testa questa velleità di far sentire la loro voce. 
Il secondo motivo è, per certi versi, anche più delicato. Quando ci siamo posti alcune domande sulla questione dell’Ospedale che nascerà a Taranto, siamo stati letteralmente aggrediti: chi ci ha accusato di voler distruggere un politico promettente come Lei, chi invece di essere scesi in campo (mamma mia che brutta espressione) e di fare campagna elettorale per qualche giornale. Allora se Lei ci dirà che porre domande è legittimo e non un atto di lesa maestà, che è segno di maturità politica da parte dei cittadini - al di là delle preferenze politiche - cercare di informarsi il più possibile e dove rimangono ombre attivarsi e chiedere spiegazioni al politico di turno, ci salverà dall’aggressione di chi vuole vedere in questa nostra richiesta quello che non c’è. C’è una strana e pericolosa tendenza al fanatismo, alla mitizzazione e al proselitismo e se si muove una critica si rischia di essere stritolati. Ecco, questa è una richiesta di aiuto, ci salvi dal quasi sicuro “massacro” solo perché Le abbiamo posto delle domande :). 
Siamo sicuri che Lei ci risponderà. D’altra parte leggendo il Suo bellissimo intervento su Internet e la rete si capisce che forse è uno dei pochi politici che ha veramente inteso cosa ci sia “sotto” questo mondo e perché la politica in genere ne sia spaventata. Riporto qui un brano del post che mi ha particolarmente entusiasmata: “...Sbaglia solo nel ritenere che quel qualcosa sia sotto, inteso come luogo fisico; c’è qualcosa in senso diffuso e orizzontale nel popolo, c’è una volontà e una richiesta precisa di partecipazione e di cambiamento che si esplicita e prende corpo anche attraverso internet, anche attraverso il web e i social media. E questo non è per niente chiaro a buona parte del mondo politico italiano che percepisce internet con una buona dose di diffidenza, o al meglio, come una vetrina da sfruttare nelle tornate elettorali. Probabilmente temono le potenzialità della rete, il suo carattere libero, che sfugge al controllo di chi ha reso questo Paese una Repubblica televisiva fondata sul sondaggio e sul telecomando. Forse è questa idea di libertà che spaventa, forse è la scarsa abitudine al confronto continuo a lasciare stupiti”. 
La questione in sintesi, per chi non l’avesse seguita, è la seguente: il giornalista Gianni Lannes, direttore di ItaliaTerraNostra porta avanti insieme alla sua redazione un’inchiesta sulla Sanità in Puglia e in particolare sul nuovo Ospedale di Taranto, il “San Raffaele del Mediterraneo”, la cui costruzione partirà a dicembre di quest’anno, nato da una Fondazione pubblico-privata guidata da don Verzè. Lannes, secondo il mio parere, usa toni molto polemici e aggressivi. Ma la sostanza dell’inchiesta c’è tutta e meriterebbe di essere seguita, anche perché a un certo punto della questione il Presidente Vendola minaccerà di querelare Lannes anche se poi non lo farà. 
Di seguito vi segnaliamo gli articoli di Italia Terra Nostra in merito:
L’inchiesta scatena il dibattito anche tra alcuni blogger.
Qui le richieste di chiarimento di Ungormìte Vendola-don Verzè: nessuna bufala, nessuna risposta e le repliche a Lannes e alla sua redazione da parte del blogger Mazzetta La bufala dell’affaire Vendola-Verzè
Gli accordi di Vendola-Verzè: scandalo o normale amministrazione?, articolo suddiviso in 9 capitoli/argomenti del giornalista Carlo Gubitosa pubblicato sul sito Mamma, se ci leggi è giornalismo, se ci quereli è satira, secondo me riassume in modo molto lucido e, per quanto possibile, obiettivo tutta la vicenda e la polemica che ne è seguita in rete. 
In particolare, il capitolo 2 è effettivamente il punto che ci preme sottoporLe Presidente Vendola e per il quale Le chiediamo una risposta:

Nonostante le affermazioni di Vendola, l'operazione è discutibile su vari fronti: Perché Vendola ha girato solo l'Italia alla ricerca di esperienze valide di sanità privata quando avrebbe potuto girare l'Europa cercando modelli virtuosi di sanità pubblica o aziende più competitive della Fondazione San Raffaele? Chi ci garantisce che questa struttura con una forte componente clericale nel suo DNA non imporrà un inutile accanimento terapeutico ai malati terminali? Chi ci garantisce che questa struttura offrirà la possibilità di ricorrere all'aborto nei termini consentiti per legge? Come mai la Regione Puglia è così sicura che un ospedale al 100% pubblico non potrebbe mai funzionare? Perché trasformare Taranto nel primo capoluogo di provincia italiano privato di un ospedale che sia pubblico al 100%? In base a quanto riportato dalle cronache, i due ospedali che verranno chiusi per far posto al nuovo centro di eccellenza (il SS. Annunziata di Taranto e il Giuseppe Moscati di Statte) hanno complessivamente 648 posti letto, che scenderanno a 572 nella nuova struttura. Che cosa succederà quando quei 76 letti saranno soppressi? Che interesse avrà la componente "privata" della nuova fondazione a mantenere una sanità di eccellenza (e quindi più costosa) dal momento che a Taranto non ci saranno altre strutture ospedaliere e il nuovo ospedale sarà l'unico presente sul territorio? In altre parole, che interesse ha un monopolista ad offrire il prodotto di migliore qualità al minor prezzo?” 

Un ultimo quesito, ma perché la delibera non si può visionare? A differenza delle altre delibere che si possono scaricare online, di questa si può solo scaricare la copertina. Come mai? Quando sarà disponibile per i cittadini?
In attesa di una Sua risposta 
Hasta Eyjafjallajökul siempre :D
Arianna Ciccone 
©valigia blu - riproduzione consigliata

(Nella foto Arianna Ciccone e Nichi Vendola)
Aggiornamento > Mi ha scritto la Fabbrica di Nichi numero zero di Bari (ho chiesto l'autorizzazione a pubblicare la risposta): Nichi torna domani dalle vacanze, il tempo di affrontare le prime incombenze accumulate nei giorni di ferie e poi risponderà alle nostre domande :D

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